La maggioranza del sindaco Luca Di Stefano di fatto ha preferito il "buona la seconda" per eleggere il presidente del consiglio. Infatti dal primo consiglio comunale tenutosi giovedì pomeriggio il nome non è stato individuato.
Dalla minoranza forte l'indignazione sollevata dalla consigliera Eugenia Tersigni che ha utilizzato parole forti e chiare parlando di un caso singolare, unico nella storia della città, che ha riportato un'elezione a vuoto della più alta carica in seno al consiglio comunale. La Tersigni, candidata a sindaco fino a un mese fa, arrivata al ballottaggio, ha addirittura messo sul piatto l'eventualità di un accordo pre elettorale da rispettare che vedrebbe già da tempo un amministratore, veterano dell'aula, pronto a ricoprire il ruolo.
Il nome che circola sempre più insistentemente nelle stanze dei bottoni, e non solo, è quello del consigliere leghista Lino Caschera, il primo degli eletti con i suoi 617 voti validi. L'ex delegato alle manutenzioni durante l'amministrazione del sindaco Roberto De Donatis preferisce non rilasciare dichiarazioni e temporeggia.
A svelare le carte sarà il prossimo consiglio comunale dove l'elezione del presidente del consiglio avrà luogo, come anche confermato dal sindaco Luca Di Stefano. Non solo mal di pancia da dentro il Comune, ma anche da chi fuori dal palazzo comunale segue con attenzione le dinamiche politiche. Non è stata digerita la mossa del consigliere Fausto Baratta, che ha chiesto di non essere votato a presidente del consiglio.
A prendere parola anche l'ex candidato alla carica di sindaco, oggi consigliere di minoranza, Federico Altobelli, che su quanto accaduto ha alluso alla perdita di compattezza della maggioranza che per eleggere il presidente del consiglio prende tempo. E non sono mancate le frecciatine del consigliere Francesco Monorchio che ha ricordato ad Altobelli la poca forza del centrodestra che ha cambiato in corsa il proprio candidato sindaco, perdendo, di fatto, le elezioni, non arrivando neanche al turno di ballottaggio.
Insomma un primo consiglio comunale al vetriolo in pochi se lo aspettavano, ma nella prima seduta consiliare dell'era Di Stefano i nervi sono apparsi chiaramente tesi.