Spazio satira
Ceccano
21.03.2025 - 18:00
Il nuovo asilo nido previsto nella zona di Vigne Vecchie non si farà più. La mancata proroga del finanziamento Pnrr chiude definitivamente la pratica. Lunedì scorso il commissario straordinario del Comune, il viceprefetto Fabio Giombini, ha firmato la delibera con la quale prende atto del diniego ministeriale e dichiara l’impossibilità di realizzare il progetto. È la conseguenza della bufera giudiziaria che nell’ottobre scorso si è abbattuta sull’amministrazione Caligiore con l’arresto, tra gli altri, del sindaco e del responsabile del settore tecnico di Palazzo Antonelli, che svolgeva anche la funzione di Rup (responsabile unico del procedimento) nella gara per l’affidamento dei lavori.
Il progetto
Nell’aprile dello scorso anno il Ministero dell’istruzione e del merito aveva autorizzato un nuovo piano di interventi per gli asili nido da finanziare con i fondi del Pnrr (Missione 4 - Istruzione e ricerca - Componente 1 - Investimento 1.1. - Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia). Tra i progetti ammessi a finanziamento anche quello presentato dal Comune di Ceccano, al quale era stato assegnato un contributo di 1.152.000 euro per la costruzione di un asilo nido con una capienza totale di quarantotto posti. Pochi giorni prima dei clamorosi arresti, il 4 ottobre 2024, la giunta aveva approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica dell’opera su un’area comunale in località Vigne Vecchie, alla periferia Nord della città.
La gara
Il 10 ottobre il Settore lavori pubblici, manutenzione e ambiente di Palazzo Antonelli aveva indetto una procedura negoziata per l’affidamento della progettazione esecutiva, il coordinamento della sicurezza e l’esecuzione dei lavori. Di conseguenza il Rup aveva individuato cinque operatori economici da invitare alla fase successiva della gara ad evidenza pubblica; il termine per la presentazione delle offerte era stato fissato alle 13 del 24 ottobre. Quel giorno, però, poche ore prima, la polizia eseguì le misure cautelari disposte dal gip del tribunale di Frosinone per l’inchiesta “The Good Lobby” su presunte tangenti inerenti le opere finanziate con il Pnrr. Tra gli arrestati (due geometri comunali, tre ingegneri, due architetti, due commercialisti, un avvocato e due imprenditori) anche il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune e Rup del progetto.
Le proroghe
Inizialmente la data entro cui l’appalto doveva essere affidato era stata fissata al 31 ottobre 2024. Gli eventi giudiziari avevano però lasciato il settore tecnico senza dirigente e così il termine veniva prorogato al 10 dicembre 2024, con l’avvio dei lavori previsto entro la fine dello stesso anno, termine successivamente prorogato al 31 gennaio 2025, stavolta però pena la revoca del finanziamento concesso, come lo stesso ministero aveva comunicato con una nota protocollata il 25 ottobre 2024. Alla fine di novembre, dopo lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo del commissario prefettizio, il Comune aveva richiesto un’altra proroga dei termini al competente ufficio del Ministero dell’istruzione e del merito. Richiesta alla quale il dicastero non ha risposto entro la scadenza definitiva.
La revoca
Niente proroga, dunque, finanziamento revocato e addio nuovo asilo nido. “Preso atto del mancato riscontro in merito alla richiesta di proroga con conseguente decorso dei termini ultimi come previsti da cronoprogramma stabilito nella nota numero 151966 del 25 ottobre 2024 pubblicata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito - scrive il commissario Giombini nella deliberazione numero 48 del 17 marzo - considerato che la mancata proroga non consente di rispettare il cronoprogramma (...), delibera di prendere atto che la mancata proroga implica l’impossibilità di realizzazione dell’asilo nido con capienza di 48 posti in località Vigne Vecchie concesso con Decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito numero 79”. Insomma, discorso chiuso.
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