Spazio satira
Frosinone
05.01.2025 - 19:17
Il frame di un video che riprende sei cinghiali nel parco della "Collina Alta"
Erano in sei e passeggiavano indisturbati nel parco della “Collina Alta”. A Frosinone è tornata alta l’attenzione sul problema dei cinghiali dopo che venerdì sera è stato avvistato e immortalato da alcuni passanti un gruppo di animali a pochi passi da Palazzo Munari, la sede del Comune (il video è disponibile sui profili Instagram e Facebook di Ciociaria Oggi). L’episodio purtroppo non è nuovo. Intere famiglie di cinghiali spesso minacciano la sicurezza dei cittadini. Dopo avvistamenti in via Aldo Moro e in diverse zone del capoluogo con incontri ravvicinati tra cinghiali, cittadini impauriti e automobilisti, che hanno anche riportato danni ai propri veicoli, il fenomeno sembrava essere arginato.
L’amministrazione comunale, infatti, ha provato a posizionare alcune gabbie per la cattura dei cinghiali estendendo la possibilità anche per i privati. Ma dopo un periodo abbastanza tranquillo la paura sembra essere tornata protagonista.
Sono state diverse le associazioni che non hanno abbassato la guardia sul problema dei cinghiali che scendono in città in cerca di cibo. Renato Antonucci, in qualità di delegato regionale ai rapporti istituzionali Anuu - associazione migratoristi italiani, è da sempre in prima linea per farsi portavoce di cittadini, agricoltori, imprenditori, che giornalmente fanno i conti con la situazione di emergenza cinghiali. «Auspichiamo, il prima possibile, l’intervento degli organi, deputati al monitoraggio della fauna selvatica. Quasi quotidianamente si registrano incidenti con i cinghiali, non sono a Frosinone ma in molti comuni di tutta la provincia».
Renato Antonucci più volte ha avanzato diverse proposte con l’obiettivo di evitare che i cinghiali scendano a valle minacciando la popolazione. Una fra tutte è stata più volte portata all’attenzione degli organi competenti: «Si potrebbero creare – spiega il delegato regionale Anuu – cooperative di giovani agricoltori, pastori e allevatori per trasportare, tramite muli bardati con appositi contenitori, i quintali di frutta e verdura di scarto prelevati nelle aree mercatali di grande smercio, per esempio il Mof di Fondi. Quindi, depositare queste eccedenze nei luoghi di alta montagna, dove l’orso o altri mammiferi possono alimentarsi. Sicuramente, si risolverebbe in parte il problema della discesa a valle per fame dei cinghiali, tutelando così la loro e la nostra incolumità».
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