Spazio satira
Frosinone
22.07.2025 - 09:00
L’ospedale “Fabrizio Spaziani” di Frosinone, dove è stato eseguito l’intervento di donazione multiorgano
Quattro vite appese a una sottile speranza e un grande gesto di altruismo e generosità che ha regalato loro una vera e propria rinascita. Dall’ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, una donazione multiorgano ha permesso a quattro persone in attesa di trapianto, in diverse parti di Italia, di ricevere la notizia che tanto attendevano. A donare gli organi un giovane di trent’anni, morto in seguito a una grave lesione cerebrale.
Da una vita spezzata troppo presto e da un dolore incolmabile è scaturito, quindi, un atto di amore e altruismo. La famiglia del ragazzo, del quale era stata dichiarata la morte con criteri neurologici, ha infatti dato il consenso all’asportazione degli organi per la donazione a pazienti in attesa di trapianto. Donati cuore, fegato, pancreas e reni.
«Il nostro grazie - ha commentato il dottor Fabrizio Apponi, coordinatore delle donazioni per la Asl Frosinone - va alla famiglia del donatore, che, senza indugio, ha pensato alla nobile scelta di donare. Una scelta che conferma l’idea - ha aggiunto - che, a volte, è dal dolore che la vita può rinascere, seppur in altre persone».
L’intervento
Accertata la morte cerebrale del giovane e con il consenso della famiglia, si è proceduto, dunque, alla donazione multiorgano con il coinvolgimento di un team multidisciplinare.
L’intervento, allo “Spaziani”, è stato eseguito sotto il coordinamento della dottoressa Giuditta Paliani e con la collaborazione del personale dedicato alla donazione di organi e tessuti, le dottoresse Tiziana Ceccarelli e Lucia Capoccetta.
La procedura è stata svolta in sinergia con il Centro regionale trapianti.
La procedura
L’attività dell’Unità operativa semplice coordinamento trapianti dell’Asl Frosinone, avviata nel 2000, prevede un lavoro quotidiano di monitoraggio degli accessi nei pronto soccorso, seguendo il percorso di pazienti affetti da lesioni cerebrali acute. L’accertamento di morte cerebrale, infatti, è un obbligo di legge per procedere alla donazione. Nel 2024, su un totale di ventuno accertamenti di morte cerebrale, sono stati individuati cinque pazienti idonei per la donazione multiorgano.
Le operazioni che vengono attuate per i casi di donazione coinvolgono un team di anestesisti, neurologi esperti in elettroencefalografia, medici legali o di direzione sanitaria e tecnici di neurofisiopatologia.
Per la valutazione è previsto un tempo di sei ore, durante le quali vengono eseguiti tutti i test neurologici di conferma.
Il passaggio successivo, poi, è valutare l’idoneità degli organi, per cui vengono effettuati ulteriori esami strumentali quali tac, coronarografia, ecografia e broncoscopia. La procedura avviene mantenendo il contatto con il centro regionale trapianti Lazio e, per questo si attiva l’ufficio di coordinamento locale. Un’operazione di squadra, dunque, in cui, ognuno, in base al proprio ruolo, entra in gioco per portare a compimento la volontà del donatore e della famiglia.
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