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Torrice/Boville Ernica

Cittadinanze ai brasiliani: a giudizio solo per peculato

Cadono le accuse di falso, omessa denuncia e violazione della legge sull’immigrazione. Il gup ha deciso il rinvio a giudizio per l’ex ufficiale dello stato civile per peculato sui diritti di segreteria

Cittadinanze ai brasiliani: a giudizio solo per peculato

Il Comune di Torrice

Un’assoluzione e un rinvio a giudizio. Si è concluso così il caso delle cittadinanze ai brasiliani nei comuni di Boville Ernica e Torrice. Tuttavia, per tutti i reati relativi alle cittadinanze il gup del tribunale di Frosinone Ida Logoluso ha deciso il non luogo a procedere nei confronti dei due imputati, l’ex addetto all’anagrafe dei due comuni, Luca Uremi, e la brasiliana Leide Rosati, titolare di un’agenzia di pratiche per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Il solo Uremi, invece, è stato rinviato a giudizio, con prima udienza fissata a febbraio davanti al tribunale collegiale di Frosinone, per il reato di peculato. In questo caso la procura di Frosinone che ha indagato con il pm Samuel Amari, sulla base delle indagini condotte dalla squadra mobile della questura di Frosinone, contesta all’uomo, in qualità di ufficiale dello stato civile di Torrice il mancato versamento, nel 2015, dei diritti di segreteria da versare al Comune dai cittadini per la richiesta di carte d’identità e altre certificazioni per un ammontare di circa 5.500 euro.

Quanto alla prima e più grave contestazione, i due imputati, difesi dagli avvocati Francesca Fioretti dello studio Marzi, Tania Di Menna e Vincenzo Miceli, erano accusati, in concorso, di omessa denuncia di reato, falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atti pubblici e violazione del testo unico sull’immigrazione. La procura si era concentrata su 171 pratiche di cittadinanza (68 trattate a Torrice e 103 a Boville Ernica) per un totale di 180 interessati (155 brasiliani, 17 venezuelani, tre argentini e altrettanti statunitensi, nonché altri due richiedenti nati tra Regno Unito e Irlanda). La difesa ha contestato che ci fosse il dolo nell’evasione di quelle pratiche e che, al più, poteva trattarsi di illeciti amministrativi. Da qui la scelta del gup di pronunciare il non luogo a procedere perché i fatti non costituiscono reato.
Per il peculato, invece, la prima udienza a carico dell’ufficiale dello stato civile è fissata al 24 febbraio. Il Comune di Torrice si è costituito parte civile con l’avvocato Nicola Ottaviani. L’inchiesta è nata su segnalazione del console generale italiano a Londra, insospettito da alcune pratiche.

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