Spazio satira
Sora
15.04.2025 - 16:00
Il ponte lamellare “Cristini” si sta inclinando. Dai cittadini parte la segnalazione che desta allarme, perché se tutta la struttura verrà giù potrà causare gravi danni. Fortunatamente, non c’è pericolo per la pubblica incolumità, perché la passerella del ponte è chiusa ormai da anni. Fu l’allora sindaco Ernesto Tersigni a decidere la chiusura del ponte di San Rocco, quando il suo gemello nel quartiere di San Domenico, di notte, improvvisamente rovinò nel fiume Liri e un caso fortunato volle che non transitasse nessuno in quel momento sulla passerella. L’apprensione fu tanta, al punto che il primo cittadino immediatamente negò l’accesso anche al ponte “Cristini”. Da allora nessun sindaco ha riaperto il tratto pedonale sia a San Domenico, dove resta chiuso da tempo, sia a San Rocco sono stati effettuati interventi di manutenzione, mentre quello che c’era sta mostrando i segni del passato. Nei mesi scorsi, il sindaco Luca Di Stefano ha però presentato un progetto, che darà nuova vita al ponte “Cristini” grazie a un finanziamento regionale.
Si attendono i lavori per la messa in sicurezza idrogeologica del fiume, come aveva annunciato dalla sala consiliare proprio il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Nel rendering del progetto, si notò la sostituzione della passerella pedonale esistente, che oggi sembra essersi inclinata, come si può vedere ad occhio nudo. La passerella, che fu realizzata in legno lamellare ed è ormai deteriorata, grazie ai lavori che insisteranno nella zona di San Rocco verrà sostituita con una nuova struttura in acciaio. Operai e mezzi sono attesi anche per rimuovere la “diga” costruita durante l’Amministrazione Tersigni, opera che verrà di fatto verrà demolita. Il tratto interessato dall’intervento regionale è compreso tra due importanti infrastrutture, il ponte Vaughan e il ponte San Rocco. Il progetto inoltre si articola seconda alcuni interventi di rinaturalizzazione, con la piantumazione di specie autoctone. Verranno create anche zone umide e rifugi naturali, per favorire la biodiversità e incrementare la presenza di specie animali locali.
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