L'idea, in piena era Covid, era quella di liberare le scuole dai seggi elettorali. Allo scopo, nei mesi scorsi, il Ministero dell'Interno aveva messo a disposizione dei Comuni due milioni di euro per le spese di spostamento e di allestimento dei seggi.

Il capo dipartimento Affari interni e territoriali del ministero dell'Interno, Claudio Sgaraglia, aveva anche diramato una circolare ai prefetti per sensibilizzare i sindaci all'individuazione di sedi alternative da adibire a seggio per consentire ai cittadini di esercitare il diritto di voto.

L'invito in provincia di Frosinone, che il 3 e il 4 ottobre vedrà 24 comuni rinnovare gli organismi di rappresentanza istituzionale, tuttavia, è stato raccolto solamente da Sora. Tutti gli altri sono risultati non pervenuti. In totale sono stati 117 i Comuni che hanno manifestato, entro il termine previsto, il proprio interesse ad ottenere i contributi previsti dal fondo di 2 milioni di euro, istituito dall'articolo 23-bis del decreto-legge 22 marzo 2021, numero 41, convertito nella legge 21 maggio 2021, numero 69, per realizzare sedi alternative agli edifici scolastici da destinare a seggi elettorali, al fine di evitare la sospensione delle attività didattiche, in occasione dell'imminente tornata elettorale dell'anno in corso.

In totale sono 510 i seggi elettorali interessati, con il coinvolgimento di circa 300.000 elettori e di oltre 30.000 studenti. Nella maggior parte dei casi sono state individuate come sedi alternative, palestre comunali, strutture polivalenti e uffici municipali dismessi.

Nel Lazio, oltre a Sora, figurano nell'elenco ministeriale Cisterna di Latina, Latina, Amatrice, Monteleone Sabino, Roma e Oriolo Romano. I contributi saranno effettivamente erogati, come stabilito dalla normativa vigente, a seguito dell'attestazione dell'avvenuto trasferimento dei seggi da parte dei Comuni interessati, ai quali le competenti Prefetture-Utg hanno già comunicato gli importi dei contributi loro assegnati.
In Ciociaria, quindi, ad Alatri, Acquafondata, Alvito, Arce, Casalattico, Castrocielo, Castro dei Volsci, Collepardo, Colle San Magno, Esperia, Fumone, Monte San Giovanni Campano, Pastena, Roccasecca, Sgurgola, Supino, Terelle, Torre Cajetani, Torrice, Trivigliano, Vallecorsa, Vicalvi e Viticuso si continuerà ad andare a votare nelle scuole.

Domenica 3 e lunedì 4 ottobre oltre 12 milioni di cittadini andranno alle urne per eleggere i sindaci in 1.162 Comuni (18 capoluoghi di provincia, ivi comprese le sfide clou tra i candidati alla poltrona di prima cittadino a Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli e 9 Comuni sciolti per fenomeni di condizionamento e infiltrazione di tipo mafioso, per un totale di 12.015.276 elettori), a cui si aggiungeranno quelli delle regioni a statuto speciale, come il Friuli Venezia Giulia.

Il decreto che ne fissa la data è stato firmato dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e l'eventuale turno di ballottaggio per l'elezione diretta dei sindaci è previsto domenica 17 e lunedì 18 ottobre.