Spazio satira
La situazione
27.06.2023 - 11:00
Francesco De Angelis nel corso del suo intervento all'assemblea dei delegati regionali
All'unanimità. Così l'assemblea regionale del Pd ha eletto Francesco De Angelis presidente del partito nel Lazio. La votazione è avvenuta per alzata di delega, nelle sale di Spazio Novecento in piazza Guglielmo Marconi, nel cuore dell'Eur a Roma. Segnale più esplicito sul piano della legittimazione politica (anche e soprattutto dall'ala romana) non poteva esserci.
Alle primarie del 18 giugno scorso De Angelis è stato il più votato, ottenendo 4.187 preferenze personali. Non solo: la federazione di Frosinone ha portato ai gazebo 11.087 elettori. Più di qualunque altra nel Lazio. Europarlamentare, consigliere e assessore regionale: il curriculum politico di Francesco De Angelis è di primo livello. Oggi è presidente del Consorzio Industriale del Lazio. De Angelis è stato tra gli artefici principali della vittoria plebiscitaria del segretario Daniele Leodori. Leader della corrente Pensare Democratico, Francesco De Angelis ha dato vita alcune settimane fa alla nuova area regionale riformista Rete Democratica: 7.269 dei 18.202 voti sono arrivati dalla Ciociaria. Ecco perché l'elezione a presidente del Pd Lazio è nata sul campo. Vicepresidenti sono stati eletti Arianna Camellini e Manuel Magliocchetti.
Sul palco Francesco De Angelis non ha voluto (né potuto) nascondere l'emozione. Ha detto: «Il mio primo pensiero va a Bruno Astorre. Il nostro Bruno. A lui mi legava un rapporto di profonda amicizia, condivisa in tanti anni trascorsi insieme alla Regione Lazio, sia al governo che sui banchi dell'opposizione. Abbiamo perso una persona dolce, sensibile, che suscitava empatia e fiducia. Autorevole e intelligente. Il vuoto che ci ha lasciato sarà difficile da colmare, ma ora tocca a noi riempire questo vuoto e tenere viva la sua eredità. Tocca a noi afferrare quel testimone e proseguire il suo lavoro e sono convinto che il nostro segretario, Daniele Leodori, è certamente la persona più indicata per farlo». Una mozione degli affetti con lo sguardo rivolto al futuro politico. In prospettiva.
Ha argomentato De Angelis: «Questo è il tempo di unire. Ed è tempo soprattutto di ridefinire in maniera chiara il profilo ideale, politico e culturale del Pd. Chi siamo, cosa vogliamo. In poche parole, ridefinire la nostra carta d'identità. In questi anni siamo stati troppo schiacciati e troppo presi dal governo e dalle istituzioni. Torniamo ora ad occuparci del partito. Sta qui il senso della mia candidatura a queste elezioni primarie e il senso del mio impegno. Riprendiamoci le strade e le piazze, se vogliamo restituire forza e radicamento alla nostra comunità democratica. Torniamo nei luoghi del disagio sociale».
E ancora: «Dobbiamo essere consapevoli del fatto che oggi l'astensionismo si è spostato a sinistra. Abbiamo quindi bisogno di un partito pluralista e capace di farsi interprete dei bisogni della società. Ed è su questo terreno che occorre costruire l'alternativa alla destra. Le sconfitte di questi mesi pesano ed io penso che abbiamo commesso degli errori. Intanto siamo andati al voto da soli e dobbiamo sapere che da soli non si vince. È stato inoltre difficile affrontare una campagna elettorale sapendo di aver perso prima ancora di cominciare. Pensate solo un attimo alle elezioni regionali. Abbiamo fatto la nostra corsa per eleggere i consiglieri e non per vincere le elezioni. Proviamo quindi per il futuro a rendere più forti e più unite le opposizioni, perché se è vero che da soli non si vince, è altrettanto vero che senza il Pd non esiste l'alternativa. Questo lo dico in particolare agli amici del Terzo Polo e del Movimento 5 Stelle. A Daniele Leodori voglio solo dire che lavoreremo insieme ed io sarò al suo fianco per vincere questa difficile sfida».
Insomma, Francesco De Angelis è tornato nell'arena politica del partito. L'asse con Daniele Leodori è evidente. Per Sara Battisti «De Angelis presidente è un risultato importante per la provincia di Frosinone». Mauro Buschini ha sottolineato: «Penso che una così prestigiosa funzione sia il giusto riconoscimento alla sua vita di uomo di partito ed al consenso ottenuto alle primarie». Per Luca Fantini «l'esperienza di De Angelis sarà centrale per preparare al meglio le prossime sfide che attendono il Pd». Enrico Pittiglio ha notato: «Questo ruolo così prestigioso è stato ottenuto attraverso la grande legittimazione popolare nelle primarie».
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