Cerca

Il punto

Cinque anni in Europa. Le nuove sfide di Adinolfi

L'esponente della Lega si è occupato di settori legati all'economia e alla finanza. Focus sugli sprechi, sui traffici illeciti e sulle prospettive delle criptovalute

Cinque anni in Europa. Le nuove sfide di Adinolfi

Il parlamentare europeo della Lega Matteo Adinolfi

Cinque anni sui banchi di Bruxelles e Strasburgo sono una scuola di politica importante e un parlamentare europeo, al termine di questo percorso, acquisisce competenze di un certo rilievo, utili per il suo futuro in politica. Un ragionamento sul quale si dice d'accordo il deputato europeo della Lega Matteo Adinolfi, che torna in campo per altri cinque anni all'europarlamento.
Nell'ambito della sua attività politico-istituzionale, nei giorni scorsi l'eurodeputato Adinolfi ha incontrato il direttore generale dell'Olaf, Ville Itälä, insieme al collega tedesco del Gruppo ID Joachim Kuhs. L'Olaf è l'Ufficio europeo per la lotta antifrode ed è preposto a indagare sui casi di frode ai danni del bilancio dell'Ue e sui casi di corruzione e grave inadempimento degli obblighi professionali all'interno delle istituzioni europee.

L'incontro è stato promosso per discutere su cosa è possibile fare per migliorare i rapporti tra l'Olaf e l'attività dei parlamentari europei membri della commissione per il controllo dei bilanci. Particolare attenzione è stata rivolta al recovery fund e al controllo che l'Olaf dovrà esercitare sui singoli Paesi membri per garantire che i fondi elargiti vengano spesi correttamente e nel migliore dei modi. Un controllo che si prevede essere molto difficile e che molto probabilmente richiederà un ampliamento dell'organico dell'antifrode europea.

«Il Recovery Fund è uno strumento fondamentale per il rilancio delle economie dei Paesi membri dopo la crisi generalizzata causata dall'epidemia di coronavirus – spiega Adinolfi – Per tale ragione occorre intensificare l'attività dell'Olaf, rafforzando gli strumenti e le risorse a sua disposizione affinché si monitorino costantemente i flussi dei finanziamenti che dall'Ue sono arrivati e arriveranno ai singoli Stati comunitari, vigilando sul corretto utilizzo degli stessi e su possibili frodi, anche a livello internazionale, a garanzia e tutela dell'intera Comunità Europea».

Adinolfi ha affrontato un altro tema di estrema importanza e su cui si batte sin dal principio del suo mandato europeo: il contrasto dei traffici illeciti. Sul tavolo della discussione si è affrontato in particolar modo la problematica relativa all'importazione di prodotti contraffatti attraverso i porti europei. Ultimamente ci sono stati scarichi di prodotti contraffatti dalla Cina, come cosmetici, saponi per l'igiene intima, bagnoschiuma, shampoo e detergenti che hanno creato problemi importanti per la pelle e la salute dei cittadini, con effetti talvolta anche gravi.

«È indispensabile – dice Adinolfi – un maggior controllo sui processi di importazione dei prodotti dai paesi extra-comunitari nel rispetto della concorrenzialità dei mercati, a tutela delle imprese e delle industrie europee, nei diversi ambiti produttivi e settori merceologici; un'attività di monitoraggio costante volta altresì alla salvaguardia del Made in Italy e in taluni casi anche della salute pubblica. Certezza sulla provenienza, controlli sulla veridicità delle informazioni e autenticità dei prodotti devono necessariamente essere i primi strumenti di tutela».
Adinolfi e Kuhs sono gli unici due su 720 eurodeputati ad aver incontrato formalmente il direttore generale Itälä, sottoponendo alla sua attenzione le problematiche esposte.

La Corte dei conti europea
Il prossimo 14 marzo, il Parlamento Europeo riunito in seduta comune a Strasburgo si esprimerà ufficialmente sulla nomina del magistrato Carlo Alberto Manfredi Selvaggi come componente italiano della Corte dei Conti europea. Il 22 febbraio scorso la Commissione per la revisione dei bilanci del Parlamento ha dato parere positivo. Adinolfi è stato relatore del provvedimento, assumendo un ruolo strategico nel panorama della politica italiana ed europea e grazie all'opera di mediazione portata avanti con i diversi partiti è riuscito a far convergere sulla figura di Manfredi Selvaggi un'ampia maggioranza trasversale. «Poter contare su una figura illustre e di spicco, largamente sostenuta dalla maggioranza dei gruppi europei del Parlamento, è senz'altro una valida garanzia per i cittadini comunitari».

L'utilizzo dei fondi europei
Di estrema importanza è anche il ruolo dell'eurodeputato Matteo Adinolfi in qualità di relatore ombra sulla procedura di discarico del Parlamento Europeo nell'ambito della Commissione Cont. Si tratta di uno strumento importante attraverso cui il Parlamento europeo verifica come sono stati spesi i fondi pubblici e come sono stati gestiti i progetti dell'Ue. La commissione per il controllo dei bilanci, di cui Adinolfi fa parte, verifica come la Commissione europea e le altre istituzioni e agenzie europee hanno attuato il bilancio dell'Ue e prepara la decisione del Parlamento che concede il discarico per ogni esercizio finanziario. Fin dall'inizio del suo mandato, Adinolfi ha condotto la battaglia per il contenimento delle spese relative agli immobili del Parlamento.

In ultimo, contro la ristrutturazione dell'edificio Paul Henry Spaak di Bruxelles che ospita l'emiciclo per le sessioni mini-plenarie: opere che l'ufficio di presidenza del Parlamento sta valutando per rendere l'immobile conforme alle regole europee in materia ambientale. «Tutto molto bene se non fosse per il fatto che tale ristrutturazione costerà all'Europa e ai suoi contribuenti ben 490 milioni di euro - spiega l'eurodeputato - È proprio necessario questo sperpero di denaro in nome di politiche di tutela dell'ambiente che hanno già palesato di fare acqua da tutte le parti? Va bene salvaguardare il pianeta ma servono regole razionali e in linea con le diversità e le esigenze dei singoli Stati, lontano da estremismi ideologici e scelte scellerate che non fanno altro che gravare sulla serenità di imprese e cittadini».

Il mondo delle criptovalute
Negli ultimi mesi, poi, Adinolfi ha dato spazio nella sua azione al tema delle criptovalute. Queste monete digitali stanno conoscendo una rapida diffusione e sebbene siano diventate anche strumenti di investimento riconosciute e proposte in modo indiretto da istituzioni bancarie a clienti istituzionali e privati, restano delle zone d'ombra sul loro utilizzo per scopi illeciti, dal riciclaggio al finanziamento del terrorismo. Con interrogazioni alla Commissione Europea e numerosi interventi sul tema, Adinolfi ha richiamato più volte alla necessità di una regolamentazione che prevenga gli utilizzi illegali e le truffe, e tuteli gli investitori da un mercato che è altamente volatile.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione