Spazio satira
A tu per tu
22.11.2023 - 21:00
Luciano D'Abbruzzo in concerto FOTO ANDREA SILVA
Un nuovo singolo e presto un nuovo disco. Si intitola "Angelo incustodito" l'ultimo brano di Luciano D'Abbruzzo, cantautore e musicista della provincia di Frosinone.
La canzone, il cui videoclip è on line su YouTube, è stata registrata e mixata a Milano alle Officine Meccaniche di Mauro Pagani da Niccolò Fornabaio e Taketo Gohara, con l'arrangiamento di Giuseppe Mangiaracina e Ale De Berti e masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà mastering.
Con Luciano abbiamo cercato di fare il punto su questo suo nuovo progetto.
Da un po' di tempo ti sei trasferito a Milano. Dove insegni e studi…
«Sì, sono quindici mesi che ho dovuto spostare la bussola a Nord e cambiare non poco del mio stile di vita. Dopo poco anche il cuore mi ha raggiunto qui. Insegno all'Istituto comprensivo "Pertini", e questo è il secondo anno. Già il nome Pertini mi fa vibrare di passione, poi il fatto che nelle classi ci siano ragazzi provenienti da molte nazioni e che si comunica in tre o quattro lingue, mi fa lavorare con profondità e impegno. Ho sempre sognato l'integrazione e un mondo figuratamente senza bandiere e in pace. Per non farmi mancare nulla, se da una parte insegno, ho deciso di continuare a imparare e sono stato ammesso nuovamente al conservatorio di Milano, dove frequento "musica elettronica". Sono molto contento di stare a contatto con le generazioni più giovani, è uno stimolo continuo, per questo sento il bisogno di acquisire per poter restituire ancora di più».
Nella tua carriera hai calcato palcoscenici nazionali e internazionali ma resti comunque legato alle tue origini, dove hai mosso i primi passi. Com'è l'ambiente culturale milanese?
«Vivo e ricco di eventi, i più disparati. Mi piace questo mescolarsi di culture, di suoni e di sapori. Ognuno porta i propri colori che messi insieme formano un arcobaleno meraviglioso. Resto legatissimo alla mia terra, non può essere altrimenti. Sono però dispiaciuto che per molti aspetti ci si sia fermati nella costruzione di un percorso culturale. Esempio: felice per la squadra del Frosinone che ha raggiunto la Serie A, ma vorrei che anche altri settori fossero promossi, che andassero verso l'alto e lasciassero i campionati minori… La nostra terra merita senza dubbio di più».
Il tuo nuovo brano, "Angelo incustodito", è soltanto l'inizio di un progetto molto più ampio...
«"Angelo incustodito" è il primo singolo estratto del mio prossimo album "Padre". Nel testo racconto la voglia di muovere ancora le ali, quelle di un ex angelo custode che pensa di aver svolto al meglio il suo compito e che resta senza l'essere da custodire… Tra i musicisti che hanno partecipato alle registrazioni voglio citare il conterraneo Giancarlo Boccitto, chitarrista prezioso. "Padre" sarà composto da otto canzoni, ognuna delle quali avrà una storia da raccontare. Ogni brano sarà infatti un omaggio a grandi personalità. Tra questi "Trenino giallo", brano che canta l'orrore di ogni guerra, dedicato a Gino Strada; "Plastica nel mare", titolo senza possibilità di equivoco, omaggio a Jorge Mario Bergoglio, Papa Francesco, per il suo impegno per l'ambiente, e "Ti lascio", che ho scritto per mia figlia Cristiana, dedicata ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il passaggio del testimone, la necessità di tramandare il ricordo delle cose da non dimenticare per fare in modo che non possano riaccadere».
"Angelo incustodito" è invece un omaggio a Franco Battiato. Che ruolo ha avuto Battiato nella tua formazione? Quali altri cantautori sono stati importanti per te?
«Dal 2016, con la vittoria de "L'ultima festa" al Premio Fabrizio De André, ho legato il mio nome a questo cantautore e poeta immenso. Essere citato nel suo sito web ufficiale mi riempie di gioia. Non avrei immaginato tanto, neanche nei miei sogni da bambino. Franco Battiato, invece, è stato per me una sorta di illuminazione, la strada che testimonia che si può unire il pop alla musica colta, che si possono unire le sonorità contemporanee ai più antichi e profondi interrogativi dell'anima».
Cosa c'è nella tua playlist?
«Nella mia playlist ci sono molti e tra i più importanti cantautori italiani. Mi ripeto con Franco Battiato, ma anche Ivan Graziani, Fabrizio De André, Daniele Silvestri, Nicolò Fabi e Vinicio Capossela (che ho potuto conoscere e salutare qualche giorno fa in occasione del suo concerto al Teatro Arcimboldi di Milano) solo per citarne alcuni».
In attesa del nuovo album, in uscita a breve, è possibile ascoltare "Angelo incustodito" su tutte le piattaforme di streaming digitale.
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