Spazio satira
Calcio serie D
15.04.2025 - 16:12
Sogno sfumato. Solo la matematica mantiene in corsa il Cassino nel discorso promozione dopo la dolorosa sconfitta di Sassari (3-1) per mano del Latte Dolce. Di fatto, gli uomini di mister Imperio Carcione lasciano sull’isola le ambizioni di vittoria finale invirtùdiun divarioconilGuidonia (ora capolista solitaria, dopo il difficilmente pronosticabile rallentamento casalingo del Gelbison: pari con il Trastevere) salito a 6 punti con sole 3 gare alla fine del campionato. Una sconfitta che estromette, dunque, i benedettini dal sogno promozione lungamente accarezzato durante l’anno. È stato bello crederci nonostante non fosse un mistero che la presidenza avesse costruito una squadra ben equipaggiata ma certamente inferiore nel budget rispetto ad avversari che hanno investito ben di più. Purtroppo allo stato dell’arte in Serie C ci va solamente la prima e vincere il campionato è impresa certamente ardua. Non esiste una formula precisa: è un insieme di fattori dove primeggiano certamente quelli tecnici che però rappresentano condizione necessaria ma non sufficiente da sola. Ovvero non sempre chi spende di più vince. Il Cassino ci ha provato con la forza delle idee del suo promettente allenatore e di una squadra consolidata negli anni, figlia di un progetto pluriennale di crescita, arrivata a giocarsi il titolo fino alla terz’ultima giornata, togliendosi grandissime soddisfazioni e facendo parlare di sé con la forza dei numeri. Per questo va fatto un applauso convinto a società e reparto tecnico per aver combattuto e tenuto testa a formazioni dagli organici ampi e qualitativi. Certo, un filo di rammarico c’è, inevitabilmente, perchè i cassinati hanno dimostrato di poter competere balzando in testa per un buon segmento di stagione. I benedettini escono dal lotto delle pretendenti al salto di categoria ma lo fanno in virtù di un campionato disputato da protagonisti e che adesso deve essere onorato al meglio. Magari guadagnandosi un posizionamento che consenta di giocare la semifinale play off in casa, sarebbe a dire la seconda o la terza piazza. Sì, perché, la Sarnese ha operato l’ag - gancio ai biancazzurri sul terzo gradino del podio battendo la Paganese due giorni fa ed il posizionamento interno nella disputa post season non pare scontato. Come si diceva il Cassino ha sognato lungamente fregiandosi anche del titolo di campione d’in - verno a cui sono seguiti due mesi di primato. Poi il calo. La svolta in negativo è arrivata nel rendimento esterno: nel girone di ritorno i biancazzurri non hanno ancora mai vinto. Ma in particolare dallo scorso 23 febbraio a domenica scorsa sono state inanellate una serie di sconfitte di fila. Precisamente 4: con Savoia, Cynthialbalonga, Gelbison e ora quest’ulti - ma con il Latte Dolce. Anche altri fattori non hanno agevolato: qualche decisione arbitrale sfortunata; gli infortuni (su tutti quelli lunghi di Traditi, Magliocchetti e Senesi) che hanno inciso in virtù di una rosa più ampia di altri anni ma non così ampia, specie nella prima parte dell’anno; un pizzico di fortuna e cinicità mancati nei momenti chiave. «Sono deluso - ci racconta a caldo mister Imperio Carcione - Siamo cresciuti tanto insieme ai ragazzi ma nei momenti decisivi occorreva essere più determinati, più cattivi. Questo è mancato. Il rammarico cheho èche fuoricasa le gare non ce le siamo giocate bene, specialmente l’ultimo match». A proposito di questo, spiega: «Abbiamo iniziato giocando la prima mezz’ora da grande squadra, da squadra desiderosa della vetta - sottolinea ancora il tecnico cassinate - È stata una partitasullafalsariga diquelladisputata contro il Cynthialbalonga dove dopo il vantaggio abbiamo avuto l’opportunità del raddoppio mapoi abbiamoincassato il pari con un errore che la migliore difesa del campionato non si può permettere. Anche il vantaggio è stato regalato. Poi non siamo riusciti a fare praticamente nulla». Guardando avanti, giovedì è in programma il consueto turno pre pasquale ricevendo in casa l’An - zio, invischiato nei bassifondi. Ora il Cassino deve reagire senza mollare la presa, nonostante l’obiettivo grosso sia sfumato, nell’intento di difendere unposizionamento nobile, dando merito ad una stagione che comunque annota un deciso segno positivo, dal quale ripartire.
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