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L'intervista

Assunta Parente subito al lavoro

È alla settima elezione consecutiva in consiglio comunale di Veroli. Il primo ingresso nel 1995. «Il mio impegno da assessore sarà rendere il comparto dei servizi sociali il primo interlocutore per i cittadini»

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Assunta Parente, assessore alle politiche sociali del Comune di Veroli

È stata vicesindaco nell’amministrazione di Simone Cretaro. È alla settima elezione consecutiva in consiglio comunale. Il primo ingresso nel 1995. Nell’ultima tornata elettorale ha fatto il pieno di preferenze, ben 885. Assunta Parente è stata la più votata tra i 240 candidati al consiglio comunale di Veroli. Ora è pronta per il nuovo ruolo in Giunta, nell’amministrazione Caperna: assessore alle Politiche sociali, per la famiglia, il lavoro, l’integrazione, la terza età, Servizi al cittadino e Tutela dei consumatori.

È stata la più votata in questa tornata elettorale. Se lo aspettava?
«È stata una sorpresa, ma solo in termini di numeri. Nelle campagne precedenti sono sempre stata tra le prime elette, certo raggiungere 885 voti è stata una grandissima soddisfazione. La gratificazione più grande arriva dalla fiducia che ancora una volta i nostri concittadini hanno dato alla mia persona. Un risultato che vedo come riconoscimento personale prima che politico».

Ha diverse deleghe assegnate, quali sono i principali obiettivi?
«Quella ai Servizi sociali è stata la prima delega che ho ricoperto da assessore; una precisazione che faccio con molta soddisfazione perché allora mancava un apparato dei servizi sociali. Le basi poste allora sono state la premessa del lavoro portato avanti in questi anni dal nostro Comune. Il primo passaggio è riprendere in mano il lavoro svolto. Mi sono già interfacciata, insieme al sindaco, con gli uffici che confermano la collaborazione di personale qualificato e competente. Il mio impegno da assessore al ramo sarà rendere il comparto dei Servizi sociali il primo interlocutore a servizio dei cittadini. Viviamo un momento storico delicato, dove il disagio generazionale, ad esempio, da sempre più campanelli d’allarme. La stessa attenzione la riserveremo agli anziani e alle persone che vivono condizioni sociali difficili. Non a caso tra le prime misure deliberate dalla Giunta dell’amministrazione Caperna, c’è l’istituzione di uno Sportello antiviolenza. Si tratta di costruire una rete di comunità salda, dove la politica va oltre il palazzo comunale: faremo squadra con le realtà locali, le scuole e il mondo dell’associazionismo».

Tante le famiglie che, soprattutto in questi ultimi anni, soffrono la crisi, il post pandemia. Quali sono le priorità a cui rispondere in primis secondo lei?
«Come Ente, in questi anni abbiamo sostenuto le famiglie in difficoltà in maniera bilanciata e continuativa nel tempo. Le misure di supporto devono viaggiare di pari passo con le giuste misure di ascolto. Il nostro bilancio ha sempre previsto una spesa importante per l’indirizzo sociale: è una voce a cui teniamo molto e sarà compito di questa consiliatura promuovere politiche attive vicine al cittadino».

Un’altra nota dolente è il lavoro. Come si potrebbe rispondere alla criticità?
«La competenza di un Comune sul lavoro è limitata ma può essere massimo l’impegno a fungere da raccordo tra domanda e offerta. Dare nota dei bandi, comunicare le opportunità di impiego sul territorio, essere interlocutore anche delle imprese e delle attività economiche: la linea di programmazione dell'amministrazione Caperna va in questa direzione».

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