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Sora

Un comitato per chiedere la pace

Organizzata una manifestazione in vista del G7

Luciano Conte

Un fiume di persone per chiedere la pace. Questo si aspetta per il prossimo martedì il sorano, nonché consigliere comunale di minoranza, e responsabile delegato del Comitato appena nato, Luciano Conte. Conte in una nota spiega le ragioni dell’appuntamento. «Il “Comitato Direzione Pace” che si è costituito di recente appositamente per coagulare forze presenti sul territorio che hanno fatto della pace il loro obiettivo primario, ha organizzato per martedì 26 novembre alle ore 9.30 a Fiuggi in via Michelangelo Buonarroti un presidio in occasione del summit dei Ministri degli Esteri del G7. Hanno assicurato la loro partecipazione numerosi gruppi, movimenti e associazioni del territorio, provinciali, regionali e nazionali. Hanno garantito la loro presenza membri del Parlamento, consiglieri regionali, del consiglio provinciale e numerosi consiglieri comunali. L’obiettivo è quello di far sentite la voce del popolo e dei suoi rappresentanti ai Ministri del G7 che si riunisce espressamente per discutere delle risoluzioni ai conflitti in corso; verrà fatto loro pervenire un comunicato in lingua italiana ed inglese in cui si chiede di utilizzare tutti i mezzi in loro potere per un immediato “cessate il fuoco”, per garantire aiuti umanitari e per programmare una exit strategy in ogni scenario di guerra – continua Conte -.

Ai rappresentanti dei Paesi tra ai più potenti del mondo viene chiesto di far prevalere l’umanità e saggezza, e non qualche oscura ragion di Stato, nelle decisioni che prenderanno in questo summit, perché è nostra, ma soprattutto loro responsabilità, quella di salvare le vite umane, di non incrementare la spesa militare andando a sottrarre servizi dedicati al benessere dei cittadini, di non demonizzare o mettere il bavaglio al dissenso che è la colonna portante delle nostre democrazie del nostro futuro. Il “Comitato Direzione Pace” invita tutti i cittadini e quanti hanno a cuore la pace e il rispetto dei diritti umani ad unirsi al presidio di Fiuggi, con la consapevolezza che la voce dei popoli non può restare inascoltata da coloro che hanno avuto il mandato di esercitare sovranità che i popoli stessi hanno loro democraticamente conferito».

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