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Veroli

Aggredita dal figlio. Venti giorni di prognosi per i carabinieri intervenuti

I militari sono stati colpiti dal trentatreenne e, con non poche difficoltà, sono riusciti ad immobilizzarlo ammanettandolo

carabinieri

Hanno riportato una prognosi di oltre venti giorni i carabinieri aggrediti nella notte tra mercoledì e giovedì a Veroli, in località Castelmassimo, intervenuti in difesa di una donna minacciata ed aggredita dal figlio più piccolo. I carabinieri dopo la richiesta di aiuto hanno raggiunto la sessantaduenne che era con il figlio maggiore.

La vittima ha dichiarato che l’altro figlio, un trentatreenne l’aveva aggredita. I militari, non appena entrati nel giardino dell’abitazione, sono stati colpiti dal trentatreenne e, con non poche difficoltà, sono riusciti ad immobilizzarlo ammanettandolo. Ma proprio in quel momento dove si pensava che il tutto fosse tornato alla normalità, il figlio maggiore della donna, un quarantenne, vedendo il fratello minore ammanettato, colto da una improvvisa esplosione di rabbia, si è scagliato con ferocia contro i militari colpendoli con calci e pugni. Solo grazie all’intervento di un’altra pattuglia si è riusciti a scongiurare il peggio. Anche il secondo uomo è stato immobilizzato.

Per i due fratelli sono scattate le manette e, come disposto dell’autorità giudiziaria, il trentatreenne è stato portato in carcere mentre per il fratello sono stati disposti i domiciliari. Il primo verolano accusato di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, il secondo anche lui di aver aggredito e ferito i militari. Militari che, dopo aver compiuto il loro dovere ed essere corsi in aiuto alla famiglia, sono ricorsi alle cure mediche riportando lesioni guaribili in più di 20 giorni.

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