Spazio satira
Quel che resta della settimana
14.01.2024 - 17:00
Il palazzo della Provincia di Frosinone
In ogni contesto è una partita a scacchi giocata sull'orlo di una crisi di nervi. Gli schemi sono saltati ovunque e l'unico aspetto che interessa davvero la politica è quello della campagna elettorale. Alla Provincia c'è stato l'insediamento dei consiglieri eletti il 22 dicembre scorso. Il presidente Luca Di Stefano ha detto chiaramente che saranno coinvolti tutti nell'assegnazione delle deleghe e allora sono iniziate le solite grandi manovre. All'interno della coalizione di centrodestra, per esempio. Dove non c'è soltanto la contrapposizione perenne tra Fratelli d'Italia e Lega, ma anche (come abbiamo avuto modo di constatare negli ultimi giorni) tra il Carroccio e Forza Italia. Sia sui temi che sui posizionamenti.
Al Comune di Frosinone per giorni abbiamo assistito ad un braccio di ferro, sempre tra Fratelli d'Italia e Lega, su un tema come quello della nomina del collegio dei revisori dei conti. Alla fine per sbloccare la situazione è stata necessaria una telefonata del responsabile regionale di FdI Paolo Trancassini al sindaco Riccardo Mastrangeli. Il che naturalmente ci sta, ci mancherebbe altro. Sorprende però che il via libera non sia arrivato a seguito di un confronto interno a livello locale. Ognuno ha le sue ragioni, ma appare veramente paradossale che si proceda a colpi di paletti e ultimatum. Da mesi. Sia su questioni di carattere programmatico che su aspetti di natura politica. È un film che si ripete continuamente: sulle piste ciclabili, sul tracciato del Brt, sulla pedonalizzazione di piazzale Kambo, sui candidati alle provinciali. Su tutto. Non si è trattato nemmeno di un'operazione indolore, perché di fatto da ottobre tre consiglieri sono ai margini della maggioranza. Nessuno prova neppure a chiarire, a mediare, a prendere l'iniziativa. Come se si confidasse nella forza d'inerzia. Oppure come se si cercasse un incidente politico.
Tutte le coalizioni fragili e forzate. Ma senza alternative
La fragilità delle coalizioni dipende dal fatto che sono forzate per massimizzare il risultato elettorale. Una volta era il centrosinistra a ricompattarsi sempre e comunque, adesso è il centrodestra. Mancano però un terreno condiviso e una visione unitaria. Lo stiamo constatando anche in vista della campagna elettorale per le prossime comunali. Specialmente a Cassino e Veroli, i centri più grandi. Oltre a questo c'è la mancanza di alternative. Al Comune di Frosinone il centrosinistra perde ininterrottamente dal 2012, eppure la coalizione è ancora divisa praticamente su tutto. Al punto che nell'eventualità di elezioni anticipate ci sarebbe il problema enorme di indicare il candidato sindaco. Neppure i partiti riescono ad incidere più di tanto. Riccardo Mastrangeli conosce perfettamente i limiti della sua maggioranza. Ma conosce altrettanto bene quelli delle opposizioni. E poi una domanda: chi di questi tempi vuole davvero andare a casa? Sapendo che gli spazi di rappresentanza si sono ridotti drasticamente? Chi davvero oggi può competere per un seggio europeo? Mentre sia alle politiche che alle regionali sono le segreterie nazionali e regionali dei partiti a decidere le candidature eleggibili. Il livello comunale è l'ultima frontiera della politica locale. E i sindaci mantengono sempre e comunque una posizione di forza: da Riccardo Mastrangeli a Enzo Salera, da Luca Di Stefano a Piergianni Fiorletta, da Daniele Natalia a Maurizio Cianfrocca, da Roberto Caligiore ad Anselmo Rotondo. E a tutti quanti gli altri. Se a questo aggiungiamo che in ogni contesto le liste civiche hanno un peso non indifferente, allora si capisce bene come sia difficile (non impossibile) mettere davvero in crisi un'Amministrazione. Ciò non toglie che però le fibrillazioni e le polemiche siano all'ordine del giorno. Per questioni di posizionamento più che altro. Le coalizioni di conseguenza sono fragili ma... obbligate a stare insieme. A rimetterci semmai è il piano amministrativo, dal momento che neppure un programma condiviso e sottoscritto è garanzia di una navigazione tranquilla.
Le europee, i congressi dei partiti e le comunali
Le europee hanno già acceso il clima politico nazionale. Sul piano locale ci sarà una forte "chiamata alle armi" ad ogni livello. Nessuno potrà smarcarsi: parlamentari, consiglieri regionali, responsabili politici, amministratori locali. I leader nazionali e regionali si aspettano voti e preferenze. Quando invece il ragionamento dovrebbe essere un altro, considerando che le decisioni prese dall'Unione Europea ormai hanno effetti diretti sulla vita quotidiana delle persone. Una rappresentanza locale sarebbe importante. Ma non è questo ad interessare i big dei partiti. Sabato prossimo ci sarà il congresso provinciale di Forza Italia, un appuntamento che torna dopo diversi anni. Un fatto sicuramente positivo, ma poi il vero test per gli "azzurri" sarà quello delle comunali e delle europee. In tempi rapidi ci sarà pure il congresso del circolo frusinate del Partito Democratico. Tramontata l'opzione dell'ex sindaco Michele Marini, per la segreteria potrebbe essere scelto un consigliere comunale. A cominciare dal capogruppo Angelo Pizzutelli. Pure in questo caso si tratta di un appuntamento importante, anche sul piano della riorganizzazione del centrosinistra. Detto tutto questo, sempre in primavera ci saranno le amministrative in 36 dei 91 Comuni della provincia di Frosinone. A Cassino e Veroli le sfide più attese, ma dappertutto i risultati saranno importanti. Per gli equilibri e per i rapporti di forza innanzitutto.
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