Ma in quanti modi sa vincere questo Frosinone? Tanti. Anzi, tantissimi. E l'ennesimo di questi la squadra canarina lo ha messo in bella mostra venerdì sera nel successo sul campo dell'Ascoli. La "banda" Grosso ci aveva abituato in questa prima parte di stagione a prestazioni di pura tecnica nelle quali i tre punti erano arrivati grazie al gioco. Poi ci ha fatto vedere di saper ottenere l'intera posta in palio anche soffrendo. In particolare, e forse non è nemmeno un caso, contro squadre schierate con il 3-5-2, che poi è quasi sempre diventato un 5-3-2 (vedi Venezia e Perugia su tutte) di puro difensivismo e intento soltanto a chiudere ogni spazio alla manovra giallazzurra. Ebbene nella gara del "Del Duca" abbiamo conosciuto un altro Frosinone ancora. Capace di soffrire senza rischiare comunque nulla anche in questa occasione (e guarda caso sempre contro un 3-5-2) ma, soprattutto, saldissimo nei nervi. Già, perché non era facile non cadere nelle continue provocazioni della squadra avversaria.

Probabilmente la partita più "sporca" che i giallazzurri si sono trovati ad affrontare in queste prime tredici giornate, e dalla quale sono comunque usciti con una meritata vittoria. Lucioni e compagni hanno dimostrato una maturità che è andata ben al di là dell'età media molto giovane della rosa di squadra. Hanno ribattuto colpo su colpo senza mai lasciarsi andare a proteste o altro. Hanno capito che questa volta il "fioretto" non sarebbe bastato per provare a vincere l'incontro e allora senza la minima difficoltà si sono affidati alla "sciabola". Certo, hanno un po' sofferto nel finale nonostante la superiorità numerica e sono stati fortunati in occasione del palo di Simic in pieno recupero, ma poteva starci. Purtroppo Grosso aveva finito i cambi con i quali aveva trasformato il 4-4-2 iniziale in un 4-2-3-1 (oltre all'ingresso più tardi di Cotali per Frabotta), ottenendo il vantaggio proprio con uno dei subentrati.

E, allora, per forza di cose l'inerzia del gioco è passata in mano all'Ascoli. Sugli esterni non si poteva pretendere più sacrificio di quello che comunque hanno messo nella partita, da parte di Insigne e Bocic, così come in mezzo al campo Mazzitelli era logicamente stanco e a Lulic non si può chiedere certo la qualità nella gestione del pallone. Di conseguenza il baricentro si è abbassato ed è mancata la forza per ripartire, ma la grinta, la determinazione, il cuore e, come detto, anche la lucidità di non cadere in provocazioni, sono rimaste intatte fino al 97' e passa. E così si è arrivati all'ultima sosta che il campionato osserverà in questo 2022 nel miglior modo possibile: primi in classifica con una serie di record entusiasmanti, come la sesta vittoria di fila o l'imbattibiltà interna di Turati in sei gare sempre vinte. Record che bisognerà provare ad allungare il più possibile per proseguire sulla strada intrapresa. Pur sapendo che il campionato è arrivato appena a un terzo del suo percorso e, non ultimo, che nelle ultime sei partite che mancano per chiudere il girone d'andata, ci sono da affrontare dei big match come le trasferte di Reggio Calabria e di Genova su tutte.