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L'intervista

Scrittura e cultura. Il circolo virtuoso della poesia

“I Poeti Erra(n)ti” nascono nell'estate del 2020. Il 2 ottobre il primo incontro formale. Finalità e sogni: ci dice tutto Alessia Lombardi

Scrittura e cultura. Il circolo virtuoso della poesia

I poeti del Circolo Luigi Turchetta, Teresa Carmina Cusano, Cinzia Maria Gemmiti, Marcella Pallagrosi Zomparelli, Giacomo Di Manna, Alessia Lombardi, Bruno Galasso (in rappresentanza di Tullia Galasso, la sorella scomparsa), Fernando Della Post

In una Ciociaria spesso dipinta come difficoltosa e recalcitrante…, nasce il Circolo dei Poeti Erra(n)ti, germe fecondo di poesia e cultura. Ciociaria Oggi intervista, in rappresentanza del Circolo, la poetessa Alessia Lombardi.

Come nasce il Circolo?
«Quella del Circolo è una realtà relativamente recente: l'idea originaria arriva, nell'estate del 2020, da Teresa Carmina Cusano, poetessa trasferita ad Arce dalla nativa Australia, corroborata dal suggerimento dello scrittore Luigi Mollo. Il primo incontro formale avviene il 2 ottobre 2020 tra le mura del "Mai senza caffè", piccolo locale arcese, e accoglie un piccolo gruppo di poeti e appassionati cultori della provincia. Al lavoro di scouting messo in campo dalla Cusano si affianca in breve tempo quello di diffusione e promozione, attraverso i social media, con l'istituzione del gruppo pubblico "Circolo dei Poeti Erra(n)ti" di Maria Scerrato, scrittrice esperta di storia locale. In poco più di due anni il Circolo riunisce oltre venti poeti e raggiunge con le proprie iniziative, improntate alla fluidità e all'apertura, straordinarie e diversificate location».

Perché questa definizione e non, magari, "movimento"?
«Il termine "circolo" mantiene quel significato di entità inesatta, ibrida e vagante che è propria di questo progetto, lontano dall'imporsi ideologico, come scuola di pensiero o movimento, appunto, ma non per questo meno fondato».

Qual è il motivo principale che collega tutti i partecipanti?
«Il principale motivo di coesione è la poesia come prodotto culturale e fattore indispensabile per la vita».

Qual è il legame con la Ciociaria?
«Ogni poeta, all'interno del Circolo, attraverso la propria visione, il proprio essere e sentire, instaura un dialogo differente e unico con la collettività, tracciando così il profilo di un'antica terra di lavoro ispirata e complessa, testimone di una memoria storica imprescindibile e rivolta, al contempo, alla sensibilità giovane e al processo creativo come forza motrice ed espressiva».

Ci parla del volume "Poeti del Lazio meridionale"?
«L'opera antologica "Poeti del Lazio meridionale", a cura di Maria Scerrato, costituisce un corpus di testi raccolti nel corso di reading e performance organizzati dallo stesso Circolo, il ricavato della quale è stato devoluto all'Associazione Kalimess per il Centro antiviolenza di Cassino. Con me hanno preso parte al progetto Marcello Dimitrij Avellini, Patrizia Baglione, Nisia Bianchi, Fernando Bruni, Teresa Carmina Cusano, Fernando Della Posta, Giacomo Di Manna, Franco Frainetti, Tullia Galasso, prematuramente scomparsa, Cinzia Maria Gemmiti, Michelina Giannitelli, Rosaria Maugeri, Domenico Ruscetta, Irene Sabetta, Maria Scerrato, Eleonora Testa, Luigi Turchetta e Marcella Zomparelli Pallagrosi. E ancora, Domenico Adriano, Maria Benedetta Cerro e Rossella Tempesta, tra le voci più autorevoli del panorama contemporaneo».

Come si distribuisce l'interesse per la poesia, tra giovani e meno giovani, oggi?
«L'interesse per la poesia, in modo particolare negli ultimi decenni, sembra essere cresciuto in maniera esponenziale tra i giovani, addirittura tra i giovanissimi. Questo è senz'altro un fattore positivo, ma resta necessario il confronto con le generazioni precedenti, con un canone sì aperto ma riconosciuto come linguaggio autentico e universale. È fondamentale che la parola poetica non si trasformi in merce di consumo, in un prodotto frenetico e puramente "social"».

Quali sono i motivi preminenti della poesia attuale?
«Tra i motivi preminenti della poesia attuale c'è anzitutto una profonda ricerca identitaria, una tendenza radicale verso un qualcosa che sia assoluto, in grado di vivificare e conferire senso all'esistenza. Così come l'esperienza del dolore, del vuoto, dello smarrimento. Ma soprattutto del corpo, sempre meno tabù, percepito come intenso filtro esperienziale».

C'è un obiettivo del Circolo che è ritenuto un sogno, difficilissimo da raggiungere?
«Restiamo con i piedi a terra. L'obiettivo primario, ma anche il sogno, del Circolo dei Poeti Erra(n)ti resta quello di una diffusione quanto più capillare possibile dell'espressione poetica, e letteraria più in generale, in una Ciociaria spesso dipinta come difficoltosa e recalcitrante».

Si congeda dai nostri lettori, la poetessa. O la poeta? Ecco, un ultimo dubbio: qual è il femminile di poeta?
«Storicamente, come conforta anche l'Accademia della Crusca, si è sempre detto "poetessa". Poi, un po' per rivendicazioni paritarie di genere e un po' per esigenze di brevità digitale, ha preso vigore "poeta" anche per le donne. Recentemente è tornato di moda "poetessa" e allora… viva il vintage!».

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