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Verifica, Rocca e Fazzone. I punti sul tavolo del confronto

Confronto al telefono tra il Governatore Francesco Rocca e Claudio Fazzone, coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Gli “azzurri” potrebbero rinunciare alla rivendicazione del terzo assessorato, ma insistono per la vicepresidenza della giunta

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La giunta regionale

La seduta del consiglio regionale è stata convocata per giovedì 7 novembre alle ore 11.30. All’ordine del giorno sempre l’approvazione del Defr, il Documento di economia e finanza. Nel frattempo il tema politico sul tappeto non è mutato: la verifica in corso nella maggioranza, da più di tre mesi. Ieri si era diffusa la voce di un faccia a faccia a pranzo tra il Governatore Francesco Rocca e il senatore Claudio Fazzone, coordinatore di Forza Italia nel Lazio. Ma non c’è stata alcuna conferma. Sembra che invece i due si siano sentiti telefonicamente il giorno precedente. In ogni caso Rocca ha preso in mano la situazione e intende “chiudere” in tempi rapidi. Dalle indiscrezioni che filtrano sembra che gli “azzurri” abbiano lanciato un segnale importante. Nel senso che potrebbero (ma il condizionale è d’obbligo) rinunciare alla rivendicazione del terzo assessorato. Mantenendo quindi le attuali due “caselle” in giunta, con un potenziamento delle deleghe. Tra le quali ci sarebbe sicuramente l’urbanistica.

Il vero nodo da sciogliere però riguarda la vicepresidenza della giunta, carica che in questo momento è appannaggio di Roberta Angelilli, esponente di spicco di Fratelli d’Italia. È su questo scenario che Fazzone intende confrontarsi. Gli “azzurri” avevano già posto il tema, sia con il capogruppo Giorgio Simeoni che con il senatore Claudio Lotito. E prima ancora con il parlamentare Claudio Fazzone, che poi è quello che sta portando avanti le trattative politiche. Il ragionamento è questo: le tre cariche più importanti e dal profilo pure istituzionale non possono essere ricoperte tutte da esponenti di Fratelli d’Italia. Parliamo della presidenza (Francesco Rocca), della vicepresidenza (Roberta Angelilli) e della presidenza del consiglio (Antonello Aurigemma).

Gli elementi sui quali gli “azzurri” insistono sono due: 1) durante la campagna elettorale Francesco Rocca veniva considerato in quota all’intera coalizione, successivamente invece è emersa la vicinanza a Fratelli d’Italia; 2) FI è passata da 3 a 7 consiglieri, 8 considerando l’intergruppo con Noi Moderati. Su questa base si chiede un maggiore un potenziamento della rappresentanza. Naturalmente Fratelli d’Italia dirà la sua. Roberta Angelilli è un esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni. Inoltre l’onorevole Paolo Trancassini, coordinatore regionale di FdI, in questi tre mesi ha costantemente evidenziato sia il peso politico del partito (che conta 22 consiglieri), sia il fatto di non aver perso né consiglieri né consensi. La traduzione è fin troppo evidente: non si capisce per quale motivo dovrebbe essere Fratelli d’Italia a fare dei “sacrifici”. A questo punto comunque dovrà essere Francesco Rocca a tirare le somme. Confrontandosi con i partiti però.

La Lega è passata da 3 a 1 consigliere. Con ogni probabilità conserverà 2 assessori, ma dovrà rinunciare all’urbanistica, materia ora amministrata da Pasquale Ciacciarelli. Sarà importante definire altresì il quadro completo delle deleghe, sia relativamente a Forza Italia che alla Lega. Francesco Rocca potrebbe mettere sul tavolo la protezione civile e il cinema. Quindi c’è l’orizzonte della “governance allargata”, che riguarda gli assetti degli enti intermedi e derivati. Tornando a Forza Italia, i due assessori sono Luisa Regimenti e Giuseppe Schiboni. Dal quadro delle deleghe che saranno assegnate si capirà se potranno esserci dei cambi in giunta. I nomi che circolano sono quelli di Giuseppe Simeone, Pino Cangemi e Cosmo Mitrano. L’impegno di Francesco Rocca è stato netto: «In queste ore farò degli incontri, farò delle valutazioni e poi prenderò le mie decisioni. Lo avevo detto che al mio ritorno dagli Usa mi sarei speso per risolvere questa vicenda. Se prenderò io la situazione in mano? E certo, per forza. Non mi fate fare il presuntuoso, è anche la mia funzione, quando non ci sono soluzioni è il presidente che si deve fare carico per risolvere la situazione». Nessuno può tornare indietro.

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