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La sentenza

Non fu tentato omicidio. Condannato per lesioni

Un gambiano era accusato di aver colpito con un bottiglia e poi fatto cadere dal cavalcavia un senegalese allo Scalo nel 2021

Non fu tentato omicidio. Condannato per lesioni

Rischiava una condanna a nove anni e mezzo per tentato omicidio. A tanto ammontava la richiesta di condanna avanzata dalla procura di Frosinone a carico di un gambiano accusato di aver provocato la caduta dal sovrappasso della stazione di un senegalese. Ieri il tribunale di Frosinone lo ha condannato a un anno e mezzo. Lo ha riconosciuto, però, colpevole del reato, più lieve, di lesioni aggravate.

Saja Camara, gambiano di 28 anni, residente a Strangolagalli, era finito a processo per il reato di tentato omicidio aggravato perché, a seguito di un diverbio per futili motivi, l’8 settembre 2021, sul sovrappasso ferroviario di Frosinone, secondo la ricostruzione dell’accusa, dopo aver rotto una bottiglia di vetro colpiva alla testa un trentenne senegalese. L’imputato avrebbe continuato a colpire il senegalese alla testa fino a quando questi, ormai stordito, non perdeva l’equilibrio e, indietreggiando, cadeva giù dal ponte della ferrovia. Un volo di circa sette metri che, per fortuna del senegalese, non gli è stato fatale. A sostegno della tesi accusatoria al gambiano era stato contestato l’urlo “ti uccido” all’indirizzo dell’altro.

Nel corso della requisitoria, lo scorso novembre, il pubblico ministero ha sostenuto, in considerazione della modalità dell’aggressione, della posizione in cui si trovavano, del parapetto alto un metro, che l’imputato si sarebbe rappresentato la possibilità di uccidere il rivale. Nel corso delle indagini, condotte dalla questura di Frosinone, che portarono all’arresto del gambiano, sono stati effettuati accertamenti sulle tracce di sangue trovate sulla bottiglia e sulla maglietta che l’imputato si sarebbe tolto prima di scappare. L’udienza era stata poi aggiornata a ieri quando, dopo la discussione della difesa, rappresentata dall’avvocato Stefania D’Agostini, è stata emessa la sentenza di condanna con derubricazione da tentato omicidio a lesioni aggravate. Il ferito si era costituito parte civile con l’avvocato Emanuele Incitti.

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