Spazio satira
Frosinone
19.07.2025 - 14:00
Il problema al centro storico è enorme. Gli effetti derivanti da una completa anarchia (molesta) della “movida” sono sotto gli occhi di tutti. E i residenti non ce la fanno più, come riportato da Ciociaria Oggi nei giorni scorsi. Il consigliere Pasquale Cirillo, segretario cittadino di Forza Italia, ha chiesto interventi immediati al sindaco Riccardo Mastrangeli. Ieri la presa di posizione di sei consiglieri comunali. E precisamente: Domenico Marzi, Carlo Gagliardi, Alessandra Mandarelli, Armando Papetti (Lista Marzi), Andrea Turriziani (Lista Marini), Claudio Caparrelli (Polo Civico). C’è un minimo comun denominatore sul piano politico: Turriziani e Caparrelli fanno parte della coalizione trasversale che sostiene Riccardo Mastrangeli. Mentre la Lista Marzi è decisiva per garantire e mantenere il numero legale in aula. Anche se Armando Papetti non ha partecipato alle ultime sedute, probabilmente perché non è d’accordo. In ogni caso questi consiglieri sono determinanti per la maggioranza di Mastrangeli.
Ecco perché la loro lettera ha un indubbio profilo politico, oltre che amministrativo. Rivolgendosi direttamente al sindaco Mastrangeli, rilevano: «Siamo indotti a scriverle a seguito delle numerosissime segnalazioni che ci sono pervenute da cittadini che risiedono nel centro storico, in particolare nella zona di Colle Campagiorni, via Maccari, Largo Turriziani e lungo via Angeloni fino alla chiesa della Santissima Annunziata. In buona sostanza i residenti lamentano il forte stato di disagio causato dalla insopportabilità dei rumori connessi alla movida notturna che ormai è diventata una prassi consolidata tollerata dall’Amministrazione, che sembra avere maggiore attenzione a tutelare il diritto allo svago ed al divertimento rispetto al sacrosanto e prevalente diritto al riposo e, quindi, alla quiete pubblica». Poi aggiungono: «Rendendoci conto della impopolarità che potrebbe avere la presente iniziativa veniamo a rappresentarle delle soluzioni che, a nostro avviso, possono consentire di contemperare esigenze contrapposte con conseguente obbligo di vigilanza da parte della Pubblica Amministrazione. In particolare, i cittadini segnalano che gli schiamazzi notturni proseguono ben oltre la fine degli spettacoli di intrattenimento e che la musica ad alto volume sia da ascrivere a non giustificabili abitudini».
Sottolineano i sei consiglieri: «Ci permettiamo quindi di prospettare le seguenti soluzioni: 1) ordinanza che vieti il prosieguo dell’attività di intrattenimento con consumo di bevande, vieppiù alcoliche, oltre l’una di notte; 2) controllo in ordine alle vendite delle bevande agli infradiciottenni; 3) obbligo per i proprietari degli esercizi pubblici prospicienti la pubblica via di rimuovere bottiglie, vetri e cartacce che vengono lasciate in strada da consumatori non avveduti; 4) utilizzo per gli spettacoli, come sempre accaduto in precedenza prima dell’eccellente realizzazione di piazza Turriziani, anche di piazza Vittorio Veneto nella cui zona la concentrazione di residenti è decisamente minore».
Concludono i sei consiglieri: «Non possiamo consentire che il rumore diventi protagonista delle nostre vite, facendole cambiare per sempre e non possiamo sperare, per tornare alla pace, che si verifichino i blackout. Il rumore assorbente impedisce di parlare, di confrontarsi, di crescere ed i giovani rimangono vittime della cultura del rumore, dimenticando l’importanza del silenzio. Caro sindaco, diventi protagonista di una scelta che, senza impedire il divertimento, consenta ai meno giovani, anche loro con diritto di voto, di riposare e ci faccia pensare che la città non sia in balia dell’improvvisazione, bensì si ispiri a comportamenti civili che dettano le regole».
Un intervento che lascia pochi margini all’interpretazione e che fa capire quanto sia “sentito” il problema. D’altronde il comitato dei residenti è sul piede di guerra da tempo e chiede interventi risolutivi all’Amministrazione Comunale. Il punto nodale però è uno soltanto. Certamente occorrono provvedimenti e ordinanze che disciplinino le varie situazioni. Ma tutto risulterebbe vano se non fossero previsti e disposti dei controlli sistematici. E quindi delle sanzioni per chi non dovesse rispettare le regole. Esiste sicuramente il diritto al divertimento. Ma pure quello alla quiete pubblica e alla vivibilità urbana. Soprattutto dopo certe ore. Le due cose possano stare insieme. Il caos no.
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