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Cassino

D'Alessandro scrive al sindaco: «Serve rispetto nel dibattito politico»

L’ex primo cittadino replica a un commento pronunciato durante l’ultimo consiglio comunale e invita l’amministrazione a ristabilire toni istituzionali: «La critica politica non può mai diventare offesa personale»

D'Alessandro scrive al sindaco: «Serve rispetto ne dibattito politico»

Continua lo scontro politico fuori dall'aula dell'assise. Con ton toni fermi ma amareggiati, l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro ha indirizzato una lettera aperta al primo cittadino, esprimendo delusione per un commento pronunciato durante l’ultimo consiglio comunale e richiamando la necessità di riportare rispetto e pacificazione nel dibattito politico cittadino.

«Egregio signor sindaco, non le nascondo l'amarezza di doverle scrivere questa lettera aperta, perché quanto accaduto nell'ultimo consiglio comunale, massima espressione politica ed amministrativa di una città, mi ha lasciato davvero senza parole.
Sappiamo tutti quanto il consigliere comunale Franco Evangelista sia legato alla mia persona, vuoi per amicizia, vuoi per i trascorsi politici o per motivi legati alla mia professione. Ma ciò che ho trovato fuori luogo, e credo anche poco educato e corretto nei miei confronti, è la risposta che lei ha dato fuori microfono, ma perfettamente udibile, nel momento in cui il buon Franco le ha ricordato quando dagli scranni dell'opposizione mi apostrofava con parole quali "buffone" e "incapace".

Ho ancora in mente l'intervista social che lei ha rilasciato durante la campagna elettorale per le amministrative 2024 presso il giornale on-line "Leggo Cassino" nella quale, e non potevo non riconoscerglielo, si rammaricava dei toni tenuti nei miei confronti durante i Consigli comunali della mia amministrazione. E tale riconoscimento un uomo delle istituzioni come me non poteva far altro che apprezzarlo, senza riserva alcuna. Orbene, averla sentito pronunciare la frase "è anche poco" quando il consigliere Evangelista le ha ricordato le offese dirette alla mia persona, mi lascia veramente sorpreso e rammaricato. Anche perché solo pervaso da una sana curiosità di capire quali altre "molte" offese lei ritiene di potermi rivolgere considerando che quelle due semplici parole, "buffone" ed "incapace", per lei erano poco. E non posso che rammaricarm anche perché tale comportamento ha visto il compiaciuto silenzio di quei consiglieri comunali e sostenitori che hanno fatto parte della mia Amministrazione, di cui due attualmente suoi assessori, e avallato anche dai quei Consiglieri comunali della sua attuale maggioranza che mi sostennero convintamente nella tornata elettorale del ballottaggio del 2016.

A quasi 7 anni dalla fine della mia esperienza politica, Carlo Maria D'Alessandro sindaco sarà giudicato ormai solo dalla storia, anche perché la Osl, il Ministero dell'Interno e la Corte dei Conti lo hanno già fatto e parrebbe non negativamente. Ho sempre pensato che nella nostra città fosse necessario raggiungere un livello di pacificazione tra le diverse "anime" che la compongono, e credo che questo possa essere moralmente il compito principale di un sindaco. Spero davvero che le altre parole negative, che mi ha risparmiato durante i suoi interventi dall'opposizione nei miei Consigli comunali e che non è ancora riuscito a pronunciare, siano suffragate da prove circostanziate che possano attribuirmi aggettivi o epiteti negativamente superiori a quei "pochi" che le sono stati ricordati in consiglio comunale. In ultimo, ma non ultimo, le garantisco che non nutro alcun risentimento, ma solo un grande dispiacere ed una forte amarezza per avere ribadito in consiglio comunale che le offese che mi ha rivolto erano "poche"; amarezza figlia della circostanza per la quale io ritengo che lei non sia né un incapace tantomeno un buffone, perché la critica politica non può mai trascendere sull'offesa personale e professionale.

E allora, proprio per quel necessario spirito di pacificazione, che è opportuno riportare in questa città che colgo l'occasione per chiederle, da ex sindaco che ha avuto a cuore le sorti delle scuole della nostra città, al punto da reperire i finanziamenti necessari per la loro ristrutturazione nonché per la demolizione e la ricostruzione della scuola media Conte, di ricordare che quest'ultimo progetto, che lei sta portando diligentemente a compimento entro il 2026 secondo un sacrosanto principio di continuità amministrativa, che compiutamente le riconosco, è stata una grande intuizione progettuale dell'architetto Giancarlo Antonelli al quale, se lei riterrà opportuno proporlo alla sua maggioranza, all'intero consiglio comunale nonché al consiglio d'istituto, potrebbe essere intitolata una delle aule della nuova scuola media Conte; e, a tal fine, mi permetto sommessamente di segnalare uno degli eventuali laboratori che negli istituti scolastici sono sempre fucine di idee progettuali, dove i nostri studenti anche in tenera età possono esprimersi al massimo delle loro capacità. Nell'augurarle buon lavoro, e nel confermarle che questa lettera ha puramente carattere di occasionalità, la saluto cordialmente».

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