Spazio satira
L'analisi
20.02.2024 - 12:00
Il presidente della Provincia Luca Di Stefano
L'appuntamento è alle ore 16.30 di oggi a Palazzo Jacobucci. All'ordine del giorno l'insediamento ufficiale del Comitato per la crescita e lo sviluppo sostenibile. Il presidente della Provincia Luca Di Stefano vuole completare i passaggi istituzionali e procedurali. Si aspetta che tutte le associazioni indichino i rispettivi rappresentanti. Sul piano politico, invece, nessun passo avanti sul versante dell'assegnazione delle deleghe ai consiglieri. Un doppio livello, operativo e politico, destinato a non incontrarsi ma a convivere. Come le convergenze parallele della Prima Repubblica.
Il Comitato per lo sviluppo
Il 9 gennaio scorso, in occasione della prima seduta del consiglio provinciale, Di Stefano annunciò di aver adottato il decreto per l'istituzione del Comitato per la crescita e lo sviluppo sostenibile, «in cui tutte le associazioni di categoria, sindacati e forze produttive che hanno sottoscritto l'accordo programmatico (ma presto sarà anche allargato ad altri rappresentanti del territorio), hanno già designato a farne parte degni e autorevoli esponenti, dando di fatto seguito a quanto annunciato il 9 novembre 2023, durante la sessione introduttiva degli Stati Generali della Provincia di Frosinone, che ha visto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, prendere impegni importanti per aiutare il territorio a risalire la china». Ma chi farà parte del Comitato? Lo capiremo bene oggi. Con ogni probabilità tutte quelle realtà che furono invitate già a novembre. Vale a dire Unindustria, Federlazio, ConfimpreseItalia, Cna, Confartigianato, Confapi, Legacoop, Confcommercio Lazio Sud. Ma anche i sindacati: Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal. Al convegno erano presenti altresì i referenti della Camera di Commercio, del Consorzio industriale regionale, dei Consorzi di Bonifica della provincia di Frosinone. Ma pure dell'Università di Cassino e di Acea Ato 5. Parteciparono altresì i vertici di alcuni istituti di credito del territorio: Banca Popolare del Frusinate, Banca Popolare del Cassinate e Banca Anagni. In sala c'erano, inoltre, il commissario della Asl e il presidente della Saf. L'iniziativa di riunire gli Stati Generali fu presa a causa di un processo di una desertificazione industriale che ha indebolito il tessuto produttivo, economico e sociale del territorio. Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone, ha affermato nelle scorse settimane: «È tutto un rimandare e non possiamo più permettercelo. In Ciociaria è come se ci fossero due mondi paralleli e incomunicabili. Da una parte ci sono le aziende che hanno bisogno di innovazione e di autorizzazioni ambientali in un mondo nel quale bisogna rapportarsi con l'Intelligenza Artificiale. Dall'altra parte ci sono le mancate risposte e i tempi biblici. Questa è la realtà dei fatti con la quale abbiamo a che fare». Luca Di Stefano intende lanciare un segnale al territorio. Ma anche al presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che in occasione degli Stati Generali ha effettuato un'apertura non di poco conto. A patto che le proposte arrivino dal territorio però. Le priorità del resto sono note: riduzione dei tempi della burocrazia, risposte sul tema delle autorizzazioni, bonifica della Valle del Sacco, riperimetrazione del Sin, Stazione dell'Alta Velocità. Il perimetro è questo.
Il nodo della vicepresidenza
Per quanto riguarda invece l'assegnazione delle deleghe, lo stallo è totale perché il nodo principale non viene sciolto. Parliamo dell'attribuzione della vicepresidenza, vicenda interna al Pd. Complicata, intricata, divisiva. La proposta di Enrico Pittiglio, di investire della questione il gruppo consiliare, non è stata accolta. Il nervosismo sta crescendo in progressione geometrica. Ricordiamo la composizione del gruppo: 3 dei 5 consiglieri (Alessandro Mosticone, Luigi Vittori ed Enrico Pittiglio) fanno riferimento a Pensare Democratico, la corrente maggioritaria di Francesco De Angelis e Sara Battisti. Poi ci sono Gaetano Ranaldi (vicinissimo a Enzo Salera) e Antonella Di Pucchio (fedelissima di Antonio Pompeo). In corsa per la vicepresidenza ci sono Enrico Pittiglio e Gaetano Ranaldi. Ad insistere per quest'ultimo è il sindaco di Cassino Enzo Salera, anche in una prospettiva elettorale considerando che la città martire va al voto a giugno. E Salera sta impostando la campagna elettorale in una prospettiva di sinistra più che di centrosinistra. Il 26 febbraio a Cassino c'è una manifestazione dal titolo "Premierato, autonomia differenziata: le ragioni del no". Interverranno: Ilaria Fontana (deputata del Movimento Cinque Stelle), l'onorevole Marco Sarracino (della segreteria nazionale del Pd), l'onorevole Giovanni Russo Spena (Unione Popolare), Vincenzo Iacovissi (vicesegretario nazionale del Psi), Massimo Cervellini (segretario regionale di Sinistra Italiana), Gianni La Bella (direzione nazionale Demos), Giuseppe Massafra (segretario Cgil Frosinone e Latina), Giovanni Morsillo (Anpi, sezione Cassino). Insomma, Enzo Salera ha fatto capire bene come intende impostare la campagna elettorale. E appare complicato che sul tema della vicepresidenza possa effettuare passi indietro. Il fatto è che anche Enrico Pittiglio si aspetta risposte chiare dal partito. Da quanto filtra il sindaco di San Donato Val di Comino potrebbe coinvolgere pure Alessandro Mosticone e Luigi Vittori nel dibattito sull'assegnazione della vicepresidenza. Non è affatto semplice la posizione del segretario provinciale Luca Fantini. La partita a scacchi tra Enrico Pittiglio ed Enzo Salera è assai divisiva all'interno del gruppo. La sensazione è che si attenda una novità che però difficilmente può arrivare in un contesto del genere. Il rischio di uno strappo politico forte c'è.
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