Regione Lazio
30.11.2024 - 11:00
La giunta regionale guidata da Francesco Rocca
La verifica di maggioranza all’interno del centrodestra che governa la Regione Lazio richiama alla mente quella rappresentazione teatrale nella quale gli attori, al grido di “partiam partiam”, battono freneticamente i piedi. Restando però fermi sul posto. Nel frattempo in aula consiliare sono stati approvate senza problemi due delibere di una certa rilevanza: prima il Documento di economia e finanza 2025, poi il Collegato al bilancio. A significare che nessuno può parlare di crisi. Però un problema di assetti esiste e fra l’altro proprio in questo momento, a livello nazionale, le tensioni tra Forza Italia e Lega sono tornate di attualità. C’è un altro elemento da tenere in considerazione. Vale a dire che i leader dei partiti della coalizione, in tale fase, sono assai impegnati nei vari appuntamenti parlamentari. Parliamo del deputato Paolo Trancassini (coordinatore regionale di Fratelli d’Italia), del senatore Claudio Fazzone (responsabile di Forza Italia nel Lazio). Ma pure di Claudio Durigon, sottosegretario di Stato e punto di riferimento del Carroccio nel Lazio.
Il Governatore Francesco Rocca a questo punto non ha alcuna fretta. Nell’aula della Pisana ha preso posizione quando era necessario accelerare per l’approvazione di delibere importanti. Infatti la strategia ha funzionato. Ora però la verifica, iniziata a luglio, andrebbe in qualche modo chiusa. Anche per evitare possibili e ulteriori polemiche tra gli “azzurri” e il Carroccio. Perché alla fine sono gli equilibri tra i due partiti ad aver posto il problema. Il gruppo di Forza Italia è passato da tre a sette consiglieri in meno di due anni. All’inizio della legislatura c’erano i tre eletti: Cosmo Mitrano, Fabio Capolei, Giorgio Simeoni. Poi il gruppo è salito a cinque con l’ingresso degli ex Cinque Stelle Marco Colarossi e Roberta Della Casa. Infine a sette, con Angelo Tripodi e Pino Cangemi, provenienti entrambi dalla Lega. Si arriva a quota 8 considerando l’intergruppo tra FI e Noi Moderati. Gli assessori sono due: Giuseppe Schiboni e Luisa Regimenti.
La Lega, invece, partita con tre eletti (Angelo Tripodi, Pino Cangemi e Laura Cartaginese), è rimasta solo con la Cartaginese, mantenendo due assessori: Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre. La partita a scacchi va avanti da quattro mesi, con Fratelli d’Italia nel ruolo (non semplice) di arbitro. Il punto fermo è che il quadro numerico della giunta non verrà cambiato. E dunque sia Forza Italia che la Lega continueranno ad indicare due assessori ciascuno. Si continua a ripetere del potenziamento delle deleghe agli “azzurri”, attraverso l’attribuzione dell’urbanistica (ora appannaggio del leghista Pasquale Ciacciarelli) e del cinema (che fa parte delle competenze trattenute ad interim da Rocca). La sensazione comunque è che alla fine la lunga situazione di stallo non dispiaccia proprio a tutti. Perché comunque un ridimensionamento del Carroccio potrebbe determinare dei malumori.
Mentre in Forza Italia il tema è che soltanto con la previsione (sfumata) del terzo assessorato si poteva raggiungere un equilibrio ottimale tra le aree che fanno riferimento ad Antonio Tajani, Claudio Fazzone e Claudio Lotito. Va comunque aggiunto che il senatore Claudio Fazzone e il capogruppo regionale Giorgio Simeoni mantengono altissima la concentrazione. Tra le tematiche sul tavolo c’è quella della vicepresidenza della giunta. Carica ricoperta da Roberta Angelilli, esponente di spicco di FdI. Forza Italia non ha fatto mistero di rivendicare quel ruolo, ma le frenate di Fratelli d’Italia sono state sistematiche. Alla fine la verifica non si sblocca e men che meno si chiude. Nel frattempo tra Forza Italia e Lega è tornato il grande “gelo”, che inevitabilmente avrà degli effetti nelle dinamiche regionali.
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