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L'analisi

Mobilità sostenibile. Sindaco in trincea per trovare la sintesi

Il sindaco Riccardo Mastrangeli ribadisce le ragioni alla base del Piano. Giorni decisivi per possibili miglioramenti al sistema delle ciclabili

via puccini pista ciclabile

Il cantiere (riperimetrato) della pista ciclabile di via Puccini

Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha voluto lanciare un segnale chiaro di attenzione verso le posizioni dei cittadini dello Scalo. Ma sull'obiettivo finale di un nuovo Piano di mobilità sostenibile di Frosinone mantiene le posizioni, peraltro contenute nel programma amministrativo con il quale è stato eletto un anno fa. Programma conosciuto e sottoscritto dall'intera maggioranza. Argomenta Mastrangeli: «Ribadisco quanto ho affermato in diverse occasioni, anche in consiglio comunale. I dati sanitari riguardanti la città di Frosinone registrano numeri preoccupanti, nei report nazionali, in relazione alla diffusione di neoplasie, broncopneumopatie e malattie cardiovascolari. Le polveri sottili, le principali responsabili di queste condizioni patologiche, tendono infatti a ristagnare sul nostro territorio in ragione della particolare conformazione orografica che non ne permette la dispersione. Poi ci sono gli obiettivi dell'agenda 2030 e 2035 dell'Unione Europea, che prevedono tra l'altro l'abbandono del motore veicolare termico. È per questi motivi che Frosinone deve seguire l'esempio delle città più avanzate, mettendo in atto una vera e propria rivoluzione della mobilità, con un passaggio deciso dal trasporto privato al trasporto pubblico. Anche a tutela delle fasce sociali più deboli che nel futuro avranno difficoltà economiche ad acquistare un'auto nuova con motore ecologico».

Aggiunge Mastrangeli: «Il sistema delle piste ciclabili è partito nell'ottobre 2020. E il percorso è stato indicato chiaramente: da Corso Lazio a Madonna della Neve, per poi tornare indietro sulla Monti Lepini e ricongiungersi. Quindi il Brt, il Bus Rapid Transit: un collegamento rapido con bus elettrico che parta dalla Stazione e raggiunga la zona Aldo Moro in meno di dieci minuti e viceversa, in sinergia con lo snodo rappresentato dall'ascensore inclinato, che porti gli utenti nella parte alta di Frosinone e viceversa sempre in massimo dieci minuti dal punto di partenza nella parte bassa. A questo si unirà una politica sistematica riguardante gli spazi di sosta. In una intervista a Ciociaria Oggi di qualche settimana fa ho detto: è comprensibile che in un primo momento sarà difficile, per tutti noi, uscire dalla "comfort zone" rappresentata dall'idea di utilizzare per ogni spostamento il mezzo privato, ma tutti abbiamo il dovere di intraprendere un cambio di mentalità connesso alla transizione energetica ed ecologica che tutte le città europee in questo momento stanno adottando, ben coscienti che gli obiettivi da raggiungere entro il 2035, tra soli 12 anni, sono tanti e importanti. Ribadisco ogni singola parola».

Sottolinea Mastrangeli: «Adesso siamo nella fase esecutiva del Brt. E questo consente, anzi impone una riflessione. Qualcosa potrà essere rivisto. Penso anche alla viabilità dei diversi quadranti della città e quindi pure dello Scalo. Allo stesso modo i tecnici ci diranno come migliorare il sistema delle piste ciclabili. Mi sembra perfino banale sottolineare come intendiamo confrontarci con i cittadini su tematiche del genere». La riperimetrazione del cantiere della pista ciclabile di via Puccini ha indubbiamente rappresentato un segnale importante, soprattutto dopo le forti prese di posizione del Laboratorio Scalo. Dicevamo però della visione di prospettiva. Nota Riccardo Mastrangeli: «Le scelte vanno fatte: vogliamo lasciare la situazione invariata, con tutte le criticità che comporta, e arrivare al 2035 con Frosinone paralizzata nella mobilità dall'uscita del motore termico? Oppure puntare su un diverso sistema di mobilità sostenibile che abbia il suo fulcro in un modo di muoversi fondato su un potenziamento del trasporto pubblico locale? Questo è il nodo».

Si tratta di un tema complesso e impopolare. La sensazione forte è che Riccardo Mastrangeli voglia trovare un "punto di caduta" tra una progettazione già impostata e le esigenze dei diversi quartieri. Occorreranno soluzioni tecniche ma altresì decisioni politiche.
Il sentiero è strettissimo. Però non ce ne sono di alternativi.

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