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Frosinone

Preso con il Rolex... Al polso! Sventata l'ennesima truffa

Arrestato in flagranza di reato un cinquantunenne di origine campana. È successo ieri in un bar a piazzale De Matthaeis. Bloccato durante lo scambio avvenuto con un assegno circolare falso

Preso con il Rolex... Al polso! Sventata l'ennesima truffa

Un incontro “trappola” studiato nei minimi dettagli. C’era la vittima, c’erano gli agenti in borghese e, soprattutto quello che, stando alle accuse, aveva messo su una truffa vera e propria. Ma non aveva fatto i conti con gli agenti della volanti, guidati dal commissario Gianluca Di Trocchio.

Lo hanno preso con il Rolex direttamente al polso. Arrestato per truffa un cinquantunenne di origine campana che ha cercato di acquistare un Rolex con un assegno circolare falso, un cinquantacinquenne residente nel capoluogo ciociaro. I fatti ieri mattina in un bar nella parte bassa di Frosinone, nel piazzale De Matthaeis. La vittima era stata già truffata a inizio marzo scorso con un simile modus operandi e, così, ha fiutato il raggiro e con il suo avvocato, Giuseppe Casini, si è rivolto alla polizia.

La vicenda

La vicenda ha inizio nelle scorse settimane quando il frusinate mette in vendita, su un sito on line, un Rolex per un valore di circa 6.500 euro. Viene contattato da un uomo che si mostra interessato all’acquisto e riferisce che può pagare il Rolex con un assegno circolare. Il ciociaro invita l’acquirente a inviare una copia del titolo di credito per fare tutte le verifiche e accertarsi che non si tratti di un assegno falso. Copia ricevuta e accertamenti subito avviati con tanto di telefonata alla banca riportata sull’assegno. Telefonata con cui il venditore era stato rassicurato, ma non sapeva che dall’altra parte del dispositivo c’erano truffatori e che la filiale non esisteva più da tempo, anche se il numero apparteneva davvero all’istituto bancario ignaro di tutto. I truffatori erano riusciti a trovare il modo di collegarsi ai dispositivi e ad inoltrare le chiamate su un apparecchio da loro utilizzato.
Scoperto il raggiro ha denunciato l’episodio alla polizia. Nei giorni scorsi ha messo in vendita un altro Rolex, del valore di 3.000 euro. L’acquirente che ha risposto all’annuncio ha attuato le stesse modalità. Aveva intenzione di pagare con assegno circolare.

Questa volta, però, il frusinate non è caduto nella trappola. Anzi. La trappola è stata messa su per quello che poi, stando alle accuse, si è rivelato un truffatore. Ieri l’incontro per lo scambio del Rolex e dell’assegno, in un bar del capoluogo. Nel locale c’erano però, sia all’interno sia all’esterno, gli agenti delle volanti. Quando è avvenuto il passaggio tra l’orologio e il titolo di credito, e soprattutto, nel momento in cui il campano ha indossato il Rolex, è avvenuto l’arresto. Si tratta di un cinquantunenne con precedenti. Gli era stata già ritirata la patente di guida, pertanto gli agenti hanno provveduto anche a sequestrare l’auto. Auto nella quale hanno rinvenuto altri assegni circolari parzialmente compilati e altri come quello con cui aveva intenzione di pagare il Rolex. Assegno che riportava, tra l’altro, il nome di un intestatario davvero particolare, Armando Resto. Il frusinate, capendo che si trattava molto probabilmente anche in questo caso di una truffa, aveva fornito un nome diverso, sostenendo che fosse il nominativo del cognato. In realtà ha voluto “giocare” attraverso una sorta di anagramma: “mando arresto”. E così è stato. Oggi la convalida.

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