Spazio satira
L'intervista
06.07.2023 - 10:30
Il suo nome è Luigi Maria De Robertis, ha 37 anni, una laurea in Economia e Commercio, e di professione è direttore finanziario per una società intermedia di importazione di prodotti per l'edilizia. Ed ha una grande passione, quella per il body building, che lo scorso 4 giugno gli ha permesso di conquistare il primo posto gareggiando alla Olympia Amateur Spain ad Alicante, la gara più importante d'Europa, ottenendo l'IFFB (International Federation of Body Building) Pro Card, ossia il tesserino da professionista. Lo abbiamo incontrato, per farci raccontare un po' la passione per questo sport, e la sua vita.
Come, e quando è nata, questa passione per il body building?
«Come passione è nata otto/dieci anni fa. Come atleta che gareggia, da due anni e mezzo. Inizialmente, è nata forse per una questione narcisistica, per l'aspetto estetico. Adesso è completamente diverso, non c'è più il concetto di estetica nei confronti delle altre persone. Ho cominciato a svolgere questo sport a livello amatoriale, fino a quando poi ho incontrato delle persone che mi hanno spinto a gareggiare».
Quali altri traguardi ha raggiunto, prima di ottenere il primo posto all'Olympia Amateur Spain?
«Ho fatto la mia prima gara, il San Marino Pro, molto famosa a livello nazionale, e ho vinto. Di lì le prime gare internazionali, in Portogallo e in Spagna due anni fa, sono salito sul podio, a una ho raggiunto il terzo posto, all'altra il quarto. Poi ho vinto un'altra gara ancora in Italia, fino a quest'anno in cui il mio coach mi ha detto di provare a fare quella in Spagna, che è la più complicata. Sei mesi di preparazione, dal 9 gennaio fino al 4 giugno, giorno della gara. Eravamo circa ottocento atleti da tutto il mondo, io mi sono aggiudicato il primo posto nella mia categoria che è "Classic Fisic", permettendomi di diventare professionista e di ricevere il contratto e il tesserino da professionista americano».
Quale il suo stile di vita?
«Questo sport comporta uno stile di vita alimentare molto restrittivo. Quando si va in "preparazione", si è a dieta perenne: riso, crema di riso, fiocchi d'avena, petto di pollo, merluzzo, manzo magro e verdure. Basta, mangi solo questo. Non si ha vita sociale, non si va a cena fuori per sei mesi, non si va a pranzo fuori, ci sono orari per dormire, per mangiare, si pesano il sale, l'olio, l'acqua che si beve. Si pesa tutto. Ti alleni due ore al giorno per tutti i giorni della settimana, non puoi saltare un allenamento, stando a dieta perenne e avendo sempre fame. Devi sopportare la fame per mesi e mesi, e non hai mai uno sfizio da toglierti, un qualcosa di diverso. E la fame, a livello di nervosismo, crea tanto stress. A volte sei irascibile, in altri momenti completamente spento».
E' uno sport che consiglierebbe ai suoi coetanei?
«Coscienziosamente, per i sacrifici che comporta e per il risultato che hai, in Italia, no, perché non ti porta quanto un calciatore, un pallavolista... Però, per quello che ti insegna, sul come affrontare le cose, sì, perché caratterialmente ti rafforza tantissimo. Ti crea una disciplina pazzesca, perché per un giorno di gloria vivi di sacrifici e fatica».
Progetti futuri?
«Il prossimo progetto è andare in America a marzo 2024, a fare la seconda gara più importante del mondo, che è la "Arnold Classic", proprio da Arnold Schwarzenegger, che si svolge nell'Ohio. E' proprio lui che la organizza, e lui premia. Comincerò la preparazione a settembre con il coach».
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