Spazio satira
Villa Santo Stefano
25.11.2024 - 16:12
Uno spettacolo agghiacciante quello che si è parato davanti agli occhi dei santostefanesi nella mattinata di domenica 24 novembre. Alle prime luci dell’alba due gatti randagi, “adottati” dagli abitanti dei vicoli adiacenti a piazza Umberto I, sono stati trovati senza vita, probabilmente avvelenati nella notte: intorno alle mezzanotte alcuni testimoni li avrebbero sentiti strillare.
Già nei giorni e nelle settimane precedenti i malumori serpeggiavano tra gli abitanti della zona, che si lamentavano per via degli escrementi lasciati dai mici, tanti tra i vicoli, tanto da dichiarare la colonia felina, della quale uno dei due poveri animaletti uccisi, faceva parte. «Nei giorni scorsi ho sentito molte persone dire "se mi ricapitano sotto la ruota ci passo sopra”, "ammazzateli" e “ancora dei cani mi interessa ma i gatti possono anche morire”» racconta una delle persone che si prendeva cura dei felini.
«Erano state promesse lettiere ma sono state messe e tolte subito perché si allagavano e sporcavano troppo e ancora ci sono addirittura persone che si arrabbiavano se ai mici veniva dato del cibo» spiega ancora. Una situazione di malcontento e irritazione in più di qualche cittadino, dunque, che avrebbe portato qualcuno di loro a compiere l’orribile gesto, che - ricordiamo - configura un reato punibile con la reclusione. L’articolo 544 bis del Codice Civile prevede che «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni». Una disposizione che però, troppo spesso, non trova applicazione nella realtà.
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