L'emergenza
29.07.2025 - 23:30
Un caso a Sora e anche Frosinone finisce tra le 31 province italiane in cui sono state attivate restrizioni alle donazioni del sangue per il virus West Nile.
A darne notizia è il Centro nazionale sangue. Frosinone è l’ultima provincia entrata nell’elenco (il giorno prima era accaduto a quella di Roma). Il provvedimento, adottato per il principio di precauzione, segue al decesso verificatosi l’altro giorno allo Spallanzani dell’imprenditore isolano Mario Tatangelo (probabilmente contagiato in vacanza a Baia Domizia) e, come riferisce il bollettino di ieri della Regione Lazio, per «un caso registrato a Sora». Si ribadisce, comunque, che il virus non è trasmissibile da uomo a uomo. L’invito ai sindaci è quello di provvedere con le disinfestazioni. La guardia resta alta.
La questione della febbre del Nilo occidentale è stata affrontata ieri nel corso di un vertice tra Asl di Frosinone, Regione Lazio e istituto Spallanzani, che aveva preannunciato la misura.
Nel provvedimento firmato dal direttore del Centro nazionale sangue Luciana Teofili si legge: «A seguito di riscontro di un caso umano confermato di infezione da West Nile virus nel Comune di Sora (Provincia di Frosinone), segnalato sulla piattaforma di sorveglianza delle arbovirosi dell’Istituto superiore di sanità, si richiama l’applicazione, per i donatori che abbiano soggiornato anche solo per una notte nella suddetta provincia, di quanto disposto in merito dal decreto ministeriale 2 novembre 2015 “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”». Il Centro nazionale aggiornerà «le indicazioni in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica nazionale e internazionale».
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