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Cassino

De Vizia, si riaccende la speranza

Il 31 operai in protesta davanti al cancello due della fabbrica, con loro anche il segretario nazionale Uilm

Caso De Vizia, il tempo stringe. In ansia trentadue padri di famiglia

Una vigilia di Capodanno trascorsa davanti al cancello due dello stabilimento Stellantis e prime risposte per i 32 lavoratori della De Vizia. L’anno, per loro, si è concluso con un barlume di speranza dopo la decisione di riprendere la protesta a oltranza per rivendicare il diritto al lavoro.

L’avvio della protesta

Già alle 8 dell’ultimo giorno del 2024 gli operai della De Vizia e tanti loro colleghi delle aziende di servizi erano posizionati davanti al cancello due con tutta l’intenzione di manifestare giorno e notte per scongiurare i licenziamenti al 7 gennaio. Montati i gazebo e posizionati i tavoli, con il fuoco acceso sin dai primi momenti, è apparsa anche una imponente cucina da campo per assicurare i pasti durante le fasi della protesta. Megafoni e microfoni a rivendicare le ragioni di un rinnovo dell’appalto esattamente come è accaduto per i lavoratori di Trasnova, Teknoservice e Logitech. Volti segnati dalla preoccupazione e tensione palpabile tra quei padri di famiglia “schierati” per l’ennesima lotta a difesa del proprio posto all’interno della fabbrica Stellantis dove si occupano di pulizie industriali.

Le ragioni

«La protesta andrà avanti a oltranza - le parole in mattinata del segretario provinciale Uilm Gennaro D’Avino - ci siamo organizzati per stare qui notte e giorno fino a quando non arriveranno notizie. Un atteggiamento irresponsabile quello di Stellantis, ha toccato la dignità e il rispetto dei lavoratori, non riusciamo a capire per quale motivo abbiamo trovato una strada maestra per Trasnova, Teknoservice e Logitech e non per la De Vizia. Ricordiamo che questi lavoratori non sono numeri ma padri di famiglia con storie e sacrifici che hanno la necessità e il bisogno di ritornare a lavorare per portare a casa uno stipendio».
Enorme il dramma dei lavoratori, sconcertati per l’assenza di garanzie e di futuro. «Siamo davanti a questi cancelli ancora una volta - ha detto Danilo, operaio De Vizia - le famiglie sono preoccupate, dopo tanti anni che siamo qui a lavorare continuano a non darci una risposta». E proprio in nome di risposte certe, per tutta la giornata si sono avviate interlocuzioni, a livello centrale, grazie soprattutto al segretario nazionale Uilm Rocco Palombella che, poco dopo l’ora di pranzo, è arrivato in mezzo agli scioperanti.

L’arrivo di Palombella

Pennette all’arrabbiata, salsicce e patate il menù della vigilia di Capodanno davanti a quei cancelli dove tutti erano pronti a restare a oltranza mentre l’arrivo di Palombella ha rincuorato non poco. Applausi e strette di mano a ognuno dei presenti e poi la promessa del massimo impegno. «Noi abbiamo contestato quell’accordo del 17 dicembre, sembrava che era scoppiata la pace tra governo e Stellantis, noi sapevamo che quello era soltanto un compromesso che non avrebbe risolto i problemi. In effetti è così, ci siamo ritrovati di fronte a una situazione difficile ma non ci abbattiamo, siamo convinti delle nostre ragioni e siamo convinti che il 7 gennaio non sarà la data dove i lavoratori saranno messi in mezzo alla strada perché noi, in queste ore, dobbiamo conquistarci un tavolo di discussione importante e dobbiamo fare in modo che questi lavoratori che stanno soffrendo riescano ad avere una prospettiva». Ha parlato di lavoro come diritto costituzionale e di battaglie a tutela di tutti, non solo dei 32 della De Vizia, ma di quanti dovessero trovarsi ancora nella medesima situazione.

La svolta

Nel pomeriggio, mentre il segretario nazionale era ancora tra i manifestanti, la notizia più attesa: il 7 gennaio alle 15 ci sarà l’incontro al ministero delle Imprese per discutere la vertenza. Nel frattempo i contratti non scadranno, piuttosto ci sarà la proroga di un mese dell’appalto. Applausi, lacrime ed emozioni. Così ognuno dei presenti ha potuto tirare un sospiro di sollievo, contribuire a smontare gazebo e cucina, fare ritorno a casa e riabbracciare la famiglia.

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