Cassino
31.07.2025 - 09:00
La linea di montaggio interna al Plant
Vendite scarse e un Grecale full elettric che non svetta. Gli acquirenti preferiscono l’endotermico o, al massimo, l’ibrido. E se tutti gli stabilimenti hanno avuto la loro mission, Cassino ancora aspetta di conoscere quali produzioni ibride arriveranno sulle linee di montaggio. E nel frattempo si vive tra un blocco produttivo e l’altro con conseguenze devastanti sull’indotto.
Ne parla Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm.
Operai nuovamente in vacanze forzate e numeri produttivi da record negativi, che cosa accade a Cassino Plant?
«Si sta avverando ciò che temevamo da tempo in mancanza di un nuovo piano industriale che punti sulle vetture ibride, da tempo le stiamo chiedendo anche per Cassino così come sono già previste per Mirafiori o per Melfi devono essere previste anche per Cassino. Puntare esclusivamente sull’elettrico si sta mostrando sempre più insufficiente, un errore dato che i consumatori, nonostante i tentativi dell’Unione Europea, dimostrano di volere ancora le vetture endotermiche in misura molto consistente. Le posizioni dell’Ue non riescono a convincere ancora i consumatori ad acquistare l’elettrico, per lo meno con percentuali consistenti».
Ma ci sono le adeguate infrastrutture?
«Ci sono vari motivi per cui i consumatori preferiscono in maggioranza le vetture endotermiche o ibride, tra queste c’è senz’altro anche quella della insufficienza delle infrastrutture».
Torniamo all’ibrido, sarebbe l’unica salvezza?
«Assolutamente sì, è l’unica salvezza per Cassino e, più in generale, per gli stabilimenti italiani solo che mentre gli altri (Melfi, Mirafiori e Pomigliano) hanno ricevuto l’assegnazione di vetture ibride, Cassino non l’ha ancora ricevuta».
La Cenerentola del gruppo?
«Diciamo l’ultimo stabilimento che ancora non ha ottenuto vetture ibride. E per cui continuiamo a chiederle. A Melfi e a Mirafiori i lanci sono imminenti».
Quindi questi dati ve li aspettavate?
«Oggi Cassino ha delle vecchie auto endotermiche e il Grecale elettrico, il problema è che in prospettiva le assegnazioni produttive di Cassino sono tutte full elettric. I futuri lanci che dovrebbero rilanciare lo stabilimento, al momento, sono tutti elettrici, noi invece abbiamo bisogno per risollevare lo stabilimento di Cassino, di prevedere lanci di vetture ibride perché magari col tempo può anche essere che l’elettrico conquisterà il mercato, vedremo.
Di certo oggi non sono sufficienti. Per esempio il Grecale non sta facendo i volumi che l’azienda sperava. Poi ci sono le vecchie vetture endotermiche che fortunatamente ancora resistono, e meno male che ci sono per quanto non stiano vendendo molto».
La componentistica ridotta così male?
«Il problema di fondo della debolezza di Stellantis e della debolezza del settore automotive è la componentistica che paga il prezzo peggiore; i problemi di Stellantis si ripercuotono sulla componentistica che è l’anello debole della catena».
Cosa chiedete al governo?
«Al governo - conclude - chiediamo due cose fondamentali. La prima è di ambito europeo, ora è arrivato il momento di farsi valere in Ue, di battersi per eliminare le famigerate multe alle case automobilistiche. In secondo luogo c’è una questione tutta nazionale, di competitività italiana, il governo deve intervenire sul costo dell’energia per le imprese che oggi non è compatibile con un grande paese industriale».
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