Spazio satira
L'appuntamento
08.10.2023 - 21:00
La mostra si protrarrà fino al 21 ottobre
Un grande evento culturale, quello proposto dal Gruppo Avanguardie Artistiche, a Cassino. È stata infatti inaugurata nella città martire "Genesi" la mostra antologica dedicata ad Antonio Del Donno, reduce dal successo ottenuto a Roma. La mostra, che si protrarrà fino al 21 ottobre, comprende oltre a dipinti e sculture, i famosi "Vangeli", tavole di legno recuperate che riportano con caratteri stampati a fuoco versetti del Vangelo, opere ricercate e presenti nelle collezioni delle maggiori istituzioni religiose e civili. È la prima volta che le opere di Antonio Del Donno vengono esposte a Cassino e sicuramente riusciranno a suscitare l'apprezzamento che meritano. Un appuntamento molto suggestivo, per molti versi emozionante e che riscuoterà certamente il consenso che ci si aspetta.
Le sue opere prendono forma, manipolando il ferro e il legno: nascono così nel 1972 i "Vangeli", tavole di legno recuperate, incollate e con cerniere in ferro, che riportano sopra di esse con caratteri stampati a fuoco versetti del Vangelo di forte simbologia ammonitrice. La sua filosofia ben si percepisce osservando l'intero corpus delle opere, che richiamando ironicamente il mondo della pubblicità criticano il consumismo e la superficialità che spesso ci circonda. Del Donno, unisce pittura gestuale con oggetti, ricercando sempre un approfondimento simbolico delle immagini. I suoi Vangeli sono libri lignei che recano impresse a fuoco frasi estrapolate dalle Sacre scritture, di preferenza vengono impiegate fonti neotestamentarie.
Tali libri sono, per certi versi, anche ordigni angelici, perché l'etimo di Vangelo è evidentemente connesso con il termine angelo, cioè annunciatore. Le sculture portano tatuati sulle due ante di legno, come all'interno di ali spalancate, annunci di benedizione o di maledizione.
Sono suppellettili angeliche, assemblate con vecchi sportelli montati su una cerniera di chiodi di ferro, alla maniera delle reliquie dei chiodi della croce.
Determinante è stata per lui la scoperta, alla Biennale di Venezia del 1964, delle opere e dello stile di Robert Rauschemberg, artista che adoperava nei suoi dipinti il riporto fotografico, gli oggetti, e collegava il tutto con una pennellata violenta assimilata, a sua volta, da de Kooning, da Pollock e da altri pittori gestuali di quel tempo. Artista stimato a livello nazionale e internazionale, presente nei maggiori musei del mondo, tra cui il Mo.MA di New York e i Musei Vaticani, Antonio Del Donno sta acquisendo ultimamente grandi consensi presso il pubblico italiano, forte dell'espressività del suo linguaggio artistico unico e personale, è stato definito tra i 100 artisti più importanti al mondo, le sue opere sono esposte in musei e luoghi pubblici in vari stati. La mostra di Cassino, è curata da Luigi D'Agostino su progetto di Cristiano Tomassi e con la direzione di Antonio Evangelista, usufruirà della collaborazione del procuratore dell'Archivio Antonio Del Donno, il dottor. Alberto Molinari.
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