Frosinone
09.12.2025 - 10:00
La qualità della vita. Il fallimento del piano urbano della mobilità sostenibile. E poi l’aspetto politico. Vale a dire la maggioranza di centrodestra che, di fatto, non esiste più. L’analisi, spietata, è di Mateo Zemblaku, segretario cittadino del Partito Socialista Italiano. Che non fa sconti all’amministrazione Mastrangeli. «Il centrodestra – sottolinea – è alla guida del Comune di Frosinone da quasi quattordici anni, dopo aver vinto tre elezioni consecutive. Un periodo lungo, in virtù del quale tutto si può fare meno che provare a scaricare le responsabilità su chi c’era prima o su altri fattori. Le classifiche sulla qualità della vita continuano a bocciare la Ciociaria, e tutti sanno che in report come questi a fare da traino (o da zavorra) è il capoluogo. Detto questo, il 2025 è stato caratterizzato da due contesti precisi. Il primo è amministrativo: il fallimento del piano urbano della mobilità sostenibile. Le piste ciclabili cancellate e poi ridisegnate, il “balletto” sul percorso del Bus Rapid Transit, i sensi di marcia cambiati un giorno sì e l’altro pure, l’assenza di parcheggi, la mancanza di soluzioni per il multipiano di viale Mazzini, passando per l’ascensore inclinato ancora fermo, hanno prodotto una situazione insostenibile. A Frosinone il traffico è ulteriormente aumentato, in alcune ore non si cammina. Letteralmente».
Zemblaku, però, non si ferma ad analizzare soltanto l’aspetto amministrativo. Il segretario cittadino del Partito Socialista non fa sconti neanche per quanto riguarda la politica. Anzi, rincara la dose. «La maggioranza di centrodestra – ribadisce – non esiste più e tanti partiti, gruppi e consiglieri che lo avevano sostenuto sono adesso all’opposizione. È un fatto del quale è impossibile non prendere atto. La resa dei conti nella maggioranza (si fa per dire) è micidiale e quotidiana». E analizza anche la situazione della minoranza, visto che è impossibile «non registrare che lo schieramento che nel 2022 aveva appoggiato Domenico Marzi è venuto meno. La Lista Marzi (con l’eccezione di Armando Papetti) sostiene di fatto Mastrangeli e il centrodestra. Due civiche di quell’alleanza, la Lista Marini e il Polo Civico, fanno parte della coalizione trasversale del sindaco. In questo contesto il Partito Socialista ha deciso di non stare a guardare».
Inevitabile il riferimento alle prossime comunali in programma nella primavera del 2027. Zemblaku sottolinea come il Psi si sia mosso per tempo, individuando candidato e coalizione. Il nome non poteva che essere quello di Vincenzo Iacovissi. Lo schieramento è composto da quattro liste: Psi, Frosinone Aperta, Area Vasta e Provincia in Comune, coalizione che sta nel campo del centrosinistra e che è aperta al contributo delle liste civiche. «Una coalizione – come ricorda Zemblaku – che vuole rappresentare un’opportunità e soprattutto un’alternativa. Per quanto riguarda il Pd, sappiamo che è alle prese con un passaggio importante e delicato come quello congressuale. La candidatura di Vincenzo Iacovissi è un’opportunità che mettiamo a disposizione per cambiare radicalmente la narrazione nel capoluogo».
Mancano poco meno di due anni. E la sfida è cominciata...
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