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Sovranità e sicurezza. Ecco il codice Vannacci

L’europarlamentare protagonista di un tour in Ciociaria. Tantissime persone intervenute. La prova di forza di Antonio Scaccia

Sovranità e sicurezza. Ecco il codice Vannacci

Foto Massimo Scaccia

Sovranità, identità, sicurezza, immigrazione, famiglia, ambiente. Questi i temi che il generale Roberto Vannacci ha toccato ieri nel “tour” in Ciociaria. Prima all’hotel Astor a Frosinone, quindi al cinema Mangoni a Isola del Liri. Tantissimi i cittadini che hanno partecipato. Gli incontri sono stati organizzati dall’associazione Noi con Vannacci. C’erano l’ex senatore Umberto Fusco (presidente dell’associazione), il vicesindaco di Frosinone Antonio Scaccia (coordinatore regionale), Valeria Tatangelo (coordinatore provinciale). Al gran completo la Lista per Frosinone, a cominciare dai consiglieri Francesca Chiappini, Sergio Verrelli e Corrado Renzi. Un segnale politico forte che Antonio Scaccia ha voluto lanciare. Anche con il pieno di partecipazione.
Roberto Vannacci è un europarlamentare della Lega e ha voluto ribadire l’appartenenza politica. Ma non c’erano bandiere del Carroccio. E neppure i referenti del territorio: il deputato e coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, l’assessore regionale Pasquale Ciacciarelli, il responsabile regionale dell’organizzazione Mario Abbruzzese. Vero che l’evento è stato voluto e organizzato dall’associazione, ma non è un mistero che Vannacci sia politicamente “ingombrante”.

Lo spazio politico

Abbiamo chiesto a Roberto Vannacci: lei ha individuato uno spazio politico a destra, indipendentemente dall’appartenenza alla Lega? E come vanno “letti” gli incontri della “sua” associazione? Ha risposto: «Intanto una premessa. L’Italia è il Paese più bello del mondo. Tutti invidiano la nostra storia, la cultura, il cibo, il clima. Il sottoscritto altro non fa che rappresentare questa realtà. Detto questo, la mia appartenenza alla Lega non è in discussione. Sono una persona abituata a rispettare la parola data. E la parola l’ho data anche e soprattutto alle 560.000 persone che mi hanno votato alle europee. Porto avanti le loro istanze, rappresentando la realtà per quella che è. Non sono un ipocrita: il riscontro della gente testimonia che c’è una sintonia».

Le tematiche

Il generale Vannacci ha voluto sottolineare i valori di riferimento della sua azione politica. A cominciare dalla sovranità. «Dobbiamo essere orgogliosi del nostro Paese, della nostra patria. E di un’identità dalla quale non si può prescindere. È evidente che un tema fondamentale, perché molto sentito, è quello della sicurezza. Decenni fa non c’era bisogno di portoni blindati. È un esempio semplice, che però serve per poter dire che non ci sentiamo più sicuri. Non per strada, non in casa. Dobbiamo uscire dai luoghi comuni e dal finto buonismo. I dati del ministero dell’Interno dicono che esiste una correlazione tra alcuni reati (penso ai furti) e l’immigrazione irregolare, quella non controllata, clandestina. Il 50% dei furti è riferibile a persone che rientrano nell’immigrazione irregolare. Si tratta di tematiche importanti in tutto il mondo. In qualche caso sono state affrontate e risolte. D’altronde basta guardare a quanto successo e sta succedendo in Australia, in Giappone, negli Stati Uniti». Ha aggiunto Roberto Vannacci: «Per quello che mi riguarda è ora di dire le cose come stanno: l’ambientalismo integralista non funziona e non è accettabile. Come non è accettabile il Green Deal dell’Europa. Abbiamo tutti a cuore l’ambiente, sull’altare del quale però non si può sacrificare il progresso. E poi consentitemi una battuta: il pianeta è “fascista”. E sapete perché? Perché se ne frega. Il pianeta si evolve, ha conosciuto cinque estinzioni di massa e la vita è sempre rinata. I cambiamenti climatici sono sempre esistiti. Oggi invece ci vogliono far credere a tutti i costi che l’uomo è cattivo e la natura è buona. Ecco, questa impostazione è una truffa». Ha proseguito il generale: «Occorre cambiare mentalità. Oggi c’è il culto della debolezza elevata a virtù. Se non ti atteggi a vittima non sei nessuno. Mentre invece prima per imporsi ed essere qualcuno bisognava essere degli eroi. È necessario essere interpreti del proprio destino, non subirlo. Ed è altresì necessario dire basta all’imposizione culturale di questa Europa».

Le prospettive

Un’altra domanda a Roberto Vannacci è stata questa: sente di essere politicamente ingombrante? Anche se trasmette la sensazione di fregarsene? Ha rilevato l’europarlamentare: «Intanto la locuzione “me ne frego” mi piace molto. Non si tratta però di una frase coniata nel “ventennio”. In realtà risale al 1916 ed era il motto degli Arditi, capaci di ribaltare le sorti di una guerra. Perché se ne fregavano dei rischi, dell’inferiorità numerica. La cosa importante era raggiungere l’obiettivo a qualunque costo. Un motto nel quale mi sono sempre riconosciuto e continuo a riconoscermi. Come militare e come uomo». Poi Vannacci ha chiosato: «Nel nostro Paese il “ventennio” rimane sempre uno spauracchio ad uso e consumo di chi ne fa un uso politico strumentale. Oggi poi c’è l’ossessione per Elon Musk. A chi mi ha rivolto una domanda su di lui ho risposto: perché è fascista anche Musk?». Ha rilevato Roberto Vannacci: «Se ho la percezione di essere politicamente ingombrante? Non mi sottraggo alla domanda. Ma è necessario un ragionamento. Intanto è stato chiaro da subito che non mi sono mai contraddetto. Mai ho tradito i principi ai quali mi sono sempre ispirato. E mai lo farò. Le 560.000 preferenze al sottoscritto sono il risultato di tutto questo. Certamente ho la percezione che la mia apparizione sulla scena politica abbia determinato, determina e determinerà dei problemi in chi riteneva che non ci sarebbe stata una persona in grado di parlare in modo semplice sulle tematiche che davvero interessano alla gente. Però ho la coscienza a posto: la notte dormo benissimo, altri invece avranno iniziato a soffrire di insonnia. D’altronde, come si dice? Nessun dorma».

L’attualità

Sulla vicenda del rimpatrio del generale libico Osama Njeem Almasri, Roberto Vannacci ha dichiarato: «Non sono abituato a dare giudizi su vicende che non conosco nei dettagli e delle quali non ho letto le carte. La sensazione è che comunque ci sia una grande speculazione giornalistica. Parliamo di un uomo che è andato in giro per tutta Europa, ma il problema dell’arresto si è posto solo quando è arrivato in Italia. Poi c’è un elemento da valutare: Almasri è a capo di una milizia che combatte lo Stato islamico. Voglio dire che molto probabilmente ci sono questioni che riguardano la cosiddetta ragion di Stato. D’altronde non sarebbe la prima volta. Poi certe considerazioni riguardano tutti gli Stati. Non soltanto l’Italia».

Frosinone è la città più inquinata d’Italia. Su questa tematica Vannacci ha detto: «Per i provvedimenti specifici ci penserà l’Amministrazione. Alcune considerazioni: l’inquinamento da polveri sottili schizza alla stelle in inverno, poi in estate la situazione cambia. Forse non è un fenomeno legato solo alle auto, che transitano sempre, sia in inverno che in estate. Mi accusano di essere un negazionista dei cambiamenti climatici. Io registro che l’aspettativa di vita continua a crescere. Non mi piace l’ambientalismo dogmatico e non credo che l’obiettivo debba essere quello di fermare il progresso».

Infine Roberto Vannacci ha concluso: «La famiglia è il mattone della nostra società. Nella stragrande maggioranza dei Paesi c’è lo ius sanguinis. Sono i genitori a trasmettere valori come l’educazione, la lingua, la cultura, l’amore per la patria. Lo ius soli c’è negli Stati che si fondano sull’immigrazione. Penso agli Usa e al Canada per esempio. Oggi la famiglia è “sotto attacco”. Vi invito a ragionare su un aspetto semplice. Una famiglia di quattro persona garantisce consumi per 400 (valore astratto). Mentre quattro persone singole arrivano a 600. Ci sono dinamiche nelle nostre società che vanno analizzate».

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