Calcio
16.05.2025 - 17:20
Ci sono ricordi che il tempo non riesce a sbiadire. Restano imprigionati nel cuore e nella mente, pronti a tornare con la forza di un uragano. Per ogni tifoso del Frosinone la data delle date, il giorno tra tutti i giorni, il dies a quo, è il 16 maggio del 2015.
Nel primo tempo Ciofani e Dionisi, manco a dirlo, scrissero il 2-0 con cui le squadre andarono negli spogliatoi. Un rigore parato da Massimo Zappino, un altro gol di Dionisi e il punto della bandiera di Gigli consegnarono agli archivi il 3-1 che promosse i giallazzurri per la prima volta nel massimo campionato di calcio. Stellone e i suoi furono portati in trionfo dai tifosi. Una città impazzì di gioia, letteralmente. Per la prima volta il Frosinone guadagnava i riflettori di San Siro, dell'Olimpico e degli altri stadi simbolo della massima serie. Sappiamo tutti che l'impresa della promozione fu poi replicata in altre due occasioni: dopo la vittoriosa finale contro il Palermo nel 2018 e al termine di una cavalcata solitaria nel 2023. Altre vicende entusiasmanti, altri ricordi indelebili. Quella prima promozione però fu una piccola e pacifica rivoluzione. Vinta da una squadra, da un popolo, da una città.
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