Spazio satira
L'analisi
07.06.2023 - 13:00
Il sindaco Riccardo Mastrangeli
Sicuramente cambierà tutto: traffico, sensi di marcia, parcheggi, trasporto urbano. Una rivoluzione che però al momento ha più domande che risposte. Più variabili che certezze. Le architravi sono due: il sistema delle piste ciclabili e il Brt, il Bus Rapid Transit. Temi complessi e perfino impopolari perché vanno ad impattare sull'intero tessuto della città e dei singoli quartieri. Specialmente nella parte bassa. Allo Scalo da settimane si discute sui lavori per la ciclabile, con polemiche molto forti a causa dei disagi che si sono registrati. C'è pure questo da tenere presente. Sul piano politico il bivio è evidente: il pressing sull'Amministrazione è fortissimo, anche all'interno della maggioranza. E naturalmente nel quartiere della Stazione. Non sarà semplice trovare una soluzione che stia bene a tutti. Il futuro è pieno di incognite perché il sentiero è strettissimo.
La posizione di Mastrangeli
Il sindaco Mastrangeli ha effettuato un vertice tecnico in Comune. Spiega: «Il sistema delle piste ciclabili non è arrivato dall'oggi al domani, ma è partito nell'ottobre 2020. Sulla base di un progetto preciso riguardante il Piano del traffico e della mobilità. In questo momento siamo nella fase esecutiva del Brt. Un conto è aver ipotizzato un assetto nel 2020, altro discorso è adesso realizzare il Bus Rapid Transit. Voglio dire che qualcosa potrà e dovrà essere rivisto. A livello di viabilità. Mi riferisco a diversi quadranti della città, quindi anche del quartiere Scalo». Ma dove passerà precisamente il Brt? All'interno del percorso già previsto per la pista ciclabile? Ci sarà un percorso misto? Rileva Mastrangeli: «Credo che si debba dare ai tecnici il tempo per lavorare ad una riorganizzazione che parta dal presupposto della fase della progettazione esecutiva del Brt. Alcune cose potranno essere riviste. Quello che posso dire è che la mobilità sostenibile è necessaria e non si tornerà indietro da questa impostazione».
Il Brt e la pista ciclopedonale
Nello studio di fattibilità del dirigente Marlen Frezza e del funzionario Pio Porretta si legge: «La riorganizzazione complessiva della linea di trasporto collettivo del Brt si basa sull'istituzione di una linea ad alta frequenza, da effettuarsi con bus elettrici lungo un percorso che si sviluppa dal capolinea del parcheggio di interscambio della stazione ferroviaria, transita dal parcheggio dell'ascensore inclinato fino a piazzale De Matthaeis. La linea giornaliera attraversa la zona maggiormente popolata del Comune e si estende per circa quattro chilometri. Il percorso del Brt è descritto per terminali, dove il sistema si attesta e che hanno funzione di terminale, e i tratti di linea, composti da sezioni. I terminali hanno la funzione oltre che per l'esercizio del sistema di Tpl, anche da nodo di interscambio con gli altri modi di trasporto». I terminali individuati sono la stazione ferroviaria e piazzale De Matthaeis; le direttrici principali sono via Moro e via Marittima, mentre i punti di snodo via don Minzoni, via Sacra Famiglia, via Puccini, via Moro, via Casilina, via De Matthaeis, via Adige e via Po. Prosegue la relazione: «Lungo il percorso sono stati individuati i tratti, suddivisi per sezioni in cui, allo stato attuale delle dimensioni delle sezioni stradali, delle infrastrutture e dell'assetto della circolazione viaria e della sosta, è possibile prevedere una sede dedicata per la circolazione dei mezzi... L'intervento richiede oltre all'installazione dei sistemi di ricarica, la realizzazione di una sottostazione per la fornitura della tensione necessaria per consentire la contemporanea ricarica veloce di più mezzi, e gli accessori per consentire la fermata ed il ricovero dei passeggeri in attesa. Fattori come pendenza, variabilità e visibilità dell'asse del tracciato, numero e distanza tra le intersezioni, possono incidere anche sulla fattibilità della sede riservata». Poi c'è il progetto della pista ciclopedonale, che dallo stadio "Benito Stirpe" in zona Casaleno arriva fino alla fontana Bussi nel quartiere De Matthaeis. Attraversando lo Scalo e collegando tutti i punti strategici della parte bassa del capoluogo.
La situazione
Dove passerà il Brt? Probabilmente nel tracciato già "disegnato" per la pista ciclabile. I tempi perché diventi operativo vengono calcolati tra i 18 e i 24 mesi. La domanda è: sulla base di queste novità (pista ciclopedonale e Bus Rapid Transfer) come cambieranno traffico, viabilità e mobilità cittadina? Sicuramente in futuro in diverse zone del capoluogo si dovrà fare i conti con carreggiate più strette. Una soluzione potrebbe essere rappresentata da un sistema di sensi unici. Inevitabilmente bisognerà rivedere anche il piano dei parcheggi. Forse potrebbe esserci una rivisitazione del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Il sindaco Riccardo Mastrangeli ha più volte sottolineato come il collegamento veloce tra lo Scalo e De Matthaeis è destinato a cambiare la mobilità cittadina. Ma bisognerà "agganciare" questo progetto a quello dell'ascensore inclinato e tenere insieme il tutto anche con la pista ciclopedonale. Riccardo Mastrangeli ha detto in un'intervista a Ciociaria Oggi: «Frosinone deve seguire l'esempio delle città più avanzate, mettendo in atto una vera e propria rivoluzione della mobilità, con un passaggio deciso dal trasporto privato al trasporto pubblico anche a tutela delle fasce sociali più deboli che nel futuro avranno difficoltà economiche ad acquistare un'auto nuova con motore ecologico. Per questo motivo, stiamo progettando piste ciclabili che partano dalla parte più distale di Corso Lazio e arrivino a Madonna della Neve, per poi tornare indietro sulla Monti Lepini e ricongiungersi». Quindi c'è il Brt. Ma in questi mesi ci sono stati anche disagi nei quartieri, polemiche e proteste. Dei cittadini ma pure dei commercianti. La domanda è: il capoluogo è pronto per una rivoluzione della mobilità di questa portata? Sullo sfondo ci sono pure concetti come la condivisione, il confronto e il consenso. Il sindaco Riccardo Mastrangeli vuole provare a tenere tutto insieme. Avrà bisogno del sostegno forte della maggioranza, ma potrebbe pure aprire al dialogo con l'opposizione. Questo per quanto riguarda l'aspetto politico. Poi c'è il cuore del problema: l'impatto nei quartieri. Ed è questo che farà la differenza.
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