Cerca

L'analisi

Regione, il gioco dell’oca della verifica. FI spariglia le carte

Riunione ai massimi livelli degli “azzurri”. Presente Tajani. Mandato a Fazzone-Simeoni di condurre le trattative. Si ricomincia

fazzone tajani

Il senatore Claudio Fazzone e il vicepremier Antonio Tajani

Come al gioco dell’oca, quando si finisce nella casella del “torna al punto di partenza”. Ieri Forza Italia si è riunita ai massimi livelli e alla fine il risultato della riunione è stato il seguente: dare mandato al segretario regionale Claudio Fazzone e al capogruppo alla Pisana Giorgio Simeoni «di condurre la trattativa con le altre forze di maggioranza in Regione Lazio per ripristinare l’equilibrio politico nella giunta guidata dal presidente Francesco Rocca». Quindi non soltanto la verifica non è chiusa, ma il verbo “condurre” dà plasticamente l’idea che le trattative politiche ricominciano da questo momento.

La posizione degli “azzurri”
Ieri pomeriggio la riunione di Forza Italia è avvenuta nella sede nazionale del partito a Roma, a San Lorenzo in Lucina. E c’erano tutti gli assessori e i consiglieri regionali, il senatore Claudio Fazzone (segretario di FI nel Lazio). Hanno partecipato all’incontro anche il capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri, il capogruppo alla Camera, Paolo Barelli, il senatore Claudio Lotito e gli onorevoli Francesco Battistoni e Alessandro Battilocchio. Presente Antonio Tajani, vicepremier, ministro degli esteri e segretario nazionale di Forza Italia. Il che vuol dire che l’intero partito, unitariamente, guarda all’esito della verifica politica nel Lazio. Regione indubbiamente strategica per l’intero centrodestra. Nella nota si legge che «è stato dato mandato al segretario regionale Fazzone e al capogruppo alla Pisana Giorgio Simeoni di condurre la trattativa con le altre forze di maggioranza in Regione Lazio per ripristinare l’equilibrio politico nella Giunta guidata dal presidente Francesco Rocca». E ancora: «Forza Italia in questa fase continuerà a garantire la continuità amministrativa». Intanto, qualora ce ne fosse bisogno, è stato ribadito che a condurre le trattative politiche è Claudio Fazzone. In secondo luogo il riferimento esplicito al «ripristinare l’equilibrio politico» vuol dire che FI non intende effettuare passi indietro. Il riferimento è ai mutati equilibri tra i gruppi: rispetto al quadro scaturito dalle elezioni regionali del febbraio 2023, Forza Italia ha aumentato il numero dei consiglieri (da 3 a 7, ma si arriva a 8 con l’intergruppo con Noi Moderati), mentre la Lega è scesa (da 3 a 1). Con due esponenti eletti nel Carroccio, Giuseppe Cangemi e Angelo Tripodi, che sono passati nelle file “azzurre”. Entrambi i partiti esprimono due assessori. Forza Italia ha chiesto un riassetto. Nei giorni scorsi era emersa l’opzione di non toccare il numero degli assessorati e di procedere invece con il potenziamento delle deleghe di FI. Si era parlato soprattutto della delega all’urbanistica, gestita da Pasquale Ciacciarelli (Lega). Poi è arrivata la presa di posizione del segretario regionale della Lega Davide Bordoni: «Noi tuteliamo gli interessi della Lega e gli equilibri della maggioranza, ad oggi non abbiamo avuto alcuna proposta. Aspettiamo che sia convocato un tavolo ufficialmente e poi vediamo. Naturalmente la mia attività sarà quella non di ridimensionare la Lega ma di rafforzarla». Per Fazzone il segnale che il Carroccio non ci pensava proprio a cedere la delega. La situazione si è irrigidita. Fino alla nota ufficiale di Forza Italia di ieri.

La situazione
Fratelli d’Italia sta portando avanti da settimane una mediazione non semplice. Attraverso il parlamentare e coordinatore regionale Paolo Trancassini. Gli “azzurri” garantiranno la «continuità amministrativa». Significa che non ci saranno riflessi sull’attività dell’esecutivo. Vuol dire pure che potranno votare le delibere di consiglio comunale, a partire dal Collegato e dal Documento di economia e finanza regionale. Ma soltanto se convinti. Il che porta a quella “condivisione preventiva” sui provvedimenti che Claudio Fazzone chiede da tempo. Tornando alla verifica, il ragionamento che nelle ultime ore si è fatto in Forza Italia è questo: con un solo consigliere non è scontato neppure avere un assessore, figuriamoci due. Se la Lega non è disposta ad accettare un riassetto delle deleghe, a questo punto non è affatto escluso che possiamo chiedere tre posti in giunta. Paolo Trancassini è un politico esperto al quale non tremano i polsi. Il fatto è che il sentiero per arrivare ad una “sintesi” tra i due alleati è sempre più stretto. Dal canto suo il Carroccio continua a fare riferimento al risultato elettorale e si dice pronto a portare il dibattito sul tavolo nazionale. C’è altresì il fattore tempo. Nel senso che la verifica, iniziata a luglio, non può continuare all’infinito. Probabile che la “dead line” scatterà tra 7-10 giorni. In un senso o nell’altro. Nell’ipotesi di mancato accordo Forza Italia passerà all’appoggio esterno. Ritirando gli assessori. Per il centrodestra sarebbe una frattura clamorosa, considerando il peso politico del Lazio nello scacchiere nazionale.

Duello in commissione
In una nota congiunta i capigruppo dell’opposizione in consiglio regionale Mario Ciarla (Pd), Marietta Tidei (Italia Viva), Adriano Zuccalà (M5S), Alessio D’Amato (Azione), Claudio Marotta (Alleanza Verdi e Sinistra) e Alessandra Zeppieri (Polo progressista) rilevano: «Alla luce degli ultimi fatti consideriamo impraticabile proseguire i lavori in commissione bilancio sul Collegato. Se una maggioranza “scoppiata” pensa di poter far finta di niente di fronte alla certificazione del fallimento di questa esperienza, noi come opposizioni non intendiamo prestarci a questa farsa». A stretto giro di posta la replica della maggioranza con un comunicato firmato da Daniele Sabatini (Fratelli d’Italia), Giorgio Simeoni (Forza Italia), Laura Cartaginese (Lega), Mario Luciano Crea (Lista Rocca) e Nazzareno Neri (Noi Moderati). Affermano: «La maggioranza di centrodestra sta operando con spirito di collaborazione, auspicando un confronto costruttivo con le opposizioni intorno ad un documento che ha già ottenuto largo consenso nel corso delle audizioni con le parti sociali, le associazioni di categoria e i rappresentanti degli enti locali».

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione