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L'intervista

Fattore Angelilli: «Il rilancio passa dalla concertazione»

Parla la vicepresidente della Regione Lazio: «Ecco come abbiamo recuperato i 50 milioni per il Consorzio»

Fattore Angelilli: «Il rilancio passa dalla concertazione»

Roberta Angelilli, vicepresidente della giunta regionale del Lazio

Condivisione e confronto con il territorio, idee chiare e strategie precise, parametrate sulle risorse a disposizione. Con un obiettivo dichiarato: il rilancio della provincia di Frosinone. Anche perché, dopo la riunione degli Stati Generali, l'imperativo categorico è uno soltanto: concretezza. Ma Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore regionale allo sviluppo economico, commercio, artigianato, industria, internazionalizzazione, allarga il discorso tenendolo però ancorato al realismo. L'abbiamo intervistata.

Allora vicepresidente, da quali strade passa il rilancio economico della Ciociaria?
«Intanto dall'utilizzo dei fondi europei. Ci sono 4 miliardi di euro a disposizione tra sviluppo economico e formazione. E 20 miliardi fino al 2027. Stiamo parlando della programmazione 2021-2027. Sono convinta che a fare la differenza sarà la concertazione. Abbiamo già fatto la prima riunione con le associazioni datoriali, tutte. Il tavolo è stato avviato».

Come si declina sul piano operativo la concertazione?
«Dobbiamo arrivare con dei programmi chiari all'approvazione del bilancio, prevista a dicembre. Naturalmente noi abbiamo proposte e indicazioni. Ma con le imprese del territorio vogliamo condividere, aprendoci alle loro istanze. Il vantaggio è che c'è già il via libera della Commissione Europea sulla negoziazione dei fondi. Perché lo schema di programmazione è stato varato nel 2016 e 2017. Nel frattempo è cambiato il mondo: la pandemia, la guerra in Ucraina, l'aumento dei costi delle materie prime, la questione energetica. È necessaria flessibilità nella progettazione. Ecco perché è importante individuare rapidamente le priorità: insieme alle istituzioni e alle imprese».

Qualche giorno fa a Frosinone si sono svolti gli Stati Generali.
«Il presidente Francesco Rocca ha deciso di istituire un tavolo tecnico. La rotta è questa. È chiaro che mettiamo al centro del confronto le imprese. Il metodo resta lo stesso: concertazione e condivisione».

In provincia di Frosinone la priorità è rappresentata dalla necessità di una riperimetrazione del Sin Valle del Sacco. Oltre naturalmente alla bonifica. Vero che si tratta di un tema sul quale è fondamentale il confronto con il Governo. Ma lei se la sente di prendere un impegno sul ruolo che svolgerà la Regione?
«Beh, più di me lo ha preso il presidente Francesco Rocca in occasione degli Stati Generali. Noi siamo abituati a metterci la faccia. Lo faremo, confrontandoci naturalmente con i Ministeri competenti. Siamo perfettamente consapevoli che l'attuale riperimetrazione frena gli investimenti e penalizza le aziende che insistono sul territorio. Ecco perché ribadisco il concetto: le imprese dicano la loro, poi la Regione effettuerà la sintesi e porterà tutte le proposte all'attenzione dei ministri competenti. Posso tranquillamente dire che ci sarà la disponibilità del Governo nazionale al confronto su questa tematica. La Regione Lazio si è impegnata concretamente per il rilancio industriale ed economico della provincia di Frosinone. Credo però che tutte le istituzioni devono imparare a fare sistema: il gioco di squadra è fondamentale, sempre. Parlare con una sola voce è un valore aggiunto. Oltre a rappresentare un approccio vincente».

Senta Angelilli, quale la mission del Consorzio industriale regionale unico. Nei giorni scorsi c'è stato l'annuncio delle dimissioni da presidente di Francesco De Angelis. Lei ha svolto un ruolo importante in questi mesi. O no?
«Allora le mission del Consorzio industriale sono due. Partiamo da quella più importante e direi decisiva: recuperare 50 milioni di euro. Una somma che però ad un certo punto non è stata più nella disponibilità della Regione Lazio».

Cosa è successo?
«Il punto è questo. Quando è stato costituito il Consorzio era stata prevista una somma di 50 milioni di euro per finanziare 40 interventi. Parliamo di lavori di manutenzione stradale, di infrastrutture e di opere attese dalle imprese ma anche dai sindaci dei diversi territori. Perché un Consorzio industriale deve assicurare servizi alle aziende. Parliamo pure di fogne, di depurazione e di tutto il resto. Ad un certo punto la situazione dei 50 milioni di euro di fondi europei messi a disposizione si è incagliata per motivazioni burocratiche complicate. E c'è stata una lunga interlocuzione tra il Governo (ndr: allora presieduto da Mario Draghi) e la Regione Lazio (ndr: guidata in quel momento da Nicola Zingaretti). Il punto è che si era determinato un disallineamento per l'utilizzo di quei fondi europei. Fino a che, a giugno 2022, è stato messo un punto: nel senso che il Governo non ha dato il via libera alla riprogrammazione di questi fondi. Mai come in questo caso la forma è anche sostanza».

Quando è arrivata lei alla Regione cosa è successo?
«Come assessore ho parlato con tutti i protagonisti, rivolgendomi agli uffici. Certamente non potevo permettere che "evaporassero" 50 milioni di euro per opere e servizi alle imprese. Le risparmio la "via crucis" affrontata. La sostanza è che l'unica possibilità di non perdere quei finanziamenti era quella di ripartire dal bilancio regionale. Come è noto sul documento contabile dello scorso anno (quindi non di questa Amministrazione) c'è stato il giudizio di parifica della Corte dei Conti, con una riserva di 170 milioni di euro. Insomma, è evidente che in questa situazione stiamo lottando per non effettuare dei tagli. Insieme al presidente Rocca abbiamo affrontato questo argomento con il ministro Raffaele Fitto. Al quale abbiamo rimesso la proposta. Siamo fiduciosi e ottimisti: recupereremo quei 50 milioni di euro».

Passiamo alla seconda mission del Consorzio: la governance. Per la presidenza circola il nome di Massimo Tabacchiera.
«Vedremo se sarà indicato un presidente o un commissario. Una cosa è certa: noi individueremo una personalità di provata esperienza e di documentata capacità manageriale. Come è scritto nelle norme. Per ora siamo concentrati sull'identikit, non sui nomi. Alla guida del Consorzio ci sarà una persona che unisce».

Lei ha favorito il passaggio di consegne.
«Il Consorzio industriale dovrà attrarre investimenti, avviare un processo di riqualificazione ma pure aiutare le imprese a partecipare ai bandi di carattere europeo. A luglio avevamo sollecitato l'approvazione del bilancio. Ora c'è stato il via libera in cda, ma deve ancora arrivare in assemblea. Ho apprezzato l'annuncio delle dimissioni da presidente di Francesco De Angelis, che nel frattempo è stato eletto presidente regionale del Pd Lazio».
Il messaggio di Roberta Angelilli è forte e chiaro: va bene tutto, ma esiste pure un profilo di "incompatibilità politica".

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