Cerca

L'intervista

Festival di Sanremo. Clara: «Siamo tutti diamanti grezzi»

Clara racconta il suo percorso: non bisogna ambire alla perfezione che non esiste

clara

Clara, in gara al Festival di Sanremo con il brano “Diamanti grezzi”

La riscoperta di se stessi ma, soprattutto, la consapevolezza di sbagliare ad ambire ad una perfezione che, forse, non esiste. È il punto centrale del brano "Diamanti grezzi" con cui Clara è in gara nell'edizione 2024 del Festival di Sanremo. Una partecipazione che consacra un anno particolare e pieno di risultati raggiunti. Una canzone che anticipa anche l'uscita del suo primo album d'esordio all'interno del quale ci sarà il brano scritto per la nuova stagione della serie evento "Mare fuori".

"Diamanti Grezzi", scritta da Clara Soccini, Alessandro La Cava e Francesco "Katoo" Catitti, che ha curato anche la produzione, racconta il tema della «ri-scoperta continua e quotidiana di se stessi, in un messaggio universale che unisce tutte le generazioni. Ciascuno, infatti, colleziona nel tempo esperienze di vita e relazioni che definiscono la propria identità e che allo stesso tempo la mettono in discussione, dando l'opportunità di scoprire sempre nuove cose di sé, come "mille pezzi di una storia sola". L'unico modo, tuttavia, per vivere in libertà è abbandonare l'ansia costante di deludere le aspettative altrui e la ricerca stessa della perfezione, fare tesoro dei fallimenti ed essere fieri di essere solo dei diamanti grezzi, in perenne lavorazione».

Clara, da dove nasce la tua passione per la musica?
«Nasce grazie a mio nonno. Quando avevo sei anni mi regalò una pianola e delle lezioni di pianoforte ma dopo qualche tempo chiesi di poter cambiare e di poter studiare canto. Da lì nasce la mia passione».

Come è stato l'inizio del tuo percorso artistico?
«Avevo una grande ansia, sia dal punto di vista economico che di responsabilità verso me stessa. Purtroppo, ma questo l'ho capito con il tempo, un errore che si commette spesso è quello di ambire a raggiungere la perfezione sia estetica sia nella professione. Ho trascorso due anni molto difficili ed è stato quello il momento in cui ho pensato di lasciare tutto».

Cosa è successo dopo?
«Ho ricevuto un messaggio da parte di Silvestrini che, per mia fortuna, era un mio ascoltatore sulle piattaforme. Mi ha proposto di scrivere due canzoni per "Mare fuori" e poi tutto è cambiato».

Arrivi in gara al Festival dopo la vittoria a Sanremo Giovani. Che esperienza è stata?
«Un'emozione assurda, quando mi hanno proclamato vincitrice non ci credevo. È stato un anno straordinario, un cambiamento dopo l'altro».

Sei in gara con "Diamanti grezzi", cosa puoi raccontarci di questa canzone?
«È successa una cosa molto particolare, quando sono entrata in studio ho detto subito che volevo chiamare questo brano "Diamanti grezzi", avevo la necessità di raccontare quello che ho capito quest'anno. Spesso vediamo il diamante come la perfezione. Ecco, io voglio cantare e spiegare che è sbagliato percorrere una strada con il solo scopo di raggiungere quella perfezione».

Per la serata delle cover, invece, una scelta molto particolare. Duetterai con Ivana Spagna, accompagnate dal coro di voci bianche, e porterete la colonna sonora de "Il Re Leone". Perché?
«Ivana Spagna è un'artista a cui sono molto legata. È una persona immensa, di un'umiltà incredibile nonostante una carriera internazionale pazzesca. "Il cerchio della vita" racchiude in qualche modo tutte le canzoni che ho fatto fino a questo momento in cui parlo del privato ma anche delle fragilità. Ho scelto di portare anche il coro di voci bianche perché è la seconda faccia della medaglia, da una parte una grande artista a cui ambisco, dall'altra la bambina che è in me».

Il brano di Sanremo sarà contenuto nel tuo album che uscirà il 16 febbraio. Cosa dobbiamo aspettarci da questo primo disco?
«Io non mi sentivo pronta a far uscire un mio album perché ero convinta di non meritarlo. Invece, dopo quest'anno straordinario, ho pensato che fosse il momento giusto. Quando ho visto il disco fisico mi sono commossa, per me è come essere riuscita a salire uno scalino, la coronazione di un anno meraviglioso».

Una curiosità sul look. Come hai scelto i tuoi outfit?
«Mi piace molto studiare il mio look e amo profondamente la moda. Ogni abito ha una sua storia e c'è un collegamento. Spero di risultare una ragazza della porta accanto, ma di classe».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione