Cerca

La situazione

Provincia, maledizione capoluogo

Per la seconda volta consecutiva Frosinone rischia di non eleggere consiglieri all'ente di piazza Gramsci. Il problema sta nella divisione della maggioranza e dell'opposizione

provincia

Il palazzo della Provincia di Frosinone

Il Comune di Frosinone rischia di non eleggere consiglieri provinciali per la seconda volta consecutiva. All'interno della maggioranza di centrodestra ci sono numerose aspettative, molte ambizioni (legittime) e profonde divisioni. Mentre nelle opposizioni di centrosinistra non si vede all'orizzonte la possibilità di una linea unitaria. Inoltre le segreterie dei partiti appaiono orientate a puntare su esponenti di altri Comuni.

Bisogna risalire al 2019 per trovare ben 4 consiglieri provinciali espressione del capoluogo. In quell'anno staccarono il biglietto per l'aula dell'ente di piazza Gramsci Andrea Campioni (Lista Ottaviani, in corsa con la Lega), Igino Guglielmi (espressione del Polo Civico ma candidato con il Carroccio), Alessandra Sardellitti e Vincenzo Savo (Pd). Negli anni precedenti ce l'aveva fatta Danilo Magliocchetti (Forza Italia). Differenti le strategie, ma uguale il risultato. Nei Democrat Vincenzo Savo e Alessandra Sardellitti riuscirono a centrare l'obiettivo grazie alle indicazioni dei leader delle rispettive correnti: Francesco De Angelis (Pensare Democratico) e Antonio Pompeo (Base Riformista). Mentre nel centrodestra sia Danilo Magliocchetti in precedenza che Andrea Campioni e Igino Guglielmi nel 2019 vennero appoggiati con logiche di maggioranza. Anche grazie all'intervento diretto dell'allora sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani.

È chiaro infatti che Frosinone può sfruttare il fatto di avere l'indice di ponderazione maggiore, insieme a Cassino. Nel 2021 invece il Comune capoluogo non ha eletto consiglieri provinciali. Le scelte dei leader dei partiti sono state orientate verso amministratori di altri Comuni. Quest'anno può succedere la stessa cosa. Nel centrodestra non mancano le potenziali candidature. Per esempio Francesca Chiappini (Lista per Frosinone), prima degli eletti alle comunali. Quindi Pasquale Cirillo (Frosinone Capoluogo), in corsa anche per un assessorato nel caso di rimpasto in giunta.

Ma circolano altresì le indicazioni di Corrado Renzi, Sergio Verrelli (Lista per Frosinone) e Sergio Crescenzi (Fratelli d'Italia). Qualcuno ipotizza altresì Francesco Pallone (Lista Mastrangeli). Nei mesi scorsi non si escludeva affatto l'opzione Anselmo Pizzutelli (Lista Mastrangeli). La domanda sullo sfondo è una sola: i 18-19 consiglieri di maggioranza potrebbero convergere su uno o al massimo due nomi? Al momento la risposta è no. Sia per le fibrillazioni che attraversano da settimane il centrodestra, sia perché la sensazione forte è che i partiti punteranno su sindaci e consiglieri di altri Comuni.

Nel centrosinistra, inutile girarci intorno, il nome più importante rimane quello del capogruppo del Pd Angelo Pizzutelli. I Democrat metteranno in campo una lista assai competitiva, indipendentemente dal fatto se ci sarà o meno un'intesa con Azione, Italia Viva e Partito Socialista. La parola d'ordine che si sente ripetere è che nessuno verrà blindato. Ma il punto politico è che Angelo Pizzutelli, anche alla luce dei tanti passi indietro effettuati in questi anni, non si accontenterà di partecipare o di fare il gregario. Ragione per la quale potrebbe decidere di non essere della partita. In questo caso si porrebbe un ulteriore tema: i voti ponderati dei consiglieri del centrosinistra frusinate su chi convergerebbero?

Resta comunque la difficoltà del capoluogo ad essere "centrale" nelle dinamiche politiche dell'intero territorio. Un fattore che con ogni probabilità peserà non poco. Così come sia nella maggioranza che nell'opposizione si apriranno degli scenari difficili da valutare in questo momento. Sia la Lista per Frosinone che Frosinone Capoluogo hanno appoggiato la Lega a tutte le elezioni più recenti. E questo ha dato al Carroccio un vantaggio nella competizione interna con Fratelli d'Italia. Eventuali spostamenti potrebbero mutare gli equilibri? Forse.
Il sindaco Riccardo Mastrangeli non appare intenzionato a intervenire in prima persona nelle scelte che riguarderanno le candidature alle provinciali. Ma sta già mettendo in conto possibili "scosse di assestamento" dopo.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione

Ultime dalla sezione