Spazio satira
Il caso
31.08.2025 - 23:30
Egregio Direttore,
il giorno 24 agosto è stato pubblicato sulla testata Ciociaria Oggi, di cui Lei è direttore responsabile, l’articolo dal titolo: “Parte male l’avventura siciliana del manager Gianfranco Battisti”, a firma di Leonida Dal Ponte, nome tuttavia non presente negli albi dei giornalisti. L’articolo contiene una lunga sequela di illazioni e travisamenti di fatti, che sembra mirare non ad informare i lettori bensì a comporre un attacco personale tanto confuso quanto diffamatorio. Dovendo contenere questa dichiarazione negli stretti limiti previsti dalla legge sulla stampa, non possiamo replicare puntualmente a tutte le illazioni, riservandoci di farlo nelle sedi competenti. Ci limiteremo pertanto a smentire e rettificare i riferimenti ai fatti più recenti. Innanzitutto, il titolo dell’articolo è fuorviante e privo di fondamento, in quanto la funzione di amministratore delegato della società di gestione dell’Aeroporto di Palermo è svolta in piena sintonia con i soci, come è normale e logico che sia. È peraltro curioso che venga strumentalizzata una vicenda la cui regolarità è riconosciuta dallo stesso autore, come anche nell’articolo che ha fornito il pretesto alla pubblicazione del pamphlet in esame, nel quale anzi si attesta testualmente che “sulla qualità del manager scelto da Battisti (…) nessuno ha da ridire”. Dunque, nella sostanza, qual è la critica che viene mossa? La tecnica manipolativa adottata nell’articolo consiste a ben vedere nel colorare di allusioni negative vicende che meriterebbero invece soltanto apprezzamenti. Così, l’impegno meritorio profuso dal dott. Battisti e da altri imprenditori locali per il salvataggio e il rilancio delle Terme di Fiuggi, fino al loro trasferimento nelle mani sicure del gruppo Del Vecchio, viene colorato con un connotato negativo inventato (il “fallimento” di non si sa che cosa) al fine di screditare il bersaglio dell’articolo. Analogamente, andrebbe soltanto apprezzato l’impegno del dott. Battisti quando era alla guida del Gruppo FS per la meritoria introduzione delle fermate dei treni ad alta velocità nelle stazioni di Frosinone e Cassino. A tale successo si affiancava il progetto per la realizzazione di una nuova fermata in territorio ciociaro lungo l’attuale tracciato, progetto che, a seguito della conclusione del suo mandato di AD, è ora in stand-by, auspicabilmente solo temporaneamente. Risibile, infine, è l’insinuazione che il dott. Battisti sia stato nominato al vertice di alcune delle aziende più prestigiose del nostro paese in virtù dei suoi incarichi accademici! Come se i soci di gruppi come FS, Fincantieri, Luiss, e in ultimo l’Aeroporto di Palermo, non conoscessero il dott. Battisti per il suo percorso professionale di altissimo livello. In realtà egli non soltanto insegna nella LUISS Business School ma di questa è anche membro del Consiglio di amministrazione! E la sua attività di docente è svolta per puro spirito di servizio, non essendo un professore di ruolo, ciò che è ovvio e ben noto a tutti, facendo lui un altro mestiere. Non occorreva andarlo a cercare negli elenchi dei professori di ruolo del MIUR.
Avv. Riccardo Maraga
Avv. Agostino Clemente
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Egregi Avvocati,
dopo aver letto la vostra richiesta di rettifica (che naturalmente pubblichiamo) ho immediatamente pensato a “Il mondo al contrario”, ma non al libro edito dal generale Vannacci, bensì a chi – come il Dott. Battisti -– tenta, invano ed erroneamente, di sovvertire i reali accadimenti con la propria, nonché parziale narrazione.
Andiamo per ordine.
La circostanza che “Leonida Dal Ponte” non sia iscritto all’Albo dei giornalisti non inficia la veridicità di quanto abbiamo affermato nell’articolo. Leonida Dal Ponte ben può essere – e infatti è – uno pseudonimo. Ricordo a me stesso che un personaggio ben più autorevole di me (e del dott. Battisti) quale è stato Bettino Craxi, firmava i propri editoriali e articoli su L’Avanti con lo pseudonimo “Ghino di Tacco”. Ad ogni buon conto, qualora le generalità di Leonida Dal Ponte ci venissero richieste dall’autorità giudiziaria non avremo alcun problema a comunicarle.
L’articolo non contiene “illazioni” e “travisamenti di fatti” e sul punto ci dichiariamo disponibili sin da ora ad invitare il Suo assistito, anche in redazione, ove ne abbia voglia, a svolgere un contraddittorio punto per punto su quanto abbiamo affermato.
L’articolo non contiene alcun “attacco personale”, ma semplicemente riprende un articolo pubblicato il giorno precedente su Repubblica-ed. Palermo (e poi ripreso anche da Dagospia), andando a rappresentare semplicemente la circostanza che il dott. (e non prof.) Battisti abbia conferito una consulenza – abbiamo aggiunto “sicuramente legittima” – di euro 132.000 euro ad una società di un amico. Mi pare che questa circostanza non l’abbiate smentita.
“La tecnica manipolativa adottata nell’articolo consiste a ben vedere nel colorare di allusioni negative vicende che meriterebbero invece soltanto apprezzamenti”. Francamente fatichiamo a capire e anzi ci domandiamo e vi chiediamo: per quale caspita di ragione affidare una consulenza legittima, di euro 132.000 a una società di un amico, meriterebbe solamente apprezzamenti? Sicuramente, siamo sicuri si tratta di apprezzamenti che le persone normali, quelle che faticano ad arrivare alla fine del mese, non fanno, ma che magari fanno i personaggi felpati allorquando vanno a fare apertivi nei grand hotel della Capitale.
Ma andiamo avanti.
Quanto alle Terme di Fiuggi dovrebbe essere aperto un capitolo a parte. Sul piano economico-finanziario, Del Vecchio (e non altri) ha ripianato la perdita di 3,7 milioni di euro della gestione “precedente”, per poi investire, sempre Del Vecchio (e non altri) ulteriori milioni di euro per effettuare i lavori di ammodernamento delle linee di produzione dello stabilimento d’imbottigliamento dell’acqua. Altri (tra cui Battisti) si erano fermati ai proclami.
Sulle Ferrovie dello Stato, nella rettifica si tenta di fare confusione. Un conto sono le fermate metro dell’alta velocità, che costituiscono un merito dell’ente regionale, prima di Zingaretti e ora di Rocca. Se, infatti, la Regione decidesse di non finanziare più l’iniziativa sia Frosinone, sia Cassino sarebbero private della fermata dell’alta velocità. Ma si tratta di soldi che derivano dalla Regione e non dal Gruppo FSI. Altra cosa è il progetto per la realizzazione di una nuova stazione per l’alta velocità.
E veniamo, infine, all’ultimo profilo che abbiamo toccato, ossia al titolo di professore. Non siamo stati noi, ma il dott. Battisti ad auto-qualificarsi come “Professore associato” nella propria pagina personale di Linkedin o piuttosto nei curricula pubblicati sul sito della società che gestisce l’aeroporto di Palermo o di Fincantieri.
E tale indicazione è stata ripresa, tra gli altri, dall’Ansa, da Repubblica e da Palermo Today, i quali ignari che Battisti non fosse professore associato lo hanno qualificato in tal senso, non andando a svolgere alcun controllo, pensando legittimamente che un ex AD di Ferrovie dello Stato non avesse bisogno di manomettere il proprio curriculum, aggiungendo titoli inesistenti.
Ci domandiamo: una volta ottenuta la nomina, come mai il dott. Battisti non ha sentito il bisogno di smentire parzialmente il contenuto di tali articoli, atteso che riportavano una qualifica tanto rilevante, quanto inesistente?
Ma ciò che più rileva è che una volta pubblicato il nostro articolo, in cui abbiamo rappresentato che Battisti non è mai stato -e non è – Professore associato, tale qualifica è magicamente sparita e Battisti si è auto-ridenominato, a partire dalla propria pagina linkedin “Professore aggiunto”.
E del pari sono state modificate anche le pagine del cv di Battisti presenti sia sul sito della società che gestisce lo scalo di Palermo, sia quella di Fincantieri.
Qui il curriculum presente sulla pagina di Fincantieri sino a qualche giorno fa, dove il dott. Battisti si definiva Professore associato:
Qui la pagina attuale, dove dopo la pubblicazione del nostro articolo ha modificato la propria qualifica in “Prof. aggiunto”.
Purtroppo, Google, in particolare le Google news, hanno la sfortuna di lasciare le tracce di tutte le modifiche più recenti.
Si afferma che “risibile, infine, è l’insinuazione che il dott. Battisti sia stato nominato al vertice di alcune delle aziende più prestigiose del nostro paese in virtù dei suoi incarichi accademici! Come se i soci non conoscessero il dott. Battisti per il suo percorso professionale di altissimo livello”. Ma se è davvero così, perché qualificarsi ANCHE come Professore (associato) e spendere un titolo in realtà inesistente? Perché allora non qualificarsi semplicemente come Dott. Battisti, mentre si è preferito qualificarsi come dott. Prof. Battisti?
Si aggiunge poi “egli non soltanto insegna nella Luiss Business School ma di questa è anche membro del Consiglio di Amministrazione”. Ci vorrete perdonare, ma nell’elenco dei docenti della Luiss Business School il nome di Gianfranco Battisti non compare. Ci limitiamo ai docenti che iniziano con la lettera B.
Si conclude infine in questi termini “E la sua attività di docente è svolta per puro spirito di servizio, non essendo un professore di ruolo…Non occorreva andarlo a cercare negli elenchi dei professori di ruolo del MIUR”. Prendiamo atto che anche Battisti, dopo averlo rappresentato urbi et orbi, conferma che non è professore associato e che, quindi, il nostro articolo non è diffamatorio. Ma noi siamo andato a cercarli negli elenchi di ruolo del MIUR perché egli (e non altri) si era qualificato come Professore associato, andando a trarre in inganno numerose testate, come prima rappresentato.
Ricordiamo a noi stessi che secondo l’art. 498 del codice penale (che vale in tutta Italia, Fiuggi compreso) “
Chiunque…abusivamente porta in pubblico…i segni distintivi di un ufficio o impiego pubblico…per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato …è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da centocinquantaquattro euro a novecentoventinove euro.
Alla stessa sanzione soggiace chi si arroga dignità o gradi accademici, titoli, …ovvero qualità inerenti ad alcuno degli uffici, impieghi o professioni, indicati nella disposizione precedente”.
Poi, ci sia consentito un ulteriore interrogativo, se il dott. Battisti sta svolgendo l’attività di docente “per puro spirito di servizio”, dobbiamo altresì prendere atto che non è neppure titolare di alcun contratto di insegnamento. E chi fa parte del Consiglio di Amministrazione, per di più proprio un’università, dovrebbe ben sapere che la qualifica di professore universitario può essere spesa solo se c’è stata una previa attribuzione formale dell’incarico di insegnamento. Oppure il dott. Battisti pensa che può anche auto-attribuirsi la qualifica di professore universitario, al pari di una bionda signora che lo scorso anno aveva contribuito a far dimettere un Ministro della Repubblica?
Tonj Ortoleva
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