La Cisl Scuola Lazio denuncia che non si è potuto proseguire con l’esame del piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2025-2026, e che non è stato permesso alla Conferenza Regionale di svolgere il suo ruolo istituzionale, come previsto dalla normativa vigente. L'accusa arriva dopo un incontro svoltosi presso l’Assessorato regionale all’Istruzione e Formazione, dedicato al piano di dimensionamento scolastico per il prossimo anno scolastico.
Durante l’incontro, l’assessore alla Formazione ha comunicato che le proposte di accorpamento pervenute dagli Osservatori Provinciali e approvate dagli Enti Locali competenti sono solo 9 per tutto il Lazio, ben al di sotto dei 23 previsti dal decreto che stabilisce il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga). Per Roma Capitale e la sua provincia sono stati proposti 6 accorpamenti (3 in provincia e 3 nella città metropolitana). La provincia di Frosinone prevede 2 accorpamenti, mentre la provincia di Rieti ne ha uno. Le province di Latina e Viterbo, invece, non hanno proposto alcun accorpamento per l’anno scolastico 2025/26.
La Cisl Scuola ha sottolineato che le proposte finora deliberate non offrono una visione chiara e coerente della razionalizzazione della rete scolastica del Lazio e ha chiesto all’assessore Schiboni come intenda procedere, dato il numero insufficiente di proposte di accorpamenti. Inoltre, il sindacato ha ribadito la necessità di evitare quanto accaduto lo scorso anno, quando la Regione ha operato tagli senza un adeguato coinvolgimento delle scuole, dei municipi, della città metropolitana e dei comuni, ignorando le specificità dei territori.
La riunione è stata infine sospesa e, di fatto, non è stato portato a termine l’iter procedurale previsto, necessario per poter procedere con la deliberazione regionale, che deve essere approvata entro il 30 novembre. Le Segreterie Regionali di Cisl Scuola, Flc Cgil, Snals Confsal e Gilda Unams hanno chiesto una convocazione urgente per consentire alle componenti della Conferenza Regionale di esprimere i loro pareri sulle misure di dimensionamento scolastico per il 2025/26.
"Restiamo in attesa di un riscontro tempestivo e positivo da parte della Regione", ha dichiarato il sindacato, che ha annunciato di essere pronto, in caso contrario, a intraprendere tutte le azioni necessarie per garantire il diritto allo studio e tutelare i lavoratori coinvolti nel piano di dimensionamento.