Spazio satira
L'analisi
08.12.2023 - 15:53
Il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli
Martedì prossimo alle ore 10, nell'aula consiliare di Palazzo Munari, ci sarà la firma dell'atto di trasferimento della proprietà del complesso di piazzale Kambo dallo Stato al Comune di Frosinone. Saranno presenti il sindaco Riccardo Mastrangeli e la dottoressa Maria Brizzo, direttore dell'Agenzia del Demanio. Un passaggio importante sul piano burocratico-amministrativo, anche e soprattutto dopo il dibattito che si è sviluppato nel corso della seduta consiliare del question time.
Il tema pedonalizzazione
Vincenzo Iacovissi, consigliere comunale del Psi, ha riproposto il tema della pedonalizzazione di piazzale Kambo dopo i lavori di riqualificazione di quella che è destinata a diventare la nuova "porta della città". Per Iacovissi è sbagliato procedere con la totale pedonalizzazione perché occorre individuare dei "corridoi" per consentire una sosta breve a chi vuole accompagnare, per esempio, i passeggeri ai treni. Ha detto Iacovissi: «Da come capisco sarà possibile accedere alla Stazione soltanto da via Pierluigi da Palestrina, ma è complicato perché lì c'è un parcheggio e non un'area di sosta breve».
Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha risposto che «la pedonalizzazione di piazzale Kambo sta nell'accordo di programma che il Comune ha firmato con le Ferrovie e con il Ministero». Argomentando: «Quella di Frosinone sarà una Stazione di nuova generazione, realizzata in acciaio e cristallo. Dobbiamo tener presente della vocazione commerciale degli asset ferroviari. L'accordo di programma (all'interno del quale è prevista esplicitamente la completa pedonalizzazione di piazzale Kambo) consentirà il mantenimento dell'Alta Velocità a Frosinone».
Poi ha aggiunto: «In questa città c'è un forte istinto di conservazione. Frosinone è una piazza di risparmio, non di investimento. Ci sono paura e timore del futuro. Io dico che abbiamo bisogno di uno scatto culturale e fin quando ci sarò io come sindaco farò di tutto per cambiare la prospettiva. È necessario un approccio al terzo millennio che superi l'istinto di conservazione. La pandemia, la guerra, le migrazioni e il cambiamento climatico hanno determinato spinte fortissime e occorrono investimenti e cambiamenti. La mia azione amministrativa guarda alle nuove generazioni e al futuro. Poi quando non sarò più sindaco, magari ci penserà qualcun altro a riportare il capoluogo indietro di qualche secolo».
Non sono mancate polemiche tra Mastrangeli e Iacovissi. L'esponente socialista ha sottolineato che la Stazione Tav è stata individuata in un'area tra Ferentino e Supino. Mastrangeli ha risposto: «Vero, ma a lei risulta che sia stata finanziata? No. E quindi è Frosinone che mantiene l'Alta Velocità in questa provincia». Aggiungendo: «Poi in futuro nulla vieta che magari dalla Stazione di Frosinone possano essere previste delle navette per raggiungere la struttura di Supino».
Partita a scacchi a tre
Per un lungo periodo della seduta si è registrato un confronto serrato tra il sindaco Riccardo Mastrangeli e il consigliere Anselmo Pizzutelli, eletto nella civica del primo cittadino. Ad ottobre però a Pizzutelli sono state revocate le deleghe allo Scalo dopo la mancata firma in calce alla mozione di fiducia per blindare il primo cittadino. Tema del contendere, sempre il futuro assetto dello Scalo ma pure le piste ciclabili, il Brt e le misure della mobilità sostenibile. Nei momenti cruciali c'è stato l'inserimento del presidente del consiglio comunale Massimiliano Tagliaferri (Lista Ottaviani). Anselmo Pizzutelli, per esempio, ha chiesto chiarimenti sulle future scelte di viabilità in via Marittima.
Ha detto: «Non è ancora chiaro se il Brt passerà sulla pista ciclabile oppure accanto. In quest'ultimo caso si andrà necessariamente verso un ulteriore senso unico in un'arteria fondamentale per la città. Oppure sarà lasciato comunque il doppio senso?». Quindi Pizzutelli ha continuato: «Relativamente al Bus Rapid Transit, ci sono due aspetti: quello dell'infrastruttura stradale e quello dei mezzi. A proposito: i bus elettrici sono stati acquistati? E scelti con quali tipologie?». A fornire le risposte tecniche è stato il dirigente del settore.
Il presidente dell'aula Massimiliano Tagliaferri è intervenuto in tre occasioni per sollecitare risposte puntuali. Ha affermato ad un certo punto: «Non ho capito quali sono gli standard individuati per questi mezzi elettrici. Vorrei sapere se sono grandi o piccoli, lunghi o corti». A quel punto è intervenuto il sindaco Riccardo Mastrangeli. Così: «I mezzi sono stati individuati come tipologia, ma non ancora acquistati. La parte relativa all'infrastruttura stradale, finanziata con i fondi del Pnrr, prevedeva dei tempi più stretti. Per l'acquisto dei mezzi ci sono tempi differenti. Non capisco il problema».
Ad ogni modo i bus saranno "corti" e con una capienza di 35 passeggeri ciascuno. Anselmo Pizzutelli si è dichiarato "soddisfatto" della risposta, invitando però il sindaco a rivolgersi a Massimiliano Tagliaferri, perché era stato il presidente dell'aula a formulare l'ultima domanda. E Massimiliano Tagliaferri è stato categorico: «A noi sta bene così». La risposta naturalmente. Ma la sensazione netta è stata che l'uso della prima persona plurale non sia affatto piaciuto al sindaco Riccardo Mastrangeli.
L'affondo della Mandarelli
Da sottolineare l'intervento di Alessandra Mandarelli, consigliere comunale di opposizione eletta nella Lista Marzi. Ha notato: «Abbiamo assistito ad un lungo e interessante dibattito a tre (ndr: evidente il riferimento al confronto tra Riccardo Mastrangeli e Anselmo Pizzutelli, con intervento anche di Massimiliano Tagliaferri)». Prima stoccata: «Possiamo consolarci perché abbiamo capito che anche moltissimi esponenti della maggioranza non hanno informazioni sulle delibere e sull'attività amministrativa».
Seconda stoccata: «Prendiamo atto che ci è stata tolta perfino l'opportunità di svolgere il nostro ruolo, perché alla maggioranza dico: l'opposizione ve la fate benissimo da soli». Quindi la Mandarelli ha continuato: «In quest'aula continuiamo ad assistere ad un'anomalia: il dibattito si svolge tra i consiglieri (di maggioranza o di opposizione) e i dirigenti, che in questo modo vengono messi in imbarazzo.
Siamo qui per rivolgere le interrogazioni agli assessori e alla giunta, non ai dirigenti. Si tratta di un modo di fare inopportuno e poco rispettoso, perfino della centralità della politica. Non possono e non devono rispondere i dirigenti (che hanno un ruolo di supporto tecnico). Rispondano gli assessori e la giunta». Terza stoccata. Come sempre le sedute del question time sono ricche di spunti polemici ma pure di geografie politiche. Non limitate esclusivamente alla maggioranza. Insomma, non ci si annoia. Mai.
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