Spazio satira
Sora
19.07.2024 - 09:51
Il maresciallo capo Giuseppe Soria
Salva una donna che voleva farla finita. Il gesto del maresciallo capo dell’Esercito Giuseppe Soria, originario di Napoli, in forza da 22 anni al 41° Reggimento Cordenons di Sora che saluterà tra una settimana per trasferirsi ad Anzio, ha conquistato la ribalta mediatica nazionale e il militare è stato acclamato come un eroe. Anche l’Esercito italiano, con un post, si è complimentato con lui, altrettanto hanno fatto il sindaco Luca Di Stefano, i colleghi, gli amici. Lo abbiamo intervistato per farci raccontare quei momenti di grande tensione e coraggio.
Maresciallo Soria, com’è andata lunedì sera?
«Stavo percorrendo la superstrada Avezzano-Sora, erano circa le 23, quando ho visto una donna sul guad rail affacciata sul burrone. Non ho esitato ad accostare l’auto e a scendere per prestarle aiuto. Ho cercato di avvicinarmi lentamente per non impaurirla ulteriormente. Piano piano, avvicinandomi, ho cercato di creare un colloquio personale tra me e lei, in modo da poterla distrarre e prendere tempo. Mentre parlavo mi sono avvicinato il più possibile per cercare di afferrarla per poterla mettere in salvo».
Quanto è durato questo drammatico colloquio?
«Circa venti minuti. Mentre le parlavo la donna aveva lo sguardo fisso nel vuoto, era assente. Le parlavo e cercavo di gesticolare per far fermare le auto che passavano. Fortunatamente due ragazzi si sono fermati ed è stato in quel momento, mentre la donna si era distratta guardando i giovani che si avvicinavano, che l’ho afferrata al bacino e l’ho portata sul ciglio della strada mettendola in sicurezza. La signora, poggiandosi sul guard rail, si era procurata un taglio a una gamba. Poi sono arrivati il personale del 118 e i carabinieri».
Lei come si è sentito?
«Beh, c’era molta adrenalina, ma l’attenzione era tutta rivolta alla signora. In quei momenti ho cercato di instaurare un rapporto amichevole con lei. Ho parlato per venti minuti, ma la donna mi ha risposto solo alla domanda su come si chiamasse. Durante il dialogo ho cercato di tranquillizzarla, perfino di strapparle una risata per avvicinarmi il più possibile senza turbarla ulteriormente».
Ora tutti la descrivono come un eroe. Che effetto le fa?
«Ringrazio i ragazzi che mi hanno aiutato a chiamare i soccorsi e quanti mi hanno testimoniato stima e vicinanza. Mi sono comportato nell’unico modo che conosco. Dal’altronde la divisa non si indossa, si cuce addosso».
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