Politica
01.12.2025 - 13:42
Il lavoro va coniugato con il valore della famiglia e con la centralità della persona. Questo il messaggio che Luigi Sbarra, sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega al Sud, ha sottolineato al convegno “Radici forti, visione comune”. Convegno che si è tenuto nei giorni scorsi nel capoluogo ciociaro, promosso dal gruppo Ucid Giovani della sezione di Frosinone “Emilio Iaboni”. Un forte richiamo alla dottrina sociale della chiesa: un modello di crescita che vede protagonisti le istituzioni, i corpi intermedi e le comunità territoriali. Una rotta che Luigi Sbarra ha tracciato costantemente: è stato per anni segretario nazionale della Cisl. Disse in un’occasione: «La dottrina sociale della Chiesa si può mettere in pratica nelle aziende e nei luoghi di lavoro applicando tre principi nelle relazioni industriali e nella rappresentanza: responsabilità, personalismo e partecipazione. Bussole che devono orientare una impostazione sussidiaria volta a far progredire il benessere dei lavoratori e il loro protagonismo verso il bene comune.
La via maestra passa per una nuova economia sociale di mercato, che riconosca alla persona e ai corpi intermedi la possibilità di incidere sul futuro proprio, della propria azienda, della propria comunità». Concetti che ha ribadito nel corso del recente appuntamento di Frosinone. Guardando a quelle che necessariamente dovranno essere le nuove sfide del mondo del lavoro: la trasformazione tecnologica passa dall’innovazione ma pure da una formazione di qualità e dalle competenze. Ha spiegato Sbarra: «Ci sono positive dinamiche di sviluppo che stanno interessando il nostro Paese e, in particolare, il Mezzogiorno. Grazie alle politiche mirate e strategiche che ha messo in campo il Governo Meloni». Concetti che Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl Lazio, non soltanto conosce alla perfezione. Ma che declina quotidianamente. Nel corso del suo intervento Coppotelli ha rilanciato. Rilevando: «La Cisl non vuole essere quel sindacato antagonista delle imprese ma protagonista nella partecipazione. Mettendo al centro soprattutto il tema della crescita e del merito». Nel corso della recente seduta del consiglio generale della Cisl Lazio, Enrico Coppotelli ha affermato: «Un anno fa abbiamo presentato il nostro Piano, un progetto per uno sviluppo generativo e partecipativo che coinvolge tutti i settori chiave: infrastrutture, edilizia, trasporti, pubblica amministrazione, scuola, università, ricerca, fisco, welfare, innovazione, agroalimentare e turismo. Ora è il momento di accelerare.
Il nostro impegno è quello di promuovere un’azione sindacale responsabile, partecipativa e centrata sulla dignità delle persone. Stiamo costruendo un piano regionale che racconta una nuova narrazione del lavoro, fondata sulle comunità, sulla qualità della vita e sulla creazione di opportunità». A proposito dell’attivazione della Zls, Enrico Coppotelli ha notato: «Un provvedimento, fortemente voluto e sostenuto anche dalla Cisl del Lazio, che ha presentato diversi studi al riguardo, che non solo rafforza la competitività della Regione e dei suoi lavoratori, ma offre anche nuove opportunità di crescita ed occupazione. Siamo certi che questo strumento sarà fondamentale per attrarre investimenti e stimolare l’innovazione». Concretezza, realismo, visione, percorsi condivisi e proposte credibili: sia Luigi Sbarra che Enrico Coppotelli hanno voluto disegnare un orizzonte nel quale lo sviluppo passa dalla capacità di “scaricare a terra” progetti che determinino «condizioni stabili, attrattive e competitive». E che consentano ai giovani di costruire il proprio futuro sul territorio. Senza dover andare via.
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