Spazio satira
Il punto
04.02.2024 - 17:00
I banchi della maggioranza di centrodestra in consiglio comunale
Un passaggio importante, complesso, delicato, che richiederà una riflessione politica approfondita. Da parte di Fratelli d'Italia innanzitutto. Ma anche del sindaco Riccardo Mastrangeli e della maggioranza. Perché oltre all'individuazione del sostituto di Fabio Tagliaferri (adesso alla guida di Ales spa), sembra proprio che potrebbero esserci altri avvicendamenti in giunta. Dunque, tempi non brevi.
Le ipotesi in Fratelli d'Italia
Il primo nodo da sciogliere è se puntare sui consiglieri eletti o sugli esterni (come si è fatto subito dopo le elezioni indicando Fabio Tagliaferri e Simona Geralico). In ogni caso nel gruppo consiliare le aspettative non mancano. I nomi sono due. Intanto Sergio Crescenzi, che a dicembre ha sfiorato l'elezione a consigliere provinciale per un solo voto ponderato del Comune capoluogo. Ma c'è pure Alessia Turriziani. In entrambi i casi in aula come consigliere entrerebbe Marco Ferrara, primo dei non eletti. Sergio Crescenzi in queste ultime settimane non ha risparmiato critiche al sindaco. La domanda è: cosa farebbe se non dovesse essere scelto lui come assessore? Una soluzione alternativa potrebbe essere rappresentata dalla designazione di un esterno da lui indicato. All'inizio della consiliatura fu proprio Crescenzi a fare il nome dell'ex sindaco Paolo Fanelli.
E in queste ore l'opzione è tornata di attualità. Rimanendo sempre nella sfera degli esterni, ci sono altresì le possibilità legate a Daniele Colasanti e ad Elisabetta Tozzi. Però una cosa va detta: sarà il parlamentare e presidente provinciale del partito Massimo Ruspandini a trarre le conclusioni. Parliamo di un capoluogo di provincia e di un Comune nel quale Fratelli d'Italia esprime 4 consiglieri e 2 assessori. Inoltre siamo nell'immediata vigilia di elezioni europee dalla grande valenza politica.
Sicuramente Fratelli d'Italia non intende correre alcun tipo di rischio. Se poi si dovesse arrivare ad un rimpasto di giunta, cambiando pure altre posizioni, allora i ragionamenti potrebbero mutare. Dicevamo che all'inizio sono stati indicati due esterni nel ruolo di assessore: Fabio Tagliaferri e Simona Geralico. Si potrebbe decidere di chiudere una fase e aprirne un'altra puntando su due consiglieri eletti: sia Alessia Turriziani che Sergio Crescenzi. La lista scorrerebbe di due posizioni e in aula entrerebbero Marco Ferrara e Paolo Fanelli.
Quanto a Fabio Tagliaferri, è sicuramente concentrato sul suo nuovo ruolo: presidente e amministratore delegato di Ales. Ma avrà comunque voce in capitolo nel dibattito sulla scelta del successore. Peraltro in questi anni ha ricoperto il ruolo di coordinatore cittadino del partito. Se dovesse effettuare un passo indietro, è probabile che alla guida di Fratelli d'Italia nel capoluogo possa andare Franco Carfagna, già capogruppo al Comune. Dicevamo dell'orizzonte più ampio di un possibile rimpasto in giunta. Di posizioni più che di deleghe però.
L'opzione Cirillo
Come già anticipato da Ciociaria Oggi nell'edizione di ieri, Pasquale Cirillo potrebbe essere nominato assessore. Si tratterebbe di una staffetta interna alla lista civica Frosinone Capoluogo. Cirillo subentrerebbe a Maria Rosaria Rotondi, adesso assessore (esterno) a polizia municipale, sicurezza, disciplina della viabilità e traffico. C'è un punto: l'ingresso di Cirillo nell'esecutivo comporterebbe il subentro in aula di Domenico Fagiolo, primo dei non eletti nella lista Frosinone Capoluogo. Ora però Fagiolo ha aderito alla Lista per Frosinone del vicesindaco Antonio Scaccia, che salirebbe così da 3 a 4 consiglieri.
Sembra che lo stesso Cirillo stia lavorando alla stesura di un documento di natura politica che richiama molto quello di cui si parlò subito dopo le elezioni. Vale a dire che tutte le liste che avevano appoggiato Riccardo Mastrangeli dovevano avere una rappresentanza in giunta. Non solo: l'assetto dell'esecutivo non poteva essere modificato dai mutati equilibri e rapporti di forza tra i gruppi. Significa stabilire un principio in base al quale gli assessori in quota ad un partito o ad una lista civica non possono essere messi in discussione dall'addio o dal passaggio di un consigliere. È una sorta di blindatura politica. Certamente un documento del genere dovrebbe essere sottoscritto da tutti: sindaco, assessori e consiglieri.
Subito dopo il successo elettorale Mastrangeli varò un assetto di giunta parametrato anche sull'intesa al ballottaggio con Mauro Vicano. Intesa che resta valida e che ha comportato la nomina ad assessore di Alessandra Sardellitti. La Lista Mastrangeli non indicò assessori, ma vennero date delle deleghe ai consiglieri Anselmo Pizzutelli e Francesco Pallone. Si tratterà quindi di individuare un perimetro politico condiviso qualora questo tipo di documento dovesse essere sottoposto all'attenzione della maggioranza di centrodestra.
Il gruppo di Pizzutelli
C'è quindi il gruppo "di fatto" formato da Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli), Maria Antonietta Mirabella (Lista Mastrangeli) e Giovanni Bortone (Lega). Potrebbe essere coinvolto in un rimpasto di giunta? In realtà è complicato, considerando il grande gelo nei rapporti politici tra Riccardo Mastrangeli e Anselmo Pizzutelli. Ma anche sul piano amministrativo le distanze sono enormi, come emerso in molteplici occasioni: dalle pista ciclabili e ciclopedonali al percorso del Bus Rapid Transit. Ma pure sul futuro assetto di piazzale Kambo relativamente al tema della pedonalizzazione. Difficile immaginare che possa essere trovato un "punto di caduta". Anche se però "mai dire mai".
L'apertura alle opposizioni
In questi giorni a livello di indiscrezioni si è parlato della possibilità di un'apertura concreta nei confronti della Lista Marini. Magari attribuendo al consigliere Andrea Turriziani la delega allo Scalo, in passato gestita proprio da Anselmo Pizzutelli. Però le "voci" sono rimaste tali, almeno per il momento. La sensazione è che si tratta di un tema che comunque va affrontato e discusso all'interno della maggioranza. In ogni caso all'orizzonte c'è l'approvazione del bilancio. Il documento contabile è sempre un banco di prova per tutti, sia a livello amministrativo che politico. Se la Lista Marini dovesse votarlo, sicuramente rappresenterebbe più di un segnale. A quel punto si arriverebbe ad un bivio.
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