Spazio satira
Sora
04.09.2025 - 09:18
L’arte non conosce età. Capelli bianchi e ritmo più lento custodiscono esperienza e saggezza, ma anche visione e voglia di scandire il tempo con consapevolezza, con uno spiccato desiderio di esserci e di sentirsi parte attiva della società. Il grande maestro del Neorealismo, l’attore e regista Vittorio De Sica, nato a Sora e scomparso 50 anni fa, con i suoi ciak ha rappresentato la difficile e complicata condizione di solitudine e marginalità descritta nel film “Umberto D.”, denunciando la condizione dei pensionati e degli anziani nell'Italia del dopoguerra. Oggi, nella sua città natale, attraverso l’arte diverse sono le figure di spicco che, abbracciando il mondo della cultura, hanno creato un ponte tra passato e presente dimostrando, tramite un vivo lavoro artistico, come il tempo possa essere amico dell’avanzare degli anni grazie anche ad una stimolante rete di confronti generazionali che rende possibile l’espressione grazie alle più alte forme d’arte come il teatro. In scena grandi e piccoli uniti da laboratori che sono delle iniezioni di vita per corpo e spirito, dove la memoria viene allenata e la condivisione di spazi e idee allontana lo spettro della solitudine che caratterizza troppo spesso la matura età. Esempi brillanti che non tramonteranno mai e che inorgogliscono la città Volsca, impegnati nel quotidiano nel custodire la bellezza delle arti.
Il maestro Giuseppe De Donatis, affermato scultore sorano del legno che con il padre realizzò, a soli 14 anni, il coro in legno nell’abbazia di Casamari e da allora la brillante carriera artistica non si è mai fermata, proseguendo per 70 anni. La profonda introspezione e spiccata sensibilità della professoressa Diana Carnevale, scrittrice e pittrice che con garbata linfa anima attenti salotti tra letture e pennellate di colore. Una Sora che non c’è più, ma che vive nelle seguite dirette social del maestro Antonio Cinti che riconsegna, attraverso scritti rigorosamente in dialetto sorano, la storia ed i personaggi del borgo. Il suo estro si trasforma in pittura: una mano appassionata dei dettagli viene ammirata dalla bottega dello storico rione di Canceglie, a pochi metri dalla casa natale del maestro De Sica.
L’apprezzato maestro calligrafo Franco Taglione che non demorde la sua sete di tramandare alle giovani generazioni l’arte dello scrivere a mano, obiettivo che c’entra sempre con successo attraverso corsi ribadendo come “la forte connessione tra testa, cuore e mano debba essere stimolata attraverso l’esercizio; vera terapia capace di armonizzare il proprio mondo interiore entrando nella sfera del rispetto delle azioni che la scrittura a mano insegna”. Artisti, per lo più nonni, che hanno afferrato la loro età e come in una corsa hanno virato, con il vento tra i capelli ed un ricco bagaglio chiamato vita tra le mani, per una scelta artistica, non per ingannare il tempo che passa, ma per viverlo tra la gente, rendendosi protagonisti di storie, ponendo passione e l’arte al centro.
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