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I dati

Ciociaria, stipendi sotto la media

Esclusa Roma, Frosinone è la migliore nel Lazio con una retribuzione che si attesta intorno ai 1.564 euro

La Ciociaria 58ª per stipendi

L’ultimo rapporto dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre fa luce sulle profonde disparità salariali in Italia nel settore privato.
Con un Nord che registra stipendi mediamente più alti del 50% (pari a 8.450 euro lordi annui) rispetto al Sud, il Lazio si posiziona in una situazione intermedia. La retribuzione media lorda mensile nella regione è di 1.859 euro, superiore alla media del Mezzogiorno ma inferiore rispetto alle aree settentrionali. Tuttavia, all’interno del Lazio, i divari retributivi tra Roma e le altre province rimangono significativi e mettono in evidenza una disparità che rispecchia lo stato del tessuto economico e produttivo regionale.

Roma traina il Lazio

Partiamo proprio dalla capitale. Con una retribuzione media mensile di 1.946 euro, Roma è al diciottesimo posto nella classifica nazionale. Un risultato che testimonia la centralità economica della capitale, con un livello salariale più elevato rispetto al resto della regione. Roma si avvicina infatti ai valori retributivi delle principali città del Nord, come Milano, dove la retribuzione mensile media nel 2023 è stata di 2.642 euro. Come detto, le retribuzioni al di fuori di Roma si avvicinano più ai valori medi del Sud che a quelli del Centro-Nord, evidenziando un divario importante.

Le province laziali

Nelle altre province del Lazio, gli stipendi medi sono sensibilmente più bassi rispetto a Roma, riflettendo un’economia meno sviluppata e settori produttivi meno remunerativi. Vediamo come si posizione la Ciociaria. Nel 2023 la provincia di Frosinone fa registrare una retribuzione media di 1.564 euro (+3,6% rispetto al 2022). Qui il rallentamento della filiera automobilistica, legato alla crisi di Stellantis, incide fortemente sull’economia locale, già in difficoltà.

Latina, invece, si attesta sui 1.488 euro di retribuzione media (+3,9% sull’anno precedente). Fanno ancora peggio Rieti, dove lo stipendio medio è di 1.422 euro (+4,3%), tra i più bassi del Centro Italia, e Viterbo che con 1.365 euro (+2,8%) è ultima tra le province laziali. È evidente che la carenza di grandi poli industriali, la prevalenza di piccole attività a bassa intensità tecnologica e un’economia fortemente basata sull’agricoltura e sulle piccole imprese artigianali, limita le possibilità di crescita retributiva.

Le altre province

A guidare la classifica c’è la provincia di Milano, seguita da quelle di Monza-Brianza e di Parma. Nel capoluogo lombardo la retribuzione mensile si attesta sui 2.643 euro, contro i 2.218 di Monza-Brianza e i 2.144 di Parma. Nelle posizioni peggiori le province del Sud. La maglia nera se l’aggiudica Vibo Valentia con appena 1.030 euro di stipendio mensile medio. Significativo il fatto che dall’86ª posizione in giù ci sono soltanto province del Sud. Mentre, fatta eccezione per Roma, Frosinone è la prima provincia del Centro-Sud con il suo 58° posto.

Monte salari e tredicesime

Nel 2023 il monte salari totale erogato in Italia ha raggiunto i 411,3 miliardi di euro, con un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’inflazione, cresciuta del 5,7%, ha eroso il potere d’acquisto dei lavoratori. Nel Lazio, regione con 1,77 milioni di dipendenti privati, la quota del monte salari è stata significativa, ma la distribuzione delle risorse ha continuato a favorire principalmente Roma. La tredicesima, corrisposta a dicembre, rappresenta un importante sostegno economico per le famiglie. Quest’anno, circa 4,6 milioni di lavoratori italiani con redditi inferiori a 28.000 euro e almeno un figlio a carico hanno ricevuto un bonus una tantum di 100 euro, che ha contribuito a rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto nelle province meno avvantaggiate.

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