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L'analisi

Il centrosinistra è già finito. Strappo di Pantano

Il leader di Italia Viva gela il Partito Democratico: «L'ipotetica costruzione del Campo Largo si ferma qui»

Il centrosinistra è già finito. Strappo di Pantano

Luca Fantini e Adamo Pantano FOTO MASSIMO SCACCIA

La prospettiva di una coalizione di centrosinistra è già tramontata. E se qualcuno aveva in mente di poter "rianimare" il Campo Largo, è meglio che lasci stare. Perché il risultato delle provinciali ha determinato una netta e forte presa di posizione da parte di Italia Viva. La sostanza è semplice: la rottura con il Pd. Come prima, più di prima.

Il post di Italia Viva
Adamo Pantano, sindaco di Posta Fibreno, è il presidente di Italia Viva in Ciociaria. Alle provinciali, la lista La Provincia dei Cittadini ha ottenuto 3.703 voti ponderati. Un buon risultato, ma non è stato eletto. Mentre sono scattati 5 seggi per altrettanti esponenti dei Democrat. In un post sui social network Adamo Pantano ha scritto: «Quindi, ai trionfalistici annunci di esponenti del Pd, voglio dire chiaramente che Italia Viva per questa ipotetica costruzione del Campo Largo si ferma qui, dati i modi e i mezzi con cui siamo stati osteggiati. State sereni, ci divertiremo nel 2024».

Una mera coincidenza oppure un preciso messaggio politico, quello "state sereni" che ricorda la famosa frase rivolta da Matteo Renzi a Enrico Letta? Sempre nello stesso post Pantano aveva rilevato: «Voglio ringraziare i 50 amministratori che mi hanno votato coraggiosamente e lealmente e gli amici di Azione che si sono spesi per la mia candidatura. Abbiamo contribuito a far scattare il quinto eletto nella nostra lista e siamo pertanto i primi dei non eletti, nonostante per numero di voti siamo dodicesimi in assoluto».

Aggiungendo: «Peccato per quei 10-15 amministratori che hanno deciso negli ultimi giorni di non votarmi, sollecitati da autorevoli esponenti della nostra lista». Si tratta dell'ufficializzazione di una frattura politica destinata a pesare. La Provincia dei Cittadini era stata individuata come una lista di centrosinistra, nel solco di un'alleanza tra Partito Democratico, Italia Viva, Azione, Demos e Possibile. C'era chi prevedeva già una riedizione in vista delle comunali della prossima primavera. Però è evidente che qualcosa si è rotto. Subito.

Viaggio nel voto ponderato
La lista di centrosinistra ha ottenuto 32.827 voti ponderati, il 35,26%. Gli eletti sono stati cinque, tutti del Pd: Alessandro Mosticone (6.837), Luigi Vittori (6.253), Enrico Pittiglio (6.114), Gino Ranaldi (5.025), Antonella Di Pucchio (4.589). Alcune considerazioni vanno fatte. Intanto, senza i voti di Adamo Pantano (3.703) il Pd sarebbe arrivato a 29.124. Stesso risultato, più o meno, di due anni fa. Nel 2021 la prima degli eletti era stata Antonella Di Pucchio, con il boom di consensi ponderati. Stavolta sono stati molti di meno.

Di Pucchio è una fedelissima di Antonio Pompeo, già presidente della Provincia ed ex sindaco di Ferentino. A parte due anni fa, nel 2019 Pompeo riuscì a piazzare Germano Caperna e Alessandra Sardellitti nei primi due posti degli eletti del Pd. Stavolta era perfettamente consapevole che doveva "difendersi". C'è riuscito. Il primo posto di Alessandro Mosticone evidenzia in maniera chiara anche il ruolo del presidente della Provincia e sindaco di Sora. Luigi Vittori (Ferentino) è arrivato davanti a Enrico Pittiglio. Segno dell'asse di ferro tra Francesco De Angelis e Piergianni Fiorletta.

Secondo una lettura politica senza filtri, potrebbe anche darsi che Pensare Democratico (la corrente dello stesso De Angelis e Sara Battisti) abbia voluto far capire che una eventuale ricomposizione dei rapporti tra Piergianni Fiorletta e Antonio Pompeo è una prospettiva lontana. Quindi, il risultato di Gino Ranaldi, costruito quasi interamente sui voti ponderati del Comune di Cassino. È indubbiamente un segnale forte da parte del sindaco Enzo Salera. Ma il punto è esattamente questo. Nel senso che il ruolo di Luca Di Stefano, Piergianni Fiorletta ed Enzo Salera è stato riconoscibile. Di Stefano e Fiorletta guidano delle coalizioni dal profilo civico e perfino trasversale. Mentre Salera ha dimostrato in più occasioni di avere una posizione di autonomia. Elementi su quali la segreteria provinciale del Pd dovrebbe riflettere non poco.

Gli assetti
Il presidente Luca Di Stefano dovrà procedere all'assegnazione delle deleghe, operazione per la quale lo scorso anno si è affrettato... con calma. In ogni caso con la legge Delrio (in vigore ormai da nove anni) la centralità politica è tutta del presidente. Sul piano numerico c'è stato un pareggio (6-6) tra centrosinistra e centrodestra. Nell'ambito del centrosinistra il ruolo di Luigi Vacana (Provincia in Comune) è ormai imprescindibile. Nel centrodestra i rapporti di forza sono cambiati rispetto al 2021: 3 consiglieri di Fratelli d'Italia, 2 della Lega, 1 di Forza Italia. Fratelli d'Italia: 22.466 voti ponderati, il 24,13%. Gli eletti sono tre: Alessandro Cardinali (7.816), Roberto Caligiore (4.814), Andrea Velardo (2.771). Poi la Lega: 17.721 voti ponderati, il 19,04%. Due gli eletti: Andrea Amata (5.067) e Luca Zaccari (4.361). Forza Italia ha messo in fila 13.070 voti ponderati, il 14,04%.

In aula entra Gianluca Quadrini (8.727), eletto per la quinta volta consecutiva, dal 2014 ad oggi. La situazione del centrodestra in Ciociaria è complessa. La coalizione negli enti intermedi è quasi sempre divisa: dalla Saf alle elezioni per il presidente della Provincia lo scorso anno. Alle comunali spesso riesce ad unirsi pur in mancanza di "feeling politico" (Frosinone, Alatri), mentre a volte sceglie il "tana libera tutti" in modalità civica (Ferentino). In primavera si vota in 39 dei 91 Comuni della provincia. Tra i quali Cassino e Veroli.

Ma pure Isola del Liri. Bisognerà vedere cosa farà il centrodestra. Sono undici i Comuni rappresentati in Consiglio. Ferentino ha due esponenti: Luca Zaccari e Luigi Vittori. Poi ci sono Ceccano (Roberto Caligiore), Anagni (Alessandro Cardinali), Castrocielo (Andrea Velardo), Gallinaro (Luigi Vacana), Vicalvi (Andrea Amata), San Donato Valcomino (Enrico Pittiglio), Isola del Liri (Antonella Di Pucchio), Cassino (Gaetano Ranaldi), Arpino (Gianluca Quadrini), Sora (Alessandro Mosticone). Le elezioni provinciali sono un termometro importante per "misurare" lo stato di salute (e di compattezza) dei partiti. Al tempo stesso, però mettono in moto delle rese dei conti nei Comuni dalle quali non si torna indietro.

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