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Il ponte lamellare Cristini si sta inclinando

Mesi fa il sindaco Di Stefano ha presentato un progetto . I cittadini chiedono di accelerare i tempi per gli interventi

Il ponte lamellare Cristini si sta inclinando

Il ponte lamellare Cristini a Sora si sta inclinando

Il ponte lamellare Cristini si sta inclinando. È ben visibile ad occhio nudo. Nei giorni scorsi è arrivato il divieto d’accesso ai pedoni anche lungo la rampa d’accesso che portava all’ingresso del ponte. Non è più possibile transitare a piedi o in bici, come erano soliti i residenti del quartiere, perché sono state poste due griglie a chiusura con del nastro bianco e rosso.
Un ponte chiuso da anni, ma ora è interdetta anche un’area adiacente. Fu l’allora sindaco Ernesto Tersigni a decidere la chiusura del ponte di San Rocco, quando il suo gemello nel quartiere di San Domenico, di notte, improvvisamente cadde nel fiume Liri. Fortunatamente non c’era nessuno in quel momento. Tanta fu l’apprensione, che il primo cittadino immediatamente negò l’accesso anche al ponte “Cristini”. Da allora nessun sindaco ha riaperto il tratto pedonale sia di San Domenico dove resta chiuso ormai da tempo, e neanche a San Rocco ci sono stati interventi di manutenzione e quello che c’era sta riconsegnando i segni del tempo passato.

Nei mesi scorsi il sindaco Luca Di Stefano ha però presentato un progetto che darà nuova vita al ponte Cristini grazie ad un finanziamento regionale. Si attendono lavori per la messa in sicurezza idrogeologica del fiume, lo aveva annunciato dalla sala consiliare del comune di Sora proprio il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca. Operai e mezzi che si aspettano anche per rimuovere la “diga” costruita durante l’amministrazione Tersigni che verrà di fatto verrà demolita.
Il tratto interessato dall’intervento regionale è compreso tra due importanti infrastrutture, il ponte Vaughan e il ponte San Rocco. Il progetto inoltre si articola in interventi di rinaturalizzazione con la piantumazione di specie autoctone. Verranno create anche delle zone umide e rifugi naturali per favorire la biodiversità e incrementare la presenza di specie animali locali. Intanto i residenti chiedono di accelerare i tempi perché oltre all’interdizione del ponte ora ad essere impraticabile è anche la rampa d’accesso che portava al ponte. Vogliono chiarezza ed interventi celeri i cittadini.

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