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L'evento

“InVisibili”: le donne e il cinema

Trenta attrici che hanno immaginato, interpretato, prodotto e trasformato la settima arte. A Roma la mostra che celebra coloro che hanno lasciato un’impronta indelebile negli anni

“InVisibili”: le donne e il cinema

La Città eterna ospita la mostra “InVIsibili. Le Pioniere del Cinema”, promossa dal Ministero della Cultura, realizzata e organizzata da Archivio Luce Cinecittà e allestita negli spazi dell’Istituto Centrale per la Grafica di Roma, fino al 28 settembre. L’iniziativa nasce dall’urgenza di restituire visibilità e riconoscimento a quelle donne che, sin dalle origini del cinema, ne hanno scritto le prime pagine.

Trenta donne che hanno immaginato, diretto, interpretato, prodotto e trasformato la settima arte, lasciando un’impronta profonda e duratura, troppo spesso rimossa dalle narrazioni ufficiali. In un’epoca in cui il linguaggio cinematografico si stava ancora formando, la presenza femminile era diffusa e determinante. Le pioniere del cinema italiano e internazionale non erano semplici comparse nella storia di un’industria nascente, ma autentiche protagoniste, capaci di occupare ruoli creativi e imprenditoriali con determinazione e coraggio. Il percorso espositivo si articola in 30 tappe, ognuna dedicata a una pioniera, e recupera materiali inediti, pellicole ritrovate, riviste d’epoca, documenti d’archivio, sceneggiature, fotografie e bozzetti, per restituire una nuova prospettiva sulla genesi del cinema, in cui le donne erano parte attiva in ogni fase del processo produttivo. Elvira Notari, prima regista donna italiana, è solo il punto di partenza di un racconto che si snoda tra le vite e le opere di figure straordinarie, i cui contributi sono stati a lungo ignorati o dimenticati. Non solo sotto i riflettori ma centrali nei meccanismi di creazione, queste professioniste hanno ricoperto i ruoli più diversi, passando con disinvoltura dalla scrittura alla regia, dal montaggio alla produzione, dal costume alla distribuzione. Alcune hanno fondato case di produzione, come la Bertini Film o la Dora Film, altre hanno diretto film di rottura, affrontando temi controversi, in piena controtendenza con le convenzioni sociali del tempo. Molte si sono distinte per la capacità di dettare linguaggi e modelli narrativi, costruendo archetipi femminili liberi, anticonformisti e sorprendentemente moderni.

La mostra propone uno sguardo inedito sulla storia del cinema, che non è mai stata solo una storia di uomini. In un percorso che attraversa le pionieristiche produzioni del cinema muto fino ai primi anni Quaranta, si compone un racconto corale che intende restituire la giusta centralità a un’intera generazione di cineaste. Arricchito da un catalogo edito da Mondadori Electa, il progetto non si limita ad essere un’operazione storiografica: è un gesto culturale e simbolico, che colma un vuoto nella memoria collettiva e restituisce spazio, voce e nome a figure straordinarie, capaci di reinventare il proprio tempo e il proprio ruolo nel mondo attraverso l’immagine in movimento.

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